Gli interventi di saluto

 

Antonia Mondello Signorino, presidente della sezione messinese di ITALIA NOSTRA

Chi conosce Italia Nostra sa che statutariamente essa si propone primariamente come associazione a difesa del territorio e dei beni culturali e ambientali, e persegue un modello di sviluppo alternativo ecosostenibile che sappia distinguere tra equità e consumismo, tra utilizzo dei beni e sconsiderato abuso dei medesimi. Si propone inoltre come elemento di informazione attiva e di diffusione di essa nei confronti della città.

L’ argomento che abbiamo scelto questa sera è di scottante attualità in quanto riguarda il futuro del nostro territorio. Fino ad oggi la pianificazione presentava un assetto prevalentemente urbanistico, orientato, cioè, quasi esclusivamente alla regolamentazione del territorio urbano, senza tenere conto delle problematiche ambientali e di tutela; c’ era, cioè una incrinatura, una mancanza di dialogo tra territorio urbano e area non urbanizzata. Oggi, alla luce di una sempre più diffusa cultura ambientale, di una richiesta sempre più pressante di tutela del territorio, si parla di pianificazione ecologica, cioè di una pianificazione che tiene conto non soltanto del territorio urbano, ma anche della dinamica dei paesaggi, cioè dei fattori interni o esterni che provocano trasformazioni più o meno lente nel paesaggio rurale. A questo si aggiunge l’ aspetto economico che tiene conto delle prospettive offerte dalle profonde trasformazioni dei sistemi di coltivazione sempre più orientati verso il biologico, e qui a Messina siamo in linea con le nuove tecnologie.

In relazione a questi argomenti, abbiamo voluto dare un taglio non univoco al nostro incontro e in questo senso i nostri relatori ci presenteranno una visione tecnica dell’ argomento, mentre gli interventi programmatici forniranno una visione legata alle problematiche del territorio a partire dal nostro perduto rapporto con la terra fino agli esempi di buone pratiche sia a livello didattico, sia a livello imprenditoriale. Precederà il video che è stato realizzato da Giandavide Locicero e Fabio Crisafulli sul tema del dibattito, in cui si traccia un quadro sulla storia e la condizione del territorio di Messina, con la significativa testimonianza “sul campo” dell’agronomo – viticoltore Giovanni Scarfone.

È un primo passo verso il cambiamento, è solo un piccolo passo verso un cambiamento che deve condurci ad una profonda trasformazione della nostra società. Aver perduto il contatto con la terra, ci ha inaridito, ci ha separato, ci ha fatto guardare la terra e le persone come altro da noi, ci ha fatto e continua a farci alzare muri e reticolati contro altri noi stessi. Abbiamo tagliato i fili che ci univano alla nostra cultura delle origini, alla cultura dei miti che davano sembianza umana a tutte le forme viventi e che è la cultura che sta a fondamento della nostra società della fredda ragione.

Perché noi siamo terra e la terra è noi, come ci dice la Genesi e come a distanza di millenni ci conferma clamorosamente la scienza atomica che ormai da un secolo ci dimostra che tutto il tessuto dell’ universo, quello inerte e quello vivente e pensante, è composto della medesima e identica sostanza.

E di fronte a questo dobbiamo farcene una ragione. dobbiamo provare a ritrovare un’ unità interiore perduta, ad armonizzare la ragione con il cuore e tutto noi stessi con la terra.

Ne va del nostro futuro.

 

Cinzia Oliva, presidente di Legambiente Messina

Agricoltura biologica e consumo critico sono da oltre dieci anni un impegno fisso della nostra associazione.

Ma le aziende messinesi faticano a entrare nel circuito del prodotto locale e biologico, quantunque sia cresciuta la consapevolezza nel consumatore. I produttori restano isolati tra loro. Lo dimostra ad esempio "il mercato del contadino", in cui troppo spesso troviamo operatori che provengono da altre province, mentre sono sempre in numero limitato quelli del Messinese.

Per questo occorre creare gruppi territoriali e fare rete, e perciò abbiamo aderito ben volentieri all'invito di Italia Nostra che vuole richiamare l'attenzione su un settore di grande interesse e del quale invece si parla di rado.

 

Amelia Stancanelli, presidente di SISUS

SISUS, Società Italiana per la ricerca e l’insegnamento delle Scienze Umane e Sociali, è sicuramente una associazione più “giovane” e meno nota delle altre due partner. E tuttavia specialmente a Messina in questi anni è stata promotrice di significativi progetti nelle scuole, sulla zona falcata e sui quartieri, insieme ad ITALIA NOSTRA con cui ha firmato un protocollo d’intesa nel 2013.

Questo legame che ci unisce ad associazioni ambientaliste (come quelle qui presenti e altre ancora, ad esempio il Forum Nazionale "Salviamo il paesaggio") vuol essere una ulteriore dimostrazione – se ce ne fosse bisogno – di quanto la realtà odierna sia complessa e per affrontarla e comprenderla siano necessari strumenti vari, molteplici e soprattutto pluridisciplinari.

Le Scienze umane, con l’apporto della Sociologia, dell’Antropologia, della Metodologia della Ricerca, così come le Scienze della natura e dell’ambiente, hanno come fondamentale caratteristica la cifra della trasversalità, che ci consente di guardare un problema da più angolature e sviscerarne molteplici aspetti.

È perciò che abbiamo contribuito con entusiasmo alla organizzazione di questo convegno, che punta i riflettori ancora una volta su un aspetto poco noto della nostra città, augurandoci di mettere anche oggi il nostro mattoncino per contribuire a quella consapevolezza di cittadinanza indispensabile per la rinascita che tutti auspichiamo.