E' innegabile che la "Buona Scuola" sta innescando un processo di profonda modifica nelle attività di formazione - iniziale e in servizio - del personale della scuola. Già significativo il fatto che non si parli più di "corsi di aggiornamento" bensì di "attività di formazione". La seconda dicitura, infatti, non fa un semplice riferimento alla necessità di adeguare contenuti e metodi dell'insegnamento ai progressi delle scienze e alle emergenze culturali, bensì ci pone di fronte ad un processo di miglioramento continuo e verificabile, durevole nel tempo, che garantisca una professionalità in continuo divenire.
Le tappe normative che registriamo ad oggi sono le seguenti :
- Nota prot. 0035 del 7 gennaio 2016 : Indicazioni e orientamenti per la definizione del piano triennale per la formazione del personale;
- Direttiva n. 170 del 21 marzo 2016 : Accreditamento enti di formazione;
- Nota prot. 2151 del 7 giugno 2016 : Costituzione reti scolastiche di cui all'art. 1, comma 70 e ss., della legge 13 luglio 2015, n. 107 - e relative Linee Guida;
- Nota prot. 19702 del 19 luglio 2016 : Prime indicazioni operative concernenti le procedure previste per i Soggetti che offrono formazione per il personale della scuola. Indicazioni attuative della Direttiva n. 170/2016;
- Nota prot. 2609 del 22 luglio 2016 : Indicazioni operative per l'individuazione dei docenti trasferiti o assegnati agli ambiti territoriali e iol conferimento degli incarichi nelle istituzioni scolastiche;
- Nota prot. 2915 del 15 settembre 2016: Prime indicazioni per la progettazione delle attività di formazione destinate al personale scolastico.
- 3 ottobre 2016 : Presentazione del Piano per la Formazione dei docenti 2016-2019
In particolare, nell'ultimo di questi documenti (e nella nota che lo precede) si indicano le priorità della formazione per il prossimo triennio a livello nazionale, che andranno coniugate con le esigenze emerse a livello di singola istituzione scolastica. Dallo scorso anno, infatti, ogni scuola a partire dall’atto di indirizzo del Dirigente, in coerenza con le scelte del Collegio dei docenti e con le risultanze dei processi di autovalutazione (RAV), ha redatto un proprio Piano di Formazione inserito nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa che definisce priorità, tematiche e percorsi delle azioni di formazione rivolte al personale della scuola.
In questo quadro, la costituzione di reti appare lo strumento più adeguato per sviluppare e potenziare la realizzazione dei piani di formazione per il personale scolastico, in linea con la L. 107/2015 (commi da 70 a 72) ed in coerenza con la nota MIUR prot. 2151 del 7 giugno 2016.
Le reti di ambito, in particolar modo, hanno fra i propri scopi quello di individuare i piani di formazione del personale scolastico (comma 71, p. b) ), la cui articolazione in una dimensione più ampia rispetto alla singola istituzione scolastica, permetterà lo sviluppo di sinergie professionali, lo scambio di buone pratiche, l’incremento dei prestiti professionali e una razionalizzazione della spesa. La progettazione delle azioni formative a livello di ambito territoriale potrà assumere diverse forme e prevedere ulteriori articolazioni organizzative, a partire dalle reti di scopo. Per particolari iniziative rispondenti a specifiche tematiche o rivolte a categorie di destinatari della progettazione di ambito (neo-assunti, ATA, Dirigenti, figure intermedie, docenti di diversi settori disciplinari. ecc.) è comunque possibile l’assegnazione di fondi anche a singole scuole per rispondere a esigenze formative previste nel piano triennale e non realizzabili in altro modo. Pertanto, ogni rete di ambito individuerà una scuola-polo per la formazione, anche non coincidente con la scuola capo-fila della rete stessa. La scuola-polo, in coerenza con le modalità specifiche che saranno scelte dalla rete di ambito per la concreta gestione delle proposte formative e delle risorse, sarà assegnataria delle risorse finanziarie provenienti da fondi nazionali.
Le scuole-polo dovranno garantire possibilmente i seguenti requisiti:
1) favorire una progettazione didattica delle scuole della rete anche su azioni trasversali di formazione per più gradi scolastici, ferma restando la possibilità di costituire reti di scopo;
2) essere disponibili a raccordarsi con l'Ufficio Scolastico Regionale per armonizzare le azioni formative in coerenza con le priorità indicate nel Piano Nazionale per la Formazione;
3) ricercare e sviluppare accordi di partenariato con i diversi enti e soggetti deI territorio, al fine di garantire un costante incremento della qualità delle iniziative formative realizzate per i docenti dell'ambito territoriale.
In allegato, i documenti citati