Nel mio immaginario la lavagna rimanda a due riferimenti che si collocano in fasi molto diverse della mia vita ma entrambi legati alla frase: “Posso cancellare la lavagna?”.
Il primo risale alle elementari.
Il secondo è esperienza quotidiana e recente: finito lo spazio, mi giro verso la classe e pongo la fatidica domanda ricevendo in risposta una serie di “Noo”, “Aspetti”, “Ancora un attimo” e me ne resto lì, cancellino alla mano, fino ad aver avuto il consenso collettivo all’operazione.
Tra i due ricordi intercorrono quasi quaranta anni che, se sembrano essere scivolati sulla scuola senza lasciare traccia, tuttavia hanno modificato profondamente almeno il modo di essere e di conoscere dei nostri studenti, tanto che le indicazioni per la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo di istruzione (settembre 2007), prendendo evidentemente atto di queste trasformazioni, recitano:
“Nella crescita delle capacità espressive giocano un ruolo importante le nuove tecnologie, il cui sviluppo rappresenta uno dei caratteri originali della società dell’informazione. Esse forniscono nuovi linguaggi multimediali per l’espressione, la costruzione e la rappresentazione delle conoscenze, sui quali è necessario che lo studente maturi competenze specifiche”.
E se anche la legislazione scolastica, di solito in ritardo nel registrare i cambiamenti, sente l’esigenza di sollecitare i docenti all’utilizzo delle ITC, vuole proprio dire non si può non tener conto dei mutamenti intercorsi in questi anni in relazione sia alle modalità di produzione e diffusione delle conoscenze sia agli approcci cognitivi dei nostri studenti.
La LIM
In questo quadro si inserisce l’uso della Lavagna Multimediale Interattiva, strumento nuovo ma che si sta rapidamente diffondendo nelle scuole italiane, anche grazie alla formazione DiGi Scuola promossa lo scorso anno dall’ex I.N.D.I.R.E. oggi A.S. in collaborazione col Ministero della Pubblica Istruzione e il Ministero per le Riforme e l’Innovazione nella Pubblica Amministrazione.
La lavagna bianca (interactive whiteboard, come è anche chiamata) è in pratica un monitor di grandi dimensioni, collegato ad un computer e ad un videoproiettore, che consente di visualizzare, su grande schermo, le applicazioni presenti sul pc gestendo quindi, con semplicità, non solo file di testo ma anche immagini, suoni e video digitali oltre che, ovviamente, la navigazione nel web. Il valore aggiunto risiede nel fatto che alla LIM si accompagna un software specifico che rende la sua superficie touch screen e che quindi consente di aprire file e programmi o di spostare oggetti col semplice tocco delle dita. Esistono inoltre altre funzionalità che permettono di registrare tutto il flusso delle azioni che si realizzano sulla lavagna, di catturare schermate o fotogrammi e di rielaborarli, di evidenziare in vario modo singoli elementi sui quali si vuole soffermare l’attenzione. Allo stesso modo, grazie a appositi “gessetti digitali”, è possibile scrivere e cancellare come sulla normale superficie d’ardesia. Inoltre tutto ciò che si è prodotto sulla lavagna nel corso della lezione può essere salvato sia in vista della prosecuzione del lavoro in ore successive sia per distribuire agli studenti i materiali realizzati.
Insomma con la LIM le tecnologie multimediali interattive fanno pieno ingresso in classe.