Pensieri di studenti

Gli studenti della 3°B del Liceo delle Scienze Sociali "Machiavelli" di Lucca, attraverso la loro particolare esperienza di stage (sostegno alla fase preparativa e di accoglienza presso il convegno), hanno vissuto di persona e attivamente le fasi di "Vedere Attraverso".

Questi sono alcuni frammenti di pensieri evocati dal loro vissuto.

 


 

 

Per imparare delle discipline, non è sufficiente stare chiusi in classe, con la testa china sui libri, lontani dal mondo.

L’insegnamento non è fatto solo di spiegazioni e complicati esercizi, ma anche di esperienza.

Bisognerebbe studiare anche in giardino, là dove l’aria è meno rigida e tesa. Quello detto dalla Lanciano sembra impossibile, perché alcune usanze si stabilizzano e diventano consuetudini, sembrano situazioni che non si possono scalfire, mettere in dubbio, ripensare, espresse in frasi come questa: “La scuola è un edificio chiuso e l’insegnamento si realizza nelle aule”.

Matteo

 

 

Molti ragazzi, soprattutto, nella scuola superiore, trovano nella scuola un ulteriore ostacolo alla propria crescita, invece che un aiuto. In conclusione sono stati tre giorni istruttivi, piacevoli e un modo di verso di fare scuola ed imparare.

Chiara

 

 

Si può lavorare sulla capacità, si può migliorare nel tempo.

Un insegnante parlava del comportamento degli alunni nei confronti di un insegnante e viceversa. Questo argomento mi ha colpito molto, perché sono loro come prime persone a formare un clima scolastico e rispettarsi tra di loro reciprocamente.

Gabriela

 

 

I docenti ci volevano far capire che dobbiamo conoscere, vedere quello che ci circonda

Rrezart

 

 

Gli argomenti che i professori hanno affrontato, quelli che ho seguito, mi sono piaciuti, riuscivo bene a seguirli ed erano veramente interessanti perché riguardavano la scuola, le scienze, il comportamento degli insegnanti con gli alunni

Martina

 

 

 

 

Stando 12 ore insieme e svolgendo un’attività diversa da tutti gli altri giorni abbiamo potuto condividere dei momenti che penso resteranno nel cuore di ognuno di noi. Sentirci adulti. Vedere il mondo con altri occhi, occhi che non avevamo mai utilizzato.

Elena

 

 

Ho apprezzato l’intervento del professor Santoni dell’università di Firenze.

Ha trattato del tema della formazione dell’insegnante …ha parlato della capacità di trasmettere, i professori devono saper prima comunicare con il loro alunni per essere ritenuti buoni professori.

Sarah

 

 

 

Credo di aver acquistato anche un po’ più di sicurezza e fiducia in me stessa e nelle mie capacità quindi non posso che essere soddisfatta e fortunata di questa nuova esperienza. Perché organizzare queste cose mi piacerebbe farlo per lavoro.

Angela

 

 

Mi è sembrata una cosa positiva che i professori abbiano messo in discussione il metodo di insegnamento e affrontato i loro problemi, i dubbi, difficoltà nel rapporto con gli alunni. Riguardo alla mia attività credo di essere riuscito ad eseguire bene il mio compito e non solo visto che mi sono dovuto occupare di altre cose.

Gianluca

 

 

Lo stage per me è stato un’esperienza nuova, ho lavorato e mi sono divertito, cosa che di solito non mi riesce molto bene, mi è servito per avere un linguaggio formale quando sono a contatto con persone a me sconosciute. Poteva essere di una durata un po’ più lunga. Io facevo parte del buffet e se abbiamo ricevuto molti complimenti vuol dire che la cosa è riuscita.

Tommaso

 

 

Tema principale del convegno, come già si può intuire dal titolo e dall’illusorio quadro del pittore Magritte, è stato quello di prendere in considerazione immagini della realtà, del mondo sensibile, cercare di trarre significati dal contesto. Proprio come colui che ammira il suddetto quadro, l’osservatore e della realtà (uomo), scopre diverse problematiche: ciò che vede è reale o no? E’ semplicemente una copia del vero, ciò che sta dietro? Ecco che matematici, filosofi, scienziati e biologi si sono riuniti a questo convegno, il quale è diventato occasione per andare oltre quella vista che ci limita, grazie alle proprie capacità e strumenti si è creata la giusta atmosfera per sollevare ogni incertezza, confrontarsi ed avvicinarsi a quelle che sono le molteplici verità della nostra vita.

Lo stage è un’esperienza di lavoro e di formazione molto importante (è stato ribadito più volte anche dai convegnisti). Si è svolto nel migliore dei modi (eccetto qualche pecca di noi organizzatori) in tre giorni impegnativi ma anche divertenti. Tutta la classe è stata messa alla prova, in special modo il primo giorno, sia in provincia che alla sede del classico, per i preparativi e l’imminente arrivo degli ospiti. L’agitazione e la tensione permeavano nell’aria. Per la prima volta mi sono sentita davvero importante. Le successive giornate sono state altrettanto piene, le ho vissute con più tranquillità, oramai tutti ci eravamo calati perfettamente nei tanti ruoli e vivevamo la nostra prima esperienza lavorativa come se fosse un’attività ripetuta per molto tempo.

Caterina

 

 

 

Il ruolo che ho ricoperto durante lo stage è stato quello di preparare le cartelline, che sarebbero poi servite come materiale informativo ai docenti presenti al convegno.

Questo stage per me è stato molto importante, è stato senza ombra di dubbio un lavoro faticoso, ma mi ha fatto capire come si lavora al di fuori della scuola, rispecchiando il mondo del lavoro in cui saremo poi proiettati.

È stata un’esperienza molto positiva, mi è piaciuto rapportarmi con le persone in maniera diversa, in maniera più professionale.

Spero di poter rifare al più presto un’esperienza così…

Greta

 

 

Vedere attraverso perché fa parte della condizione umana. Secondo Nicoletta Lanciano “Tutto ciò che non viene comunicato e non è patrimonio dell’umanità non è scienza”.

Il desiderio di sapere, simbolicamente si rifà al mito della caverna di Platone, diffuso durante il convegno, il quale rappresenta la condizione umana, la liberazione dell’uomo dalla “schiavitù” dell’opinione.

E’ state un’attività calibrata sulle nostre capacità anche per questo è riuscita molto bene

Nicoletta

 

 

Alla fine del convegno ci hanno fatto i complimenti, chiudendo un occhio in quei momenti in cui non siamo stati molto silenziosi.

E’ stato bello essere diversi e non come ci ha detto il professor Marcello Buiatti “Oramai gli studenti non copiano e con questo non c’è più cooperazione, tutti pensano per sé senza più chiedere aiuto”.

Sara

 

 

 

Non credo proprio di non essere stato molto attento a ciò che veniva detto, ma qualcosa in qualche modo mi è rimasto..

Lorenzo (il fotografo)

 

 

Nicoletta Lanciano, una professoressa che ha proposto un nuovo modo di apprendere stando cioè all’aria aperta, a contatto con la natura e lavorando con materiali come la colla e le forbici. …Inizialmente ero un po’ preoccupata, ma poi sono riuscita a battere la vergogna e la timidezza.

Per me è stata una bella esperienza con la gente e per confrontarci con una nuova esperienza e con un nuovo modo di apprendere.

Lucrezia

 

 

Come accennato all'inizio, gli studenti della classe terza B hanno partecipato all’organizzazione e alla riuscita del Convegno, realizzando in questa esperienza l’attività di stage.