Conclusa l'intensa giornata dell'11 aprile, il corso si avvia ormai al giro di boa.
L'ultimo incontro è fissato per il prossimo Giovedì 4 maggio (pomeriggio, dalle 15.00 alle 19.00), in cui saranno tirate le fila per tutte e tre le Unità. Infatti i corsisti avranno modo doi esprimere opinioni, impressioni, valutazioni, suggerimenti. Saranno discussi gli esiti dei lavori fatti grazie alle consegne online, compilato il questionario finale e consegnati gli attestati.
Di seguito, una sintetica descrizione dello svolgimento dei lavori
I lavori della mattinata sono stati aperti da Silvano Tagliagambe, che ha appassionato l'uditorio con una magistrale lezione: partendo dalla svolta epistemologica così come propugnata da Edgar Morin ha tracciato a grandi linee il cammino dalla gnoseologia (teoria della conoscenza) all'epistemologia (analisi dei linguaggi e delle strutture interne dei vari campi della conoscenza). Una "rivoluzione" che ha avuto notevoli conseguenze nel panorama della scienza.
E che soprattutto rende più pressante il problema della mediazione linguistica: non esiste oggetto della conoscenza a cui si possa accedere senza di essa. Un vero e proprio linguaggio è quello della percezione visiva, con "sintassi" e "grammatica" proprie, e che per realizzarsi ha bisogno di confini (senza i quali l'oggetto si confonde con lo spazio circostante e viceversa).
Il problema dei "confini" rimanda ad un altro centro di attenzione, quello della creatività, intesa come capacità di "vedere altrimenti", e che tuttavia ha appunto confini ben precisi, pur avendo uno spazio enorme, che è quello del possibile. E qui si entra nel merito dei suggerimenti didattici, preziosi quanto assolutamente motivati da rigorosi studi scientifici: non partire da dati, ma da problemi; realizzare il gioco dialettico di intersezione tra discipline diverse; necessità imprescindibile dalla cooperazione (per cambiare occorre agire insieme).
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(accesso riservato ai partecipanti alla formazione)
Donatella Cesareni, partendo dalla constatazione - ovvia, ma le cui conseguenze sulla didattica non sono ancora mai sviscerate abbastanza - che le tecnologie digitali non solo pervadono la nostra vita, ma hanno rivoluzionato il nostro modo di vivere e di apprendere, ha posto il problema di come sviluppare la "saggezza digitale". Gli insegnanti si pongono come "saggi digitali" quando sono in grado di organizzare contesti di apprendimento in cui gli studenti possano usare la propria "destrezza digitale" (che si limita all'abilità dello 'smanettare') per potenziare le proprie capacità. Dunque in tali contesti i docenti si assumono il ruolo di guida e di controllori della qualità del processo.
Ha poi dimostrato come organizzare attività attorno ad oggetti condivisi che rendono possibile il coinvolgimento degli studenti entrando insieme ai corsisti nella piattaforma Padlet, una delle più popolari applicazioni educative presenti sul web e operando con loro allo stesso modo che nelle sue lezioni con gli studenti della "Sapienza". Si tratta di uno strumento freemium, disponibile sia in versione Web che per dispositivi mobili con sistema operativo iOS e Android. La versione freemium risulta per lo più sufficiente a soddisfare le esigenze di docenti e studenti. Il successo di Padlet è legato alla sua semplicità e alla sua versatilità. L’idea portante di questa applicazione è infatti quella di consentire a chiunque di pubblicare, individualmente o collaborativamente, contenuti sul web. Per far questo Padlet si “limita” a offrire un servizio minimale: # uno spazio vuoto o wall, un muro # uno strumento per inserire contenuti multimediali: testi, immagini, video, file audio, link, etc. Padlet risutla quindi: # estremamente semplice da utilizzare, non richiede un lungo periodo di apprendimento prima di poterlo usare # estremamente versatile, poiché con Padlet si può realizzare qualsiasi formato di pubblicazione web: diari di apprendimento, documentazione di eventi, condivisione di risorse, ricerche / relazioni, articoli, scrittura collaborativa, valutazione formativa, lezioni, presentazioni di temi /argomenti / problemi, brainstorming e altro ancora.
Dopo essersi cimentati con i propri tablet, i corsisti hanno infine discusso delle possibilità aperte appunto da questo strumento interattivo molto semplice e al contempo coinvolgente.
Il dibarttito vero e proprio sulle due relazioni della mattinata si è aperto nel pomeriggio, per lasciare infine lo spazio all'ultimo intervento previsto.
Alba Graziano è entrata nel merito della metodologia CLIL mostrando come in essa si integrino contenuti disciplinari, abilità cognitive ed espressione linguistica (Content, Cognition, Communication) tre componenti che vanno considerate a vari livelli di complessità in rapporto alle competenze dei discenti. L'acquisizione della conoscenza nei diversi livelli (ad esempio, secondo la tassonomia di B. Mohan) richiede il coinvolgimento di operazioni cognitive, che anch'esse possono essere di livelli diversi in relazione alla struttura più o meno complessa della conoscenza.
L'utilità della riflessione su questi processi di insegnamento/apprendimento - che coinvolge processi cognitivi quali selezionare, classificare, ordinare e valutare le informazioni, e nei quali non si può prescindere nè dall'uso delle tecnologie nè dalla cooperazione tra docenti e studenti e tra docente e docente - si riverbera di necessità sul lavoro dell'intero consiglio di classe. Questo si può constatare osservando, ad esempio, lo sviluppo di una unità di apprendimento secondo la "piramide" di Oliver Meyer.
Vogliamo chiudere questa breve sintesi con un richiamo di Silvano Tagliagambe al libro da cui il corso ha preso le mosse : "A Messina ho constatato le magiche virtù connettive del nostro libro: eravamo in tre, non ci eravamo messi minimamente d'accordo, ma le 'affinità elettive' sono state impressionanti". Ci auguriamo tutti dunque che esso possa continuare a produrre i suoi benefici effetti sulla scuola!
I numerosi stimoli per un laboratorio vero e proprio sui problemi affrontati sono stati colti e ridiscussi nell'animato dibattito che ne è seguito, e saranno ripresi e personalmente elaborati dai corsisti nelle esercitazioni online dell'area a loro riservata, dove si troveranno anche tutti i materiali forniti dai relatori e i suggerimenti per le esercitazioni.