Nuove Linee Guida di Educazione Civica: ce n'era bisogno?

La legge riguardante l'insegnamento dell'Educazione Civica è la numero 92 del 20 Agosto 2019, che prevedeva la successiva emanazione di Linee Guida per la sua applicazione: linee guida che sono state emanate con Decreto della Ministra Azzolina il 22 giugno 2020.

A un quadriennio dalla loro uscita, il 7 Agosto 2024 , il Ministro Valditara emana un nuovo documento, con questa presentazione:
A partire dall’anno scolastico 2024/2025 entreranno in vigore le Nuove Linee Guida per l’insegnamento dell’Educazione civica. Il testo sostituirà le Linee guida precedenti, con l’aggiunta di ulteriori contenuti, e ridefinirà traguardi e obiettivi di apprendimento a livello nazionale.

Sulla necessità/opportunità di questa nuova regolamentazione e nel merito dei suoi contenuti ci sembra interessante aprire un dibattito. al quale invitiamo i nostri lettori.

Per fare il punto.

La legge n. 92/2019 ha rappresentato l'ennesima tappa di una lunga e tormentata evoluzione dell'insegnamento dei temi costituzionali e civici nel nostro Paese: la prima è nel DPR  13 giugno 1958 n. 585. Programmi per l’insegnamento dell’educazione civica negli istituti e scuole di istruzione secondaria e artistica, poco più di tre paginette, che prevedeva due ore mensili da dedicare alla conoscenza della Costituzione, all'interno dell'insegnamento della Storia.

Questo primo gracile documento resterà a lungo in vigore sul piano istituzionale, spesso misconosciuto o ignorato nella pratica scolastica ma largamente utilizzato dall’opinione pubblica, anche in ambito internazionale. Ad esso seguiranno vari provvedimenti tesi a focalizzare i valori costituzionali; ricordiamo tra questi il DM 9.2.1979 per la scuola media e il DPR 12.2.1985, n. 104 per la scuola elementare, la direttiva 8.2.1996 n. 58, la legge delega 28.3.2003, n. 53 e il decreto legislativo 19.2.2004, n. 59, senza che mai comunque se ne trattasse come di una 'disciplina' autonoma. Entravano con questi nella scuola le più svariate "educazioni": cittadinanza, sicurezza stradale, ambiente, salute, alimentazione, affettività.

Intanto l'Unione Europea, con il  “Quadro di riferimento europeo” allegato alla Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio del 18.12.2006, elaborava le competenze chiave per l’apprendimento permanente, includendo tra queste le competenza di cittadinanza, recepite poi nel nostro ordinamento con le otto competenze chiave da acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria, negli allegati al DM 22.8. 2007 n. 139 (Regolamento recante norme in materia di adempimento dell’obbligo di istruzione), che si riferiscono sia all’asse dei linguaggi, sia a quello scientifico-tecnologico, sia a quello storico-sociale.

Una prima svolta si ha con la legge 30.10.2008, n. 169 che prevede l’istituzione della “disciplina denominata Cittadinanza e Costituzione, individuata nelle aree storico-geografica e storico-sociale ed oggetto di specifica valutazione”, con una propria dotazione oraria di 33 ore annue e con voto distinto per tutti gli ordini e gradi di scuola e ne individua relativi nuclei tematici e obiettivi di apprendimento relativi.

La legge 92 del 2019 e il successivo decreto del 2020 si pongono dunque come punto di arrivo di una ricerca/sperimentazione durata più di mezzo secolo (tutte le norme si possono ritrovare nella stessa premessa della legge), e tratteggiano esaurientemente obiettivi e cpntenuti nei relativi allegati (Allegato A: Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica; Allegato B: Integrazione al Profilo delle competenze al termine del primo ciclo, di cui alle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione vigenti; Allegato C: Integrazione al Profilo educativo, culturale e professionale di cui all’Allegato A al decreto legislativo n. 226/2005), 

Ci chiediamo dunque - e vi chiediamo - se e in che misura si rendessere necessarie nuove linee guida prima ancora che si procedesse ad una verifica dell'applicazione e dell'efficacia delle precedenti, e soprattutto se le "integrazioni" in esse contenute vanno davvero nella direzione tracciata dalla Legge 92/2019, insopprimibile punto di riferimento di tutta la normativa. 

 

Per aprire il dibattito.

Ci auguriamoi che si apra il dibattito non solo e non tanto su questo sito, ma soprattutto nei Collegi dei Docenti, primi e fondamentali destinatari del provvedimento, e che singoli docenti e scuole vogliano inserirsi nella discussione e diffondere questi documenti per focalizzare l'attenzione sul problema, evitando il rischio sempre presente di cadere in pericolose derive di apatia e indifferenza.

In apertura pubblichiamo un ampio scritto di Claudia Petrucci, REAZIONE, NAZIONE, EDUCAZIONE, che analizza acutamente le nuove linee guida,  spaziando con lucidità dal campo semantico a quello ideologico e formativo.

Per dare una iniziale panoramica dello "stato dell'arte" su questi temi, forniamo qui di seguito alcuni link con le prime prese di posizioni di enti, sindacati, scuole e insegnanti.

Invitiamo i nostri lettori ad intervenire anche solo per segnalare nuovi link, e ad inviarci eventuali nuovi documenti. Ringraziamo per la collaborazione.

Dal 16 al 18 ottobre si è svplta a Bari l'annuale Fiera "Didacta".

Il Liceo "Bianchi Dottula" di Bari ha partecipatp con un interessante intervento della professoressa Lia De Marco

Dalla Redazione riceviamo e volentieri pubblichiamo le Slide che sono state presentate dalla relatrice, che ha messo a confronto il nuovo testo con quello del 2020

Proponiamo questo contributo che speriamo utile per tutti quei colleghi che, spiazzati dalle recenti indicazioni ministeriali, si sono chiesti se tutto il lavoro fatto e messo in cantiere finora sia improvvisamente diventato fuorilegge.

Ebbene, non lo è.

 

Da molti anni ormai non esistono più i programmi dettagliatamente prescrittivi.

 

Le indicazioni nazionali (tutte, anche le nuove!) offrono un quadro di riferimento tematico, al cui interno scuole e insegnanti sono liberi di comporre percorsi coerenti con i valori inclusivi della nostra Costituzione e le necessità di far fronte a un mondo complesso.

 

In questa logica proponiamo alcuni suggerimenti che aiutano a inserire criticamente la programmazione individuale e di classe nella cornice tematica proposta dal MiM