IL CARCERE DELLE PAROLE
Inviato da Vincenzo Andraous il Ven, 03/04/2020 - 15:53
Stavo riflettendo sul carcere italiano, sul nostro paese, sulla nostra Costituzione, sulla tragicità di certi accadimenti, nella mente scolpita l’immagine di questo sub-mondo devastato, tanti morti ammazzati in pochi giorni. Rischio contagio e isolamento, cittadini detenuti denunciati a migliaia, questo silenzio irriverente che avvolge colpevoli e innocenti. Si fa presto a fare diventare le parole ferro bruciato, acciaio contorto, parole che hanno il sapore del sangue e dell’ira che sale. Quando c’è il carcere di mezzo le parole si piegano agli spazi, alle virgole, ai punti in sospensione, non concedono pausa, solamente lo sconcerto della disperazione.