Sociologia assente
La lettura dei documenti relativi agli obiettivi specifici di apprendimento del Liceo delle Scienze Umane e degli altri indirizzi di studio nel contesto della riforma dell’istruzione e della formazione, indica una preoccupante marginalizzazione delle discipline sociologiche nell’ambito dei curricoli di studio del segmento secondario dei cicli scolastici.
Nel profilo e nei contenuti, il Liceo delle Scienze Umane è costruito intorno alla pedagogia, quale disciplina e prospettiva dominante, e attribuisce un ruolo ancillare alle altre discipline sociali, riservando un ruolo del tutto secondario alla tradizione sociologica e alle sue competenze metodologiche (il riferimento a queste ultime, infatti, è del tutto limitato). Sotto la superficie del Liceo delle Scienze Umane si intravede, in definitiva, ancora una nostalgia del vecchio magistrale, già da tempo superato nella sua ragion d’essere.
Tale prospettiva sembra comportare, in un solo colpo una diminutio dei saperi della contemporaneità, una negazione delle successive elaborazioni che si sono sviluppate nel medesimo campo pedagogico e la dimenticanza singolare della prospettiva del liceo delle scienze sociali che, con non poche difficoltà e in tutto il territorio nazionale, si è venuta sviluppando. L’architettura del Liceo delle Scienze Umane e lo scarsissimo rilievo di cui gode il sapere sociologico nell’ambito degli altri indirizzi di studio (poco più che scampoli di riferimenti culturali) conducono alla desolante conclusione che la sociologia è assente da questa riforma.
Il Direttivo della Sezione Educazione della Associazione Italiana di Sociologia deplora il corto respiro di tali scelte culturali e sollecita il legislatore ad un ripensamento del contributo che la sociologia può offrire alle giovani generazioni nell’ambito più complessivo dei curricoli del sistema dell’istruzione e della formazione. Ciò in ragione della tradizione sociologica, della necessità di prevedere un maggiore ventaglio culturale all’interno degli indirizzi di studio, nonché della opportunità di indicare dei percorsi di studio maggiormente rispondenti alle chances del mercato del lavoro e alle nuove sensibilità contemporanee.
Bologna, 24 febbraio 2005