Documento finale

Approvato dall’assemblea a conclusione dei lavori del convegno “Innovare nella scuola si può”, Messina 2-5 aprile 2008

 

Questo documento raccoglie orientamenti e indicazioni operative condivise durante il 5° convegno annuale organizzato dalla rete di scuole “Passaggi. Le scienze sociali in classe”, nella città di Messina.

 

Tutti i partecipanti trovano motivo di particolare compiacimento nel prendere atto che le adesioni in rete delle scuole sono raddoppiate dallo scorso anno raggiungendo una percentuale che supera il 15% degli istituti presenti nel territorio nazionale con questa sperimentazione. Si tratta di un incremento confortante, che conferma le decisioni operative già elaborate nel convegno dello scorso anno e le consolida nello svolgimento di lavori ulteriori in termini di

 

  • Coordinamento tra le scuole;
  • Rappresentatività delle stesse nella rete;
  • Identità culturale della sperimentazione e dei docenti coinvolti.

 

Rilevano inoltre segni di una positiva motivazione a riconoscersi, da parte non solo dei docenti ma anche degli studenti, che hanno comunicato negli interventi il loro orgoglioso senso di appartenenza a questo indirizzo di studi.

 

Lo scenario legislativo nel quale si svolgono le esperienze di ricerca e sperimentazione nella scuola secondaria superiore è tuttora caratterizzato da un pesante vuoto legislativo, indice di una scarsa cultura scolastica, che continua a mantenere nelle scuole logiche e modelli di insegnamento da tempo inadeguate ai bisogni socio- culturali e alle esigenze della formazione, anche dei docenti.

 

In contrasto con questa situazione di immobilità, i contributi delle singole scuole e dei collaboratori esterni, partecipanti al convengo, stanno dimostrando che le necessità generali della sperimentazione inizialmente auspicata è diventata un fermento di pratiche effettive, seppur diversamente articolate e documentate.

Si tratta della costruzione in atto di un modello di scuola superiore, la cui declinazione e diffusione costituisce un operazione di valenza culturale e politica alla quale sono chiamati a partecipare in positivo anche le istituzioni e i mezzi di comunicazione.

 

Lo spazio scolastico di questa operazione e di queste pratiche sarà ulteriormente potenziato nel momento in cui la rete di scuole, che costituisce già un punto di riferimento, diventerà ancora più autorevole e svolgerà un ruolo ancora più centrale di comunicatore e supporto della sperimentazione.

 

In questa prospettiva è maturata la decisione di conferire alla rete uno status giuridico che la metta in grado di

  • Proporsi come interlocutore formale con le istituzioni locali e nazionali e come mediatore dei bisogni presenti nel territorio;
  • Accedere a progetti finanziati di enti pubblici e privati, sia nazionali che europei;
  • Essere riconosciuta come ente accreditato, soggetto referente per la formazione e la valutazione dei percorsi formativi;
  • Svolgere una funzione di leadership generalizzata che orienti le riflessioni individuali dall’agire personale all’agire di rete, al fine di produrre significati comuni e percorsi di senso condivisi;
  • Rendere visibili e identificabili del contesto scolastico italiano le caratteristiche peculiari di questo indirizzo di studi, per quanto riguarda sia l’ integrazione dei saperi curriculari che le metodologie, le pratiche, le finalità formative, il profilo generale.

 

Dieci anni di sperimentazione comportano necessariamente una riflessione critica

  • Sui contenuti e la loro integrazione in un curriculum integrato, orientato sulla comprensione della società complessa contemporanea;
  • Sulla consapevolezza che i paradigmi che guidano la ricerca scientifica dei processi storico- sociali sono in continua mutazione e che questa consapevolezza va veicolata a gli studenti come aspetto fondante della loro “forma mentis”;
  • Sulla cultura dei docenti cui spetta questo compito formativo.

 

I lavori del convegno fanno emergere l’esigenza che il modello di scuola – e del fare scuola – che è stato elaborato discusso e condiviso in dieci anni di sperimentazione, assuma un rilievo e una centralità non più limitata al solo ambito strettamente scolastico e alle buone pratiche ad esso relative. Occorre che il modello acquisito acquisti un rilievo corrispondente anche ai livelli delle decisioni normative e di ordinamento, di cui devono farsi carico gli organismi istituzionali responsabili delle politiche scolastiche.

 

Abbiamo bisogno di una corretta visibilità, che restituisca un’ immagine in positivo del patrimonio culturale di cui la scuola pubblica è comunque veicolo, che smentisca lo stereotipo allarmistico e scandalistico continuamente prodotto dai mezzi di comunicazione.

In relazione a ciò si auspica una comunicazione tra istituzione scolastica e mass media più diretta, collaborativa e rappresentativa di tutti i processi in atto.

 

Questo documento è stato approvato all’unanimità dall’Assemblea e costituisce parte integrante degli atti del Convengo.