Un giusto equilibrio tra parte teorica (conoscenze) e pratica (abilità/capacità).
E’ impossibile riprodurre uno stage identico in due classi diverse, perché ogni stage è frutto dell’integrazione fra vari elementi interni ed esterni alla scuola, interni ed esterni alle discipline.
E’ co-prodotto dagli allievi (perché di questi asseconda gli interessi, cerca di suscitarne la motivazione e di indurli a sentire il bisogno di conoscere) ma soprattutto è l’espressione della creatività e dell’incontro tra professionalità diverse: quella dei docenti e quelle del mondo del lavoro.
I contributi formativi devono essere equilibrati: non si può sminuire l’importanza di uno spazio neutro da dedicare alla riflessione e alla meta cognizione buttandosi troppo in fuori; la pratica dell’osservazione non può sostituire un ritorno del pensiero e dei saperi sull’esperienza, e non può rinunciare ad una lettura teorica, pur considerando le interpretazioni provvisorie e suscettibili di mutamento.