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SCS1 - ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE

anno scolastico 2008/2009

CORSO SPERIMENTALE Indirizzo: SCIENZE SOCIALI

commenti al tema di SCIENZE SOCIALI


 

 

I titoli della seconda prova scritta mi sembrano buoni. Mi piace particolarmente il primo lo trovo "specifico" per il nostro indirizzo. Il secondo mi pare abbastanza difficile e difficile da scrivere senza adeguate conoscenze. Il terzo mi pare riprenda in parte quello della prima prova scritta. Anche il quarto è consono al nostro indirizzo, ovviamente richiede una conoscenza appropriata dei concetti quali precarietà/miseria, megalopoli, il significato antropologico di slum.

Credo che bisognerebbe (non so come...) definire a livello di programmi ministeriali gli argomenti da affrontare almeno nel triennio. Altrimenti i ragazzi si ritrovano con delle tracce delle quali nono conoscono l'argomento perchè lo hanno trattato in terza o in quarta e c'è il rischio che il contenuto risulti essere banale senza un contenuto vero e proprio. Inoltre i temi della seconda prova non sono "temi liberi" ma compiti precisi dove il candidato deve esporre determinati saperi. Sono comunque dell'idea che due temi da svolgere sono troppi, perchè non tre titoli oppure due e svolgere un solo tema. Sviluppare due argomenti è secondo me difficile e la concentrazione diminuisce quando il candidato deve scrivere il secondo.
Tanti saluti

Sara, Gorizia

 


 

 

Sono commissaria esterna in due classi di un Liceo delle Scienze Sociali di Barga (LU), una ad indirizzo ambientale e una sportivo: dalla lettura dei documenti del 15 maggio noto subito che le compresenze non sono relazionate e lo stage, presente in una sola classe, non è collegato al colloquio orale d’esame. Quindi l’apertura della busta ministeriale seconda prova, la vivo in diretta, leggo velocemente le proposte dato che poi dovrò introdurle, devo dire che l’impressione è stata subito positiva e in qualche modo anche da parte degli studenti.

Finalmente è presente l’approccio antropologico, a mio parere, in tutte le quattro prove, perché si deve definire il concetto di cultura e al suo interno quelli di negoziazione, di dialogo, di condivisione, non eliminare le differenze, ma saperle e volerle riconoscere.

Nella seconda traccia Bauman richiama al prodotto culturale, i limiti delle indagini di mercato, il ruolo reale e statico della pubblicità.

La terza traccia, forse quella più a rischio di banalità, pone invece il serio problema della responsabilità adulta nella società occidentale, della famiglia d’origine e di quella sociale e virtuale, dei diversi stili cognitivi anche in relazione alle tecnologie multimediali, delle intelligenze multiple, della creazione del pensiero critico.

La quarta affronta il tema della povertà e della miseria, da Marx a Majid Rahenema i nostri studenti non dovrebbero mancare di autori di riferimento, è l’idea forte di Yunus che un mondo senza povertà può esistere.

Non dobbiamo accettare senza reazioni la creazione di virtuali villaggi planetari che distruggendo villaggi reali decretano la fine di linguaggi e culture identitarie, contribuire a far diventare nessuno un povero, che deve diventare uno sradicato, un disperso al quale poi forse noi concediamo un documento con cui certifichiamo che il suo reddito è al di sotto della soglia di povertà.

Ovviamente sono stata molto breve, ma per chi fosse interessato, potremmo fare una successiva riflessione post correzione, se ne avremo voglia, tempo e forza, buon lavoro a tutti,

Enza Colatutto (Liceo S.S. Barga, LU)