Progetto didattico video “Una storia, tanti racconti”
Istituto Cobianchi Verbania col contributo di MIUR - USR Piemonte - Assessorato Istruzione Piemonte
La nostra scuola, l’ITI “L. Cobianchi” di Verbania, all’interno del corso ITALI’AMO per l‘integrazione degli studenti internazionali dell’istituto ha avviato nello scorso anno scolastico (2009/10) un laboratorio di tipo espressivo- creativo.
Questo video, “Una storia, tanti racconti” è il prodotto finale del laboratorio.
La finalità generale del laboratorio è l’integrazione tra gli studenti della scuola
Esso si propone di
- Valorizzare le potenzialità degli studenti, consentendo loro di utilizzare modalità espressive diverse dalla lingua italiana, quali la recitazione, la danza, la musica, la poesia.
- Creare un clima di collaborazione e facilitare la comunicazione tra studenti di diversa provenienza.
- Motivare alla partecipazione.
Partecipanti:
- Studenti internazionali: 12
- Studenti italiani: 8
Gli insegnanti impegnati nel progetto sono Maria Pia Zocchi e Luca Sarasini
La regia e il montaggio sono stati realizzati da Roberto Ciuffetelli.
Fasi di lavoro:
- Incontro con gli studenti per presentare il progetto del video
- Brainstorming per far emergere le tematiche sulle quali lavorare
- Scelta del tema
- Scrittura della sceneggiatura da parte degli studenti
- Scelta e traduzione (dall’arabo) dei testi originali scritti dagli studenti e recitati nel video
- Riprese video
- Montaggio (in parte eseguito dagli studenti)
“Una storia, tanti racconti” racconta la storia di Emily, una ragazza italiana, e Benny, un ragazzo senegalese, che si innamorano al primo sguardo. Gli amici dei due protagonisti, ma soprattutto i genitori di Benny sono contrari a questa storia d’amore e costringono il ragazzo a lasciare Emily. Nel frattempo Benny è coinvolto in una rissa e viene sospeso dalla scuola. Alcuni amici lo difendono, altri, in particolare un ragazzo italiano innamorato di Emily, lo attaccano dicendo che la sospensione è una giusta punizione. Emily ha ora davanti a sé diverse scelte, che vengono rappresentate in un finale aperto. Il cortometraggio si conclude con una domanda al pubblico che lo invita a lasciare il proprio ruolo di spettatore per entrare nei problemi che la realtà dell’immigrazione pone. Su questa trama, molto lineare, si aprono “finestre” di commento alla vicenda (ambiziosamente ispirate al coro nella tragedia greca...), con testi poetici originali scritti dai ragazzi e letti da loro.