Il borgo di Rondine sorge sulla riva destra del fiume Arno ed è immerso nella Riserva naturale di Ponte Buriano, il ponte dipinto da Leonardo da Vinci alle spalle di Monnalisa.
Nel suo cuore si erge il Castello di Rondine, la cui costruzione risale probabilmente al 1020. Dal 1600 inizia il suo periodo di decadenza: la cittadella chiusa e fortificata del Medioevo si sbriciola e, con le sue pietre, viene costruito il piccolo borgo che vi sorge intorno. Protetto dalle grandi querce e uscito indenne dal passaggio del fronte della Seconda guerra mondiale, la storia ce lo consegna ancora carico del suo fascino antico, con la torre a cinque piani, un raggio di avvistamento di decine di chilometri e il vano centrale oggi abitato da altissime piante di bosso di 400 anni e da animali rari, come una particolare specie di pipistrello, studiati dalle Facoltà di Botanica e Zoologia dell’Università di Firenze. Intorno al castello sono raggruppate l’antica villa patrizia, la piccola chiesa del 1700 e le case un tempo abitate da contadini, collegate da stretti vicoli.
Negli anni Sessanta del secolo scorso, il borgo viene abbandonato e avviato a degrado e distruzione.
Nel 1976 il gruppo dei fondatori scopre Rondine e inizia la sua ricostruzione. Le antiche stalle, conservate nella loro semplicità, negli anni diventano suggestivi ambienti di studio e di incontro: tra le altre, la sala Leonardo e la sala della Gioconda, in onore del genio toscano. Rondine diventa così la Cittadella della Pace: da chiusa e difesa a cittadella aperta al pianeta e integrata, sulla soglia del terzo millennio.
Nel 1988 Franco Vaccari e il gruppo dei fondatori di Rondine – che nel piccolo borgo italiano nel cuore della Toscana stanno sperimentando i valori dell’ospitalità e del dialogo ispirandosi a Giorgio La Pira e don Lorenzo Milani – decidono di gettare il cuore oltre la cortina di ferro: nonostante non abbiano esperienza nel campo dei conflitti, inviano una lettera a Raissa Gorbačëva con l’obiettivo di aprire un canale di comunicazione con l’Unione Sovietica e l’Oriente, superando la logica della contrapposizione della Guerra Fredda. Inaspettatamente, la first lady sovietica accoglie la loro proposta, invitandoli a Mosca. Il viaggio segna l’inizio delle relazioni con l’Unione Sovietica: un primo passo di diplomazia popolare, dal basso.
Oggi Rondine ospita lo Studentato Internazionale – World House, che ne cosdtituisce il cuore: da esso si sviluppa la Cittadella della Pace e ha origine il Metodo Rondine. Dal 1998 accoglie giovani provenienti da Paesi interessati da conflitti degenerati nelle diverse forme violente, attuali o recenti, che accettano di convivere con il proprio nemico, guardando in faccia ciò da cui avrebbero voluto fuggire. Insieme, intraprendono un percorso innovativo, partendo dagli esiti di dolore e di rabbia che la guerra ha prodotto – riscoperti come energie rinnovabili – ed elaborando un modello di trasformazione creativa.
Questo si sviluppa in tre contesti: quotidiano, formativo e accademico. Al termine del biennio, i giovani della World House sono in possesso degli strumenti per promuovere azioni e progetti di sviluppo nei propri Paesi ed essere leader in contesti caratterizzati da rapide trasformazioni, elevata complessità e alta conflittualità. La World House intende accogliere giovani dai cinque continenti, in rappresentanza di conflitti locali degenerati.
In questo book raccoglieremo man mano tutte le testimonianze e le notizie che riguardano questa realtà di eccellenza del nostro Paese.