Il web 2.0

 

Una serie di nuovi fenomeni che si avviano a modificare ulteriormente il rapporto tra utenti e internet e che vanno sotto il nome di web 2.0. Vediamo di focalizzare i più importanti:

  • la diffusione capillare delle connessioni a banda larga che facilitano la gestione di file anche di grandi dimensioni, come i file audio e video (si pensi a fenomeni come Youtube o al podcasting);
  • la connettività diffusa e delocalizzata grazie all’uso di cellulare o di rete mobile;
  • lo sviluppo del software necessario per la costruzione e la gestione di wiki (da cui il fenomeno mondiale di Wikipedia e blog (le occorrenze per la parola BLOG su Google sono 1.760.000.000 tanto che il motore di ricerca ha creato una sezione dedicata alla ricerca di blog);
  • la nascita di strumenti che permettono facilmente la comunicazione e la condivisione di file a distanza (come Google Docs o Emule);
  • il fiorire di nuovi software per la comunicazione sincrona vocale e visiva (come Skype)
  • l’affermazione di diverse modalità di selezione condivisa (folksonomy) delle informazioni mediante RSS o strumenti di Social Tagging come del.icio.us;
  • la diffusione in rete di ambienti virtuali interattivi e relazionali come Second Life che rappresenta ormai un vero e proprio mondo virtuale con più di 9 milioni di “residenti” che organizzano negozi e feste, ma anche gruppi di discussione e di approfondimento culturale oltre che di impegno civile e politico.
  • la presenza di giochi di ruolo da giocare nel web che raccolgono attorno a sé moltissimi utenti.

 

second life in ufficio

 

Grazie a questi fenomeni il web si è trasformato da puro deposito di contenuti a strumento per la produzione, il recupero e, soprattutto, la condivisione di risorse che sono sempre più multimediali e interattive, erodendo il confine tra produttori e fruitori di cultura e inverando la previsione di Levy che invitava a pensare al web come a un’intelligenza distribuita ovunque, continuamente valorizzata, coordinata in tempo reale, che porta ad una effettiva mobilitazione delle competenze.
Ed in effetti si sono fortemente allargate anche le diverse tipologie di comunità virtuale che, sebbene siano un fenomeno vecchio, che risale agli anni ’90, negli ultimi anni hanno visto una crescita esponenziale proprio grazie alle nuove opportunità comunicative, aggregando persone che spesso non hanno alcuna relazione nella vita reale per seguire interessi, approfondire temi o problemi connessi alla professione o agli studi, portare avanti idee o semplicemente per giocare insieme.
E’ evidente che un contesto come quello presentato non può non interagire con le modalità di conoscenza e di comunicazione delle giovani generazioni.