Intervento di Maurizio Villani

ANNA SGHERRI E LA “CITTÀ” DEI FILOSOFI

Maurizio Villani

Che cos’è la “Città” dei filosofi

La “Città dei filosofi è una delle più importanti iniziative pensate e realizzate da Anna Sgherri nel corso della sua attività di dirigente dell’allora Ministero della Pubblica Istruzione, volta all’aggiornamento e alla formazione in servizio dei docenti di filosofia. Se si avvia una ricerca su Internet per sapere che cosa sia, digitando “Città dei filosofi” si trova la seguente definizione: La Città dei filosofi è il nome di un gruppo di progetto, composto da insegnanti di filosofia di scuola superiore, provenienti da tutta Italia. Formatosi per iniziativa della Direzione classica del Ministero della Pubblica Istruzione, si riunisce periodicamente, sotto il coordinamento dell’ispettrice Anna Sgherri, per riflettere sui processi di innovazione nella didattica della filosofia. Il gruppo ha prodotto materiali di supporto per l’autoaggiornamento degli insegnanti relativi alla programmazione didattica e all’analisi dei testi .

La definizione è corretta e coglie alcuni aspetti salienti dell’iniziativa: il lavoro di gruppo, la dimensione della ricerca sia disciplinare sia didattica, la produzione di materiali destinati all’aggiornamento degli insegnanti.

Anna Sgherri ha sempre sostenuto che la “buona scuola” (espressione divenuta di moda in questi tempi) la fanno i “buoni insegnanti”: docenti, nel nostro caso di filosofia, che devono essere innanzitutto ricercatori. La natura della loro ricerca è duplice: da un lato devono approfondire le conoscenze disciplinari (soprattutto attraverso il confronto con i testi dei grandi autori); dall’altro devono affinare le competenze didattiche, consapevoli che una cosa è la disciplina accademica e altra cosa è la filosofia insegnata. Il rapporto tra due entità comporta una mediazione che si traduce nella pratica quotidiana in aula in cui i contenuti culturali si misurano con i problemi della definizione degli obiettivi, dei metodi, delle verifiche che sostanziano il processo di insegnamento-apprendimento.

 

Cenni storici

I seminari ministeriali di formazioni della “Città” dei filosofi hanno avuto inizio nel 1994 con il primo incontro a Ferrara, al Liceo classico “Ariosto”, scuola polo per la filosofia. In realtà c’era stato un precedente, non ancora riconducibile al progetto della “Città” dei filosofi: si tratta del Corso di aggiornamento sui Programmi Brocca, che Anna Sgherri aveva organizzato a Santa Margherita ligure nel 1992 . Tutti i successivi Seminari si sono tenuti a Ferrara e sono documentati dalla pubblicazione degli Atti: sono complessivamente otto incontri che vanno dal 1994 al 2002. A questi va aggiunto il Seminario di Firenze (2009-2010) che, pur non rientrando più nel Progetto della “Città” dei filosofi, ne ha continuato fedelmente l’impostazione.

Cito alcuni dei temi trattati nel corso degli anni: I nuovi media nella didattica della filosofia, I filosofi antichi nel pensiero del Novecento, La scrittura filosofica, Il concetto di felicità nel pensiero filosofico, Moduli di filosofia nel biennio, La filosofia e i saperi scientifici. In bibliografia riporto tutte le pubblicazioni promosse dalla “Città” dei Filosofi

 

Il modello di formazione per docenti di filosofia in servizio

Sulla struttura dei seminari vorrei soffermarmi perché il merito maggiore del Progetto della “Città” dei filosofi consiste, a mio avviso, nell’aver progressivamente messo a punto un modello di formazione per docenti di filosofia in servizio. Si tratta di un modello rigoroso e funzionale che si articola in quattro fasi:

1. il seminario inizia con la trattazione del tema prescelto, fatta docenti universitari, cui si affianca un Discussant che imposta la mediazione didattica della relazione accademica (a questa fase normalmente sono dedicati i primi due giorni di attività);

2. il secondo momento vede la costituzione di gruppi di lavoro, formati da insegnanti liceali e coordinati da docenti dello staff del seminario. Il compito loro assegnato è quello di progettare percorsi, a partire dagli input teorici discussi in precedenza (è l’impegno dei tre giorni successivi). Il lavoro di progettazione mette al centro le operazioni di lettura e comprensione dei testi dei filosofi, opportunamente scelti e contestualizzati in relazione alle particolari esigenze della didattica;

3. nella terza fase i percorsi progettati sono sperimentati nelle classi dai docenti che li hanno messi a punto nel lavoro seminariale (la sperimentazione avviene nel corso dell’anno scolastico seguente);

4. l’ultima fase consiste nel ritorno, l’anno successivo, dei docenti sperimentatori, che sono chiamati a discutere e valutare quali risultati ha dato l’inserimento dei percorsi nella programmazione didattica delle loro classi. La verifica dei risultati è una fase necessaria per valutare la riuscita del progetto e per correggere e migliorare l’impostazione del modello di formazione. L’obiettivo è quello di estendere i progetti sperimentali a un crescente numero di docenti in modo da favorire dal basso un rinnovamento della didattica della filosofia.

Manifesto della “Città” dei Filosofi

Mi avvio alla conclusione richiamando un ultimo punto. Come ogni città-stato che si rispetti, anche la “Città” dei Filosofi si è data una Costituzione in cui i fondatori hanno sintetizzato i principi cui si deve ispirare l’insegnamento filosofico. È il Manifesto della “Città” dei Filosofi scritto nel maggio del 1997. Nonostante gli oltre 18 anni passati, esso conserva anche oggi una grande attualità. Qui di seguito è  riportato integralmente. Qui mi limito a segnalare i passaggi più notevoli di quel documento, che si articola in cinque punti e tre conclusioni.

Nei cinque punti della prima parte si indicano “i tratti irrinunciabili dell'insegnamento filosofico”, così riassumibile: La filosofia vive nei testi, educa al confronto critico, si apre ai diversi saperi, è meta-riflessione e abita nella città. Nelle conclusioni finali si afferma, motivandola, la forte valenza formativa della filosofia, e per questo motivo se ne chiede l’insegnamento in tutti gli indirizzi della secondaria superiore; si sottolinea poi che chi la insegna deve avere competenze specifiche, acquisite attraverso un curriculum di studio adeguato.

 

Manifesto della “Città” dei Filosofi

[Ferrara, maggio 1997]

A conclusione dell'attività di riflessione sull'insegnamento della filosofia svolto nell'ambito dei seminari coordinati dal Ministero della Pubblica Istruzio¬ne negli anni 1992-97, i docenti richiamano l'attenzione sui tratti irrinunciabili dell'insegnamento filosofico.

1. La filosofia vive nei testi: porre il testo filosofico, nella sua storicità, al cen¬tro dell'insegnamento, consente di "dialogare" con i filosofi, di riconoscere la pluralità degli stili di pensiero e delle tradizioni concettuali, di individuare i nodi del dibattito filosofico, di cogliere i rapporti tra la pratica filosofica e la realtà storica.

2. La filosofia abitua al confronto critico: conoscenza e comprensione filosofica educano al riconoscimento del punto di vista dell'altro, della differenza.

3. La filosofia si apre ai diversi saperi: condivide problemi, mostra le connessioni, riflette sugli statuti, codifica i metodi, sottolinea valori e limiti. La presenza dell'insegnamento filosofico nel percorso formativo permette di comprendere appieno il significato delle discipline e il senso della cultura.

4. La filosofia è meta-riflessione: non si esaurisce nei suoi contenuti e contesti dichiarati perché si offre, nel contempo, come riflessione storico-critica e come attitudine problematica.

5. La filosofia abita nella città: in uno scenario caratterizzato da complessità e rapidi mutamenti, elabora ed offre chiavi di lettura della realtà e apre all'uso critico di nuovi linguaggi e strumenti.

 

Questa prospettiva conduce alle seguenti conclusioni:

- la filosofia ha una forte valenza formativa: sollecita un atteggiamento critico e problematico, orienta al metodo della ricerca, abitua ad argomentare con rigore, dispone a costruire relazioni tra i saperi, arricchisce la dimensione comunicativa nel processo di insegnamento-apprendimento;

- l'insegnamento della filosofia è un'opportunità che non può essere negata a nessuno studente e pertanto deve essere presente in tutti gli indirizzi;

- l'insegnamento della filosofia non è improvvisazione, ma richiede competenze specifiche, acquisite anche attraverso un curriculum di studio adeguato, capacità di progettazione e selezione, disponibilità al confronto con la situazione scolastica, attenzione alle possibilità offerte dai diversi strumenti, metodi, linguaggi.

 

Bibliografia dalle pubblicazioni

 degli Atti dei Seminari di formazione per docenti di filosofia, coordinati Anna Sgherri

AA. VV., Il sapere filosofico e gli altri saperi - Atti del Seminario per docenti di filosofia, S. Margherita Ligure, 1992.

I Quaderni della “Città” dei Filosofi 1 ) AA. VV., La "città " dei filosofi. Seminario di formazione per Docenti, (Li¬ceo Classico Statale "L. Ariosto" Ferrara, ottobre 1994), Ferrara-Roma 1996 («Quaderno» n. 12), pp. 80. 2)

AA. VV., I nuovi media nella didattica della filosofia. Materiali prodotti dai Seminari di formazione per docenti (Ferrara, ottobre 1995 e maggio 1997), a cura di Rosanna Ansani, Laura Bolognini, Mario Pinotti, Maurizio Villani, Ferrara-Roma 1998 («Quaderno», n. 12/1), pp. 56, cui è allegato un ipertesto de La Città dei filosofi su CD intitolato Limiti e possibilità nella conoscenza in Kant curato da Mario Pinotti. 3)

AA. VV., I filosofi antichi nel pensiero del Novecento. Atti del corso re¬sidenziale di aggiornamento sulla didattica della filosofia (Ferrara, 17-22 no¬vembre 1997), a cura di Emidio Spinelli, Ferrara-Roma 1998 («Quaderno», n. 12/2), pp. 200. 4)

AA. VV., La scrittura filosofica. Generi letterari, destinatari, finalità e for¬me della scrittura filosofica. Atti del corso residenziale di aggiornamento sulla di¬dattica della filosofia (Ferrara, 16-21 novembre 1998), a cura di Fabio Minazzi, Ferrara-Roma 1999 («Quaderno», n. 12/3), pp. 320. 5)

AA. VV., Moduli per l'insegnamento della filosofia nel biennio del riordino dei cicli scolastici. Atti del corso residenziale di aggiornamento e materiali didattici (Fer¬rara. 1999-2000), a cura di L. Bolognini, M. Villani, Ferrara-Roma 2000 («Qua¬derno», n. 12/4), pp. 308. 6)

AA.VV., Il concetto di felicità nel pensiero filosofico. Atti del corso residenziae di aggiornamento sulla didattica della filosofia (Ferrara, 2000). a cura di Rosanna Ansani, Maurizio Villani, Ferrara-Roma 2001 («Quaderno», n. 12/5), pagg. 398. 7)

AA. VV., Filosofia e saperi scientifici. Seminario di formazione per docenti di filosofia (Ferrara, 2001), a cura di Rosanna Ansani, Laura Bolognini, Maurizio Villani, Ferrara-Roma 2003, («Quaderno», n. 12/6), pagg. 269. 8)

AA. VV, Nuovi moduli di filosofia nel biennio. Seminario ministeriale di formazione e materiali didattici (Fer¬rara. 1999-2000), a cura di L. Bolognini, M. Villani, Ferrara-Roma 2004 («Qua¬derno», n. 12/7), pp. 308.

AA.VV., La filosofia e i saperi scientifici. Seminario nazionale (Firenze, 2009-2010), a cura di G. Polizzi, D’Anna, Messina-Firenze 2011.