Sessione riservata alle scuole iscritte alla Rete “Passaggi”
Nel presentare il significato e lo scopo del convegno il Dirigente Scolastico del Liceo ospitante “E. Ainis”, Prof.ssa A. Stancanelli, evidenzia l’importante ruolo che la Rete dei Licei di Scienze sociali “Passaggi”, che attualmente coinvolge ben trentatrè scuole, svolge oggi in un momento di grande incertezza per la scuola italiana. Viene spontaneo chiedersi che cosa spinga tanti istituti a mettersi insieme. Certo è determinante il senso di vuoto e la solitudine che attualmente caratterizza le scuole. Per questo è importante incontrarsi: si è arrivati, infatti, già al quinto incontro dei Licei delle Scienze Sociali. Viene chiarita quindi la novità di questo incontro, occasione di confronto tra scuole che però ora condividono anche la volontà di costituirsi ente pubblico con statuto notarile per avere maggiore visibilità, per confermare il proprio diritto di esistere e anche per accedere a contributi necessari per l’attività della Rete. Quindi risulta importante condividere questa necessità ed approvare lo statuto.
Si passa quindi alla lettura dello statuto e dell’elenco delle scuole aderenti alla Rete.
Coordinano l’incontro delle scuole iscritte alla Rete la Prof.ssa Maria Teresa Santacroce dell’IMT “Fiore” di Terlizzi (BA) e il Prof. Guido Boschini dell’ITIS “Cobianchi” di Verbania.
La Prof.ssa Santacroce esordisce definendo la Rete un momento di convivialità, utile per favorire la reciproca conoscenza, precisando che la sua riflessione si basa sull’esperienza. Afferma quindi che il primo aspetto su cui è opportuno soffermarsi è la problematica relativa al curricolo, individuando come punto di partenza il documento del 2000, da cui si comprende come le scuole abbiano innovato contenuti, didattica e modo di “fare” scuola. Cita ad esempio l’esperienza del proprio istituto come promotore di incontri con le altre scuole della Puglia. Tale esperienza, evidenziando una realtà molto eterogenea, ha stimolato la riflessione sulla necessità di confrontarsi. In tale prospettiva sarebbe opportuno pensare alla figura di un referente all’interno di ogni scuola, visibile e riconosciuto, con il compito di pubblicizzare, e non solo all’utenza, le attività della Rete. Fondamentale a tal fine è anche l’uso del sito. Accanto alla rete formalizzata è utile quindi una associazione disciplinare dei docenti, ovvero una rete fatta dagli istituti e dai docenti, nell’ottica di una valorizzazione reciproca. Altra proposta è quella di conoscere dettagliatamente quanti e quali sono i licei delle scienze sociali in tutta Italia, nonché le relative progettazioni e i curricoli di studio. Infine la relatrice esprime l’idea di coordinamenti regionali i cui lavori confluiscano nella Rete nazionale, intesa come momento di alta formazione.
Prende quindi la parola il Prof. Guido Boschini il quale ribadisce che il primo interrogativo da porsi è quello di capire che cosa spinga le scuole comprendenti l’indirizzo di scienze sociali ad aderire alla Rete. Ritiene necessario confrontarsi sulle aspettative delle singole scuole, dichiarando dal proprio punto di vista, che è il sentimento di solitudine proprio della professione docente a motivare una tale scelta, perché aderire alla Rete significa confrontarsi sulle pratiche didattiche. Una sfida da affrontare è cercare di non perdere la tradizione, senza tuttavia rimanere ancorati al passato. Il rischio che tante conoscenze acquisite non vengano trasmesse è reale; per questo è importante il ruolo delle scuole e dell’associazione disciplinare, cui può essere affidato i compito di formare gli insegnanti delle Scienze Sociali.
INTERVENTI
La necessità di incontrarsi e confrontarsi viene ribadita negli interventi dei presenti. Il coordinamento regionale o addirittura provinciale, quando le realtà territoriali lo consentono, può essere fondamentale per sostenere il Liceo delle Scienze Sociali che si propone come realtà alta e fragile al tempo stesso.
Dal dibattito emerge la necessità di una associazione disciplinare che tuteli la mappa degli insegnamenti di Scienze Sociali. Per l’ispettrice Sgherri una associazione disciplinare in senso proprio (tipo Società filosofica italiana) può servire non solo per tutelare gli insegnamenti di Scienze Sociali, ma per avere elementi ed argomenti in vista anche di un riconoscimento ufficiale da parte del Ministero.
D’altra parte c’è chi sottolinea la necessità di gradualità: il momento attuale dovrebbe essere dedicato all’approvazione dello statuto che può dare più peso alla Rete. A tal proposito il Prof. L. Mantuano sostiene di fare un più specifico riferimento alla dislocazione regionale per un più facile accesso ai fondi destinati ad associazioni di promozione sociale.