E' innegabile che la "Buona Scuola" sta innescando un processo di profonda modifica nelle attività di formazione - iniziale e in servizio - del personale della scuola. Già significativo il fatto che non si parli più di "corsi di aggiornamento" bensì di "attività di formazione". La seconda dicitura, infatti, non fa un semplice riferimento alla necessità di adeguare contenuti e metodi dell'insegnamento ai progressi delle scienze e alle emergenze culturali, bensì ci pone di fronte ad un processo di miglioramento continuo e verificabile, durevole nel tempo, che garantisca una professionalità in continuo divenire.
Le tappe normative che registriamo ad oggi sono le seguenti :
In particolare, nell'ultimo di questi documenti (e nella nota che lo precede) si indicano le priorità della formazione per il prossimo triennio a livello nazionale, che andranno coniugate con le esigenze emerse a livello di singola istituzione scolastica. Dallo scorso anno, infatti, ogni scuola a partire dall’atto di indirizzo del Dirigente, in coerenza con le scelte del Collegio dei docenti e con le risultanze dei processi di autovalutazione (RAV), ha redatto un proprio Piano di Formazione inserito nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa che definisce priorità, tematiche e percorsi delle azioni di formazione rivolte al personale della scuola.
In questo quadro, la costituzione di reti appare lo strumento più adeguato per sviluppare e potenziare la realizzazione dei piani di formazione per il personale scolastico, in linea con la L. 107/2015 (commi da 70 a 72) ed in coerenza con la nota MIUR prot. 2151 del 7 giugno 2016.
Le reti di ambito, in particolar modo, hanno fra i propri scopi quello di individuare i piani di formazione del personale scolastico (comma 71, p. b) ), la cui articolazione in una dimensione più ampia rispetto alla singola istituzione scolastica, permetterà lo sviluppo di sinergie professionali, lo scambio di buone pratiche, l’incremento dei prestiti professionali e una razionalizzazione della spesa. La progettazione delle azioni formative a livello di ambito territoriale potrà assumere diverse forme e prevedere ulteriori articolazioni organizzative, a partire dalle reti di scopo. Per particolari iniziative rispondenti a specifiche tematiche o rivolte a categorie di destinatari della progettazione di ambito (neo-assunti, ATA, Dirigenti, figure intermedie, docenti di diversi settori disciplinari. ecc.) è comunque possibile l’assegnazione di fondi anche a singole scuole per rispondere a esigenze formative previste nel piano triennale e non realizzabili in altro modo. Pertanto, ogni rete di ambito individuerà una scuola-polo per la formazione, anche non coincidente con la scuola capo-fila della rete stessa. La scuola-polo, in coerenza con le modalità specifiche che saranno scelte dalla rete di ambito per la concreta gestione delle proposte formative e delle risorse, sarà assegnataria delle risorse finanziarie provenienti da fondi nazionali.
Le scuole-polo dovranno garantire possibilmente i seguenti requisiti:
1) favorire una progettazione didattica delle scuole della rete anche su azioni trasversali di formazione per più gradi scolastici, ferma restando la possibilità di costituire reti di scopo;
2) essere disponibili a raccordarsi con l'Ufficio Scolastico Regionale per armonizzare le azioni formative in coerenza con le priorità indicate nel Piano Nazionale per la Formazione;
3) ricercare e sviluppare accordi di partenariato con i diversi enti e soggetti deI territorio, al fine di garantire un costante incremento della qualità delle iniziative formative realizzate per i docenti dell'ambito territoriale.
In allegato, i documenti citati
Nel sintetizzare lo stato dell'arte, a oggi, relativamente alla formazione in servizio per il personale della scuola (Formazione: le novità 2016-19), accludiamo, in allegato, un prospetto schematico degli attori della formazione in questa nuova prospettiva e di ciò che caratterizza il piano formativo per il presente triennio 2016-19.