e che consiste nello scoprire quelle relazioni che sono state
sommerse e che sono andate perdute;
quelle tra uomo e società, tra una razza e un’altra,
tra microcosmo e macrocosmo, umanità e macchina,
visibile e invisibile, tra categorie, lingue e generi.
(Peter Brook, Il punto in movimento 1946-1987)
Il documento finale di Pergine Valdarno
Dopo il primo anno di sperimentazione nella secondaria SISUS valuta che due siano stati i compiti precipui a cui le scuole sono state chiamate: l’applicazione del Riordino e la certificazione delle competenze previste per il biennio: nella maggior parte dei casi le scuole si sono sentite pressate dall’assolvimento di obblighi e dal rispetto di scadenze, più imposte che previste con tempi e modalità adeguati.
La conseguenza per noi più negativa è che l’inevitabile applicazione affrettata delle Indicazioni Nazionali ha spinto le scuole a mettere in atto in modo poco autonomo tali Indicazioni e a considerare i programmi in modo prescrittivo più di quanto lo stesso allegato A suggerisse. Ma ancor più negativa è stata l’inevitabile penalizzazione di tutto il lavoro di costruzione e progettazione che andava fatto sulle Indicazioni stesse.
Gran parte del lavoro degli insegnanti nell’ultimo anno scolastico si è consumata nella rincorsa di criteri, modalità, ricerca di indicazioni su come rendere agibile nel quotidiano una didattica per competenze, al di là di sterili esercitazioni, spesso di tipo solo nominalistico, senza mai poter affrontare in maniera profonda il problema della valutazione. La conseguenza è stata il ridursi ad una compilazione meccanica del modulo proposto dal Ministero, peraltro piuttosto incongruente.
Per SISUS la questione più importante rimane la costruzione del curricolo come unico dispositivo culturale e metodologico in grado di rendere praticabile la didattica per competenze.
Un pesante limite alla costruzione del curricolo sono Indicazioni Nazionali che spingono verso un impianto disciplinarista per cui diventa difficile lavorare per connessioni e integrazione tra i diversi saperi, condizione questa indispensabile a una individuazione di competenze nel senso indicato dall’Europa.
Si delinea così una scuola che sta prendendo una direzione contraria e alla fine obsoleta rispetto alle acquisizioni della ricerca intorno ai meccanismi di costruzione della conoscenza e ai processi culturali. La ricerca, infatti, mostra attraverso il suo percorso metodologico la necessità di conciliazione tra alterità disciplinari.
Se ciò è vero in generale, è ancor più cogente per l’oggetto di analisi delle scienze umane e sociali - la condizione umana - caratterizzata da uno stretto rapporto tra paradigmi culturali, nuove teconologie e capacità di produrre sapere.
L’irruzione delle nuove teconologie nei processi culturali chiama in campo, in modo forte, i meccanismi cognitivi e i processi relazionali. La novità delle Nuove Tecnologie sta nel sollecitare l’istinto epistemico che spinge alla continua ricerca di soluzioni ai problemi ma anche alla individuazione di nuove questioni. Da ciò scaturisce lo stretto rapporto tra le NT e le innovative modalità di produzione del sapere. Questo permette di ipotizzare che gli strumenti tecnologici sono in grado, attraverso le nuove forme comunicative, di attivare una vera e propria competenza espolorativa e di dominio del reale (Mongelli, 2011).
La conseguenza di quanto sopra esposto è per SISUS la necessità di delineare modalità di conciliazione tra saperi, processi cognitivi e metodi, con proposte didattiche realizzabili, riflessioni condivise tra i colleghi e la mediazione tra le acquisizioni continue della ricerca e la sapienza del mondo della scuola.
PROPOSTE DI FORMAZIONE
Le piste di lavoro che SISUS propone hanno come riferimento i seguenti punti:
- oggetto di studio “l’agire umano e sociale nelle sue caratteristiche di riflessività e complessità e nella molteplicità delle sue rappresentazioni, tema da considerare fondante e generativo di conoscenze”
- individuazione delle matrici teoriche, epistemologiche dei temi/problemi/concetti al centro della progettazione del lavoro in aula e poi alla sua concreta applicazione
- riflessione sul metodo di lavoro poichè “una scelta di questo genere è carica di conseguenze sugli assetti disciplinari, sulle metodologie, sul modo di fare scuola e sulle relazioni intersoggettive”.
- utilizzo delle nuove tecnologie e dei new media per una reale efficacia formativa sia per i docenti sia per gli studenti.
A titolo esemplificativo si indicano alcuni ambiti:
Costruzione del curricolo, progettazione per competenze
(es. didattica per competenze)
Conoscenze Vs competenze? sapere Vs saper-fare? La costruzione del curricolo
Competenze, comprensione profonda e campi concettuali. La didattica per laboratorio. La valutazione delle competenze
Le scienze umane e sociali e l’asse storico-sociale
Sviluppare una sensibilità nei confronti dei temi della convivenza tra umani e tra uomo e natura;
Riconoscere la genealogia dei fenomeni sociali e la interazione fra componenti diverse, nonché il
rapporto con i diversi contesti
Conoscere e comprendere le radici della convivenza democratica
Rapporti con il territorio: laboratorio in particolare nel biennio, stage formativo e alternanza
scuola/lavoro
(es. competenze sociali e letture del territorio)
che cosa si intende per territorio, i molti modi di descriverlo - Le relazioni sociali implicate - le caratteristiche fisiche significative : gli spazi e le loro trasformazioni - spostamenti, migrazioni, frontiere, cittadinanze - cosa del territorio è riconducibile a un’interpretazione propria delle scienze umane e sociali - storia ed estetica del paesaggio. rappresentazioni artistiche e letterarie. Valori condivisi (?) - geografia come educazione fisica e civica
individuazione di piste di ricerca
Relazione educativa, uso del Web, pratiche di responsabilizzazione
Relazione educativa e apprendimento scolastico
Le teorie e le buone pratiche
L’importanza del contesto
Acquisizione di una consapevolezza di alcuni meccanismi psicologici nel rapporto di cooperazione con i pari e con gli adulti:
responsabilità e autocontrollo (capacità di stabilire buone relazioni di collaborazione, a partire da una ‘discreta’ conoscenza di
sé, dei propri punti di debolezza e di forza);
Sviluppo di una propensione all’ ascolto, all’osservazione e all’autosservazione
Corsi di aggiornamento sulla normativa italiana ed europea finalizzata ad individuare fonti di finanziamento per la formazione
MODALITA’ ORGANIZZATIVE
Le richieste dei corsi di formazione devono essere inoltrate alla segreteria di SISUS che provvederà alla formalizzazione del contratto.
RICERCA APPROFONDIMENTO E STUDIO
Per questa parte si individuano tre piste di lavoro:
- Rapporti con l’università nei diversi territori promossi dai soci SISUS per stare al tempo sui processi di cambiamento negli assetti disciplinari sui quali noi non siamo capaci, ma siamo molto interessati a capire quali applicazioni in ambito di una scuola secondaria.
- Produzione di pacchetti di materiali utili per il lavoro scolastico, ritenuti centrali per la costruzione del curricolo a cui tutti sono invitati a partecipare per renderli plurali, dinamici, aperti e condivisi
- Costruzione di incontri e/o seminari sul rapporto tra le scienze umane e sociali e le discipline che afferiscono a tale ambito, sul posto occupato da questi saperi nel panorama culturale italiano e non, sulle recenti acquisizioni sul piano della ricerca e degli assetti disciplinari, sulla individuazione di temi, concetti imprescindibili da attuare nella prassi didattica.
Pergine Valdarno, 19 Agosto 2011