anno scolastico 2002/2003
commenti alla seconda prova pervenuti al sito manzoniweb.it
Tracce poco spregiudicate, identiche nella forma agli argomenti del pedagogico, suggeriscono un’immagine della contemporaneità un po’ datata.
Non voglio sparare sul pianista e unirmi a coloro che passano al microscopio le tracce d’esame, alla ricerca di peli nell’uovo. Ci mancherebbe altro. Anzi, sento un moto di umana comprensione per chi si è sobbarcato il compito di stendere le tracce della II prova. Portare a sintesi l’effervescenza immaginifica dei programmi e delle esperienze del Liceo delle Scienze Sociali non deve essere stato facile. E provo anche un po’ di gratitudine, visto che tutti gli argomenti usciti dalla busta n° 2 sono stati affrontati dagli studenti del corso dove ho lavorato con esiti, a giudizio della commissione, nel complesso confortanti; segno che le tematiche proposte erano, se non altro, accessibili.
Detto ciò, occorre comunque riflettere sul materiale offerto dal Ministero. Infatti, c’è da scommettere che i testi inviati da Roma saranno letti con cura speciale da chi lavora in un indirizzo in cui le indicazioni ministeriali sui programmi sono assenti. Ed è a partire da queste tracce che si rimodelleranno i programmi e i modi di lavorare del liceo.
Dunque, a botta calda, ecco una prima annotazione: le tracce replicano il modello del socio–psico–pedagogico. Gli argomenti proposti sono diversi nel contenuto, ma uguali nella forma. Per salvaguardare l’originalità dell’indirizzo sarebbe stato auspicabile, a mio parere, un novero di scelte più ampio, affiancando agli argomenti proposti temi specifici, corredati con materiali originali. Ad esempio: definire e commentare un quadro psico-sociale a partire da una tabella statistica da leggere e interpretare, oppure, con riferimento allo stage formativo, formulare una semplice ipotesi di inchiesta da completare con i metodi di ricerca più adatti, o ancora riflettere sui linguaggi multimediali con materiali tratti dai “nuovi” media. Un segno di originalità e di discontinuità avrebbe aggiunto un po’ di pepe ad un indirizzo che rischia di modellarsi sullo psicopedagogico e di configurarsi come una sua versione semplificata e avrebbe altresì fornito indicazioni di carattere metodologico per il futuro.
Poi vorrei soffermarmi sulle date e sulle fonti utilizzate: la contemporaneità ci ha regalato una fiammante formula uno lanciata a tutta velocità, cosicché pochi anni possono corrisponde a cambiamenti sostanziali nella definizione della situazione.
- Il primo dei quattro argomenti “la mobilità” è tratto da un testo scritto nei primi anni ’90, che offre dunque un quadro ampiamente superato. Anche il riferimento enfatico di Gallino al merito dell’istruzione lascia più d’una perplessità, si veda a tale proposito il censimento della popolazione, 1991 alla voce “Titolo di studio dei figli per status socio-economico dei genitori” e “Titolo di studio di genitori e figli di due generazioni a confronto”.
- Il secondo, sul ruolo della stampa, è un tema dal sapore storico. Oggi, la stampa, più che arrovellarsi sul tema dell’obiettività dell’informazione, è afflitta da una crisi acuta di identità che si traduce nel calo delle vendite; è assediata dai blog di internet, dalle news sui cellulari, dalla tv on demand e dalla seconda giovinezza della radio. Non a caso le nostre scuole sono oggetto di grande attenzione da parte dei quotidiani che, con una strategia di abitudine all’uso, tentano di colmare la distanza che li separa dalle nuove generazioni.
- Il tema della precarietà è, a mio parere, apprezzabile per il taglio pluridisciplinare dei quesiti che pone. Tuttavia il testo che fornisce lo spunto per la riflessione è stato steso nei primi anni ’70, dell’epoca aleggia l’odore stantio di termini mai entrati nel vocabolario di nessuna delle scienze sociali, a cui si somma il punto c) dei quesiti, che ha dato da pensare per trovare un’interpretazione plausibile: “I motivi per cui la reversibilità delle scelte può diventare “un mito” per i giovani di oggi”
- Nel dialogo proposto nel quarto argomento, tratto da un manuale di geografia per il biennio, due interlocutori sottolineano entrambi l’aspetto problematico del contatto con la diversità ed esaltano la ricchezza delle opportunità che questa offre. Qui si propongono quesiti a maglie larghe che lasciano un buon margine alla libera interpretazione dei candidati.
Chiudo queste righe invitando i colleghi ad una riflessione che vada al di là dei contenuti e affronti problemi di metodo che ritengo centrali. Il diplomato del Liceo delle Scienze Sociali, a mio modo di vedere, dovrebbe essere in grado di leggere la contemporaneità a partire dalla capacità di decodificarne i documenti nella pluralità dei linguaggi e dei codici con cui essa si manifesta.
Giulio Tortello
(pubblicato l'8 settembre 2003)
ISTITUTO MAGISTRALE STATALE “C. ALVARO” LICEO DELLE SCIENZE SOCIALI - P A L M I (RC)
Riflessioni e sintesi sulla seconda prova scritta della classe V sez. C
Prof. Baldessarro Maria Teresa
Anno scolastico 2002/2003
Le tracce della seconda prova scritta (scienze sociali) sono state coerenti alla programmazione effettuata nel corso dell’anno scolastico.
Per tale motivo le allieve, nonostante un primo momento di perplessità dovuto al timore per l’incognita delle tracce, dopo un’attenta lettura dei quattro quesiti oggetto d’esame, si sono subito rassicurate e messe nelle condizioni psicologiche di svolgere il compito.
Le allieve, infatti, hanno lavorato costantemente con senso di responsabilità, maturità ed autonomia, limitandosi a richiedere l’intervento dei docenti solo per eventuali chiarimenti riguardanti alcune interpretazioni delle tracce.
La scelta dei quesiti è stata distribuita in modo equilibrato poiché gli argomenti, in particolare due di essi, sono stati ampiamente sviluppati nel corso dell’anno scolastico ed approfonditi ulteriormente nelle ore di compresenza.
Alla fine della prova le allieve sono apparse soddisfatte e compiaciute del proprio lavoro, poiché in esso si è concretizzato l’obiettivo di tutto il percorso didattico intrapreso nel triennio.
Percorso didattico
Sulla spinta delle richieste e curiosità avanzate dagli allievi nel corso del 4° anno scolastico ho deciso di fornire un’esposizione chiara ed esauriente dei concetti fondamentali della teoria psicoanalitica, dando un’impronta di carattere professionale (psichiatria, psicologo, assistente sociale, cultore di scienze sociali) come compete al loro corso di studi.
Dopo un’introduzione dei concetti fondamentali della psicoanalisi, siamo passati al funzionamento mentale sia normale che patologico, orientandoci verso una prospettiva antropologica.
Ciò si è concretizzato nella lettura e riflessione di alcuni articoli della rivista” Storia e medicina popolare” frutto di un convegno multidisciplinare di “Psichiatria, magia e medicina popolare” tenutosi nel 1991.
In tale prospettiva è apparso chiaro l’intreccio tra psichiatria e antropologia con particolare riferimento a quelli che sono i riti e le credenze popolari del nostro territorio.
Per definire ed approfondire tale aspetto abbiamo dedicato alcune ore alla lettura, commento e riflessione del testo “Sud e magia” di Ernesto De Martino.
A questo punto è stato automatico passare alla trattazione dell’antropologia come scienze dell’uomo.
Abbiamo considerato il rapporto uomo-ambiente fisico e di come quest’ultimo in modo considerevole influenzi non solo le culture ma anche le diverse razze.
Dopo avere analizzato l’equivoco storico “razze diverse-capacità intellettuali diverse, sul quale si è innescato tutto il complesso dei pregiudizi razziali fino ad arrivare alla punta estrema che è stato l’antisemitismo, abbiamo voluto soffermarci su un importante interrogativo: esistono i presupposti per un gran dialogo?
In un mondo sempre più globalizzato, dove il fenomeno dell’immigrazione vede in aumento, in modo irreversibile, il contatto tra diverse culture ha senso parlare di tradizioni, usi e costumi locali?
In quale modo può avvenire l’integrazione tra le diverse culture senza correre il rischio di dover perdere quello che c’è di positivo e originale in ognuna di esse?
E’ giusto che gli stati occidentali intervengano a proposito di situazioni derivanti da fattori culturali ma che nel concreto ledono i principali diritti umani? ( vedi il caso di Amina, l’infibulazione, ecc...)
Tutti questi sono stati gli interrogativi messi in campo durante il percorso didattico, per i quali si è lasciata libertà di interpretazione agli allievi.
Tali tematiche sono state ulteriormente approfondite nelle ore di compresenza con filosofia dove si è data maggiore attenzione all’aspetto psicologico riguardante l’accettazione delle diverse etnie.
Dopo avere esaminato i rapporti tra individuo e gruppo presso le società primarie ci siamo soffermati sul processo di socializzazione per individuare i meccanismi di trasmissione del patrimonio culturale.
Sulla scia della corrente di pensiero del Positivismo abbiamo chiarito il senso della sociologia come disciplina scientifica con un approccio teorico e pratico al normale procedimento di ricerca nell’indagine sociologica ed ai principali metodi di rilevazione.
Abbiamo infine affrontato lo “stato del benessere” o ”welfare state” nelle sue origini, nel suo sviluppo e nella sua crisi che ha visto la nascita del terzo settore.
Ambito nel quale è stato inserito il progetto “Diogene, alla scoperta dell’altro” che nel quinto anno ha affrontato la condizione dell’anziano e del portatore di handicap.
Nelle tesine individuali presentate all’esame gli allievi si sono orientati in modo abbastanza eterogeneo, come dimostrano gli argomenti affrontati:
1. La sociologia come disciplina scientifica.
2. La ricerca sociale con simulazione di interviste.
3. Freud e lo sviluppo psicosessuale con un riferimento specifico all’omosessualità.
4. L’angoscia come reazione alla perdita di certezze.
5. La sottomissione: aspetto psicologico e sociologico.
COLLOQUIO ORALE
Titoli dei percorsi, materie coinvolte e relative tematiche.
BAGALA’ ILARIA
IL NEOREALISMO
Italiano: Moravia, Gadda e Calvino
Scienze Sociali: Neorealismo nel cinema
Filosofia: Scuola di Francoforte
Storia: La seconda guerra mondiale e ricostruzione
Francese: Le théâtre de l’absurde,E. Ionesco
Inglese :Absurd and Anger, Samuel Beckett
BASILE LAURA
DECADENTISMO (lavoro multimediale)
Italiano : D’Annunzio
Scienze Sociali : Freud e la psicoanalisi
Filosofia: Crisi del positivismo, Nietzsche
Storia: I guerra mondiale, Fascismo, Nazismo, II guerra mondiale
Francese: Baudelaire
Inglese: Oscar Wilde
CARBONE DANIELA, PALMIERI MARIA TERESA
L’ OMOSESSUALITA’
Italiano: Sandro Penna (Le nere scale della mia taverna, Mi nasconda la notte e il dolce vento); P.P. Pasolini (Amado mio, Atti impuri)
Scienze sociali: L’ omosessualità nell’ adolescenza, Freud e l’ omosessualità
Filosofia: Le teorie freudiane
Storia: Il razzismo nei regimi totalitari, Fascismo e Nazismo al potere
Francese: L’ individualisme de Andre Gide
Inglese: The personality of Oscar Wilde
Diritto: leggi e contraddizioni
COGLIANDRO FRANCESCA
CRISI E ANGOSCIA ESISTENZIALE DELL’ UOMO NEI PRIMI ANNI DEL ‘900
Italiano: Moravia, Pirandello
Scienze sociali: Sigmund Freud e la psicoanalisi
Filosofia: Nietzchie, Schoopenaur
Storia: Nazismo
Francese: Eugene Ionesco, Baudelaire
Inglese : The Modern Age (1890-1930)
Storia dell’ arte : “L’ urlo” di Munch
DEBORAH ELENA IANNINO
IL PRIMO NOVECENTO E LA CRISI DELLE CERTEZZE
Italiano : I Futuristi e D’Annunzio (l’ ideale del super uomo)
Scienze sociali : L’ angoscia come reazione alla perdita di certezze
Filosofia: Nietzchie
Storia: La prima Guerra Mondiale cause- effetti
Francese : Baudelaire (lo spleen - angoscia)
Inglese : The Modern Age
Matematica : Le funzioni (definizioni)
LONGO VALENTINA
CONFLITTI E CONFLITTUALITA’
Italiano : Kafka e Svevo
Scienze sociali : Freud e le tre fasi : Orale- Anale- Fallica
Filosofia : Sartre
Storia : I e II Guerra Mondiale
Francese : Camus
Inglese : Joyce
LOPREVITE DANIELA
SOCIETA’, CULTURA E POLITICA NELL’ ETA’ DEL REALISMO
Italiano : Verismo- la rivoluzione stilistica e tematica di G.Verga- Rosso Malpelo
Scienze sociali : Precursore della sociologia : A. Comte – la sociologia come disciplina scientifica
Filosofia : l’ età del positivismo e la filosofia di A. Comte
Storia : L’ Imperialismo e le politiche coloniali a cavallo tra i due secoli
Francese : Le Naturalisme et son maitre : E. Zola sa vie et ses œuvres
Inglese : C. Dickens : life and works – Coketown
MUJA’ CARMELA
VIAGGIO
Italiano: Il viaggio nella letteratura da Omero a internet ,viaggio senza speranza : “Se questo è un uomo” Primo Levi
Scienze sociali: viaggio di speranza : l’immigrazione
Filosofia : viaggio demistificatore (Nietzsche)
Storia : i viaggi nel dopoguerra
Francese : il viaggio spirituale (Baudelaire)
Inglese : il viaggio di Ulisse (Joyce)
Progetto triennale “Diogene” : il viaggio come scoperta dell’ altro e di noi stessi
PAGANO ROSA
LA GUERRA
Italiano : Ermetismo- Ungaretti- Montale- Quasimodo
Scienze sociali : La guerra come psicoterapia di gruppo- guerra e pace tra animali
Filosofia : Nietzsche e Sartre
Storia : I e II Guerra Mondiale
Francese : Exsistentilisme- Albert Camus
Inglese : The Second World War and the war writers
RIGANATI VALENTINA
IL FEMMINISMO E LE SUE CONQUISTE (lavoro multimediale)
Scienze sociali: Introduzione.Le differenze, le mutilazioni sessuali, il caso Amina
Italiano: La donna in Gadda e Moravia
Filosofia: Anna Haredt e le filosofe di Diotima
La donna nella storia italiana e americana
Inglese :women’s Liberation Movement in England – Emily Bronte
Francese : le nouveau roman et Marguerite Duras
SERRAO ANTONELLA
1968
Introduzione : la società del benessere- le rivoluzioni studentesche
Italiano : l’ intellettuale degli anni ’60, il Menabò - Paolo Volponi
Scienze sociali : intervista ai sessantottini – la ricerca sociale
Filosofia : la scuola di Francoforte Marcuse
Storia : il 68 in Italia
Francese : Le nouveau roman Margherite Duras
Inglese : Contemporary literature
SCULLI ANNA
DECADENTISMO
Italiano : Svevo (la figura dell’ inetto), D’Annunzio (la figura del superuomo)
Scienze sociali : sottomissione aspetto sociologico e psicologico
Filosofia : Nietzsche
Storia : Hitler
Francese : Boudelaire
Inglese : decadentismo
VACCARI PASQUALINA
LA SECONDA META’ DELL’800
Italiano : Verga e il Verismo
Scienze sociali : la sociologia
Filosofia : Comte e il Positivismo
Storia : i problemi dell’Italia tra il 1860-1880
Francese : Emile Zola
Inglese : C.Dickens.
(pubblicato il 1 settembre 2003)
Scrivo per raccontarvi i miei esami.
Si, proprio i miei e non quelli della mia quinta del Liceo delle scienze sociali di Messina.
La mattina del 19 Giugno infatti, ero io sotto esame e (consentitemi il coinvolgimento) tutti noi che in questi cinque anni di sperimentazione abbiamo cercato di tradurre in un curricolo coerente:
- le indicazioni didattiche che ci provenivano dal gruppo di lavoro nazionale;
- le diverse esperienze vissute in questi anni di formazione;
- le riflessioni personali che scaturivano dalle nuove letture;
- la ricchezza proveniente dai confronti con colleghi di diverse parti d'Italia
- e tutto l'entusiasmo e la fatica che abbiamo riversato in questo nuovo indirizzo, nato con passo incerto sulle ceneri del Magistrale ma cresciuto "in sapienza e intelligenza" abbastanza in fretta.
La serenità o il panico con cui i nostri alunni/e avrebbero affrontato la seconda prova ci avrebbero detto se le carte giocate erano quelle giuste o se avevamo bluffato. Non a caso parlo di carte, perché la sensazione provata mentre la preside "spizzicava" la busta con i quesiti di scienze sociali era proprio quella di chi si aspetta l'ultima carta di cuori per completare il prezioso colore che tiene già in mano. Devo dire che il mio sorriso è stato per i ragazzi il miglior "in bocca al lupo" che potessero ricevere. I quesiti, infatti, erano adeguati e pertinenti all'indirizzo, tutti ponevano argomenti affrontati e metabolizzati dalla classe, inoltre anche la presentazione delle tracce non lasciava spazio a fraintendimenti: la prova è di scienze sociali e non di pedagogia, non scimmiotta il vecchio magistrale o altri indirizzi (psico-pedagogico Brocca o pedagogico) ma rispetta pienamente il lavoro svolto in questi anni.
La seconda sorpresa positiva ( dopo quella ministeriale) mi è giunta dagli alunni/e, non posso parlare dei compiti (che mi appresto a correggere) ma della sensazione di sereno impegno con cui i ragazzi/e hanno imbracciato la penna e cominciato a scrivere; da alcune indicazioni ho percepito che tutte le tracce (salvo la terza) hanno riscosso successo e sono state affrontate utilizzando diverse prospettive delle scienze sociali. Il primo quesito per esempio, che riguardava la "mobilità sociale" poteva essere svolto servendosi soltanto del sapere sociologico, invece alcuni hanno introdotto anche riflessioni di tipo antropologico suggerendo confronti con culture non occidentali; il quesito sul giornalismo (ben formulato perché poneva l'accento sugli aspetti meno banali del fenomeno) ha consentito di mettere a frutto i risultati di un progetto triennale della nostra scuola che ha spaziato su diversi aspetti : dalla sociologia della comunicazione all'economia aziendale , dall'uso significativo del linguaggio giornalistico alla riflessione sul metalinguaggio dei media, dai condizionamenti culturali all'analisi critica della società .; il quarto quesito proponendo il tema della diversità culturale (proposto anche questo senza concessioni a discorsi superficiali sul razzismo e sulla società multietnica) ha permesso a tutti gli alunni (anche i meno dotati) di affrontare la prova "muovendosi" entro acque tranquille e note.
Il terzo quesito (bellissimo!) sulla reversibilità delle scelte non ha ricevuto uguale attenzione dai miei ragazzi che (giustamente) hanno preferito non rischiare di cadere in una argomentazione troppo personale e priva di sufficienti riferimenti scientifici.
La seconda prova è andata, adesso... appuntamento agli orali!
Buon lavoro a tutti
Josette Clemenza (Istituto AINIS Messina)
(giugno 2003)
Mi sembra che i nostri studenti abbiano affrontato in maniera
serena la seconda prova. Anche quelli che fanno più fatica hanno
riconosciuto che avevano gli elementi necessari per affrontare i quesiti
proposti, segno che la direzione in cui ci siamo mossi era buona.
Personalmente ritengo che le tracce nella loro forma generale siano
congruenti all'indirizzo delle scienze sociali, anche se mi hanno lasciato
un po' perplesso le fonti, evidentemente molto datate, soprattutto quella
relativa alla cultura giovanile -1973 siamo nel periodo del riflusso!!
ignorando le fonti IARD, ...mah!..
Antonio Lionello
(giugno 2003)