Certamente non dimenticheremo mai questo 'annus horribilis' vissuto tra marzo 2020 e maggio 2021 - e con l'auspicio che si possa non tornare più indietro. Anno che associamo a ricordi come segregazione, mancanza di libertà, depressione, clausura, DAD, mancanza di socialità, stanchezza ... tutti più o meno poco piacevoli, che richiamano stress, insofferenza, rabbia.
Eppure...eppure abbiamo scoperto anche aspetti positivi come - una per tutti - la 'resilienza' ...
Occupandomi di formazione, voglio riflettere qui ad alta voce, in particolare, su un aspetto che, a mio avviso, si sta dimostrando incredibilmente utile.
I webinar erano in effetti da tempo entrati nelle nostre abitudini e tra le attività di formazione. Ma con questa pandemia hanno - di necessità - assunto un ruolo di primo piano, unico e pervasivo. Abbiamo tutti dovuto familiarizzare con le piattaforme, che ci hanno permesso (quasi sempre a titolo assolutamente gratuito) di fare entrare nelle nostre case convegni, incontri di lavoro, seminari o come altro vogliamo chiamarli. Sulle nostre scrivanie o sui nostri divani abbiamo potuto cogliere 'dal vivo' e in diretta occasioni culturali e formative mai avute prima. Forse questo ha portato anche ad un senso di saturazione o stanchezza, e tuttavia sono innegabili gli orizzonti che ci sono stati aperti e le opportunità che abbiamo potuto cogliere.
Quando torneremo, finalmente! agli scambi personali e sociali, ad organizzare eventi in presenza e ad ospitare colleghi venuti anche da molto lontano, a godere della convivialità e della socialità, cerchiamo di non dimenticare questa lezione, non priviamo noi e gli altri delle opportunità che per ora stiamo cogliendo obtorto collo.
Così come per la scuola, facciamo sì che anche nella formazione possiamo riuscire a coniugare le tecnologie con la quotidianità 'in presenza', e non dimentichiamo neppure in questo campo la 'lezione' che questa pandemia ci ha, volenti o nolenti, impartito
Commenti
Amelia Stancanelli
Mer, 02/06/2021 - 17:22
Collegamento permanente
Così l'anno scorso
Ancora in pieno lockdown (marzo 2020) condividevo tra amici questi pensieri:
Se posso esprimere un pensiero che potrà sembrare assurdo, questa terribile emergenza che stiamo vivendo forse potrà insegnarci moltissimo.
Di quante cose possiamo fare a meno.
Non sono "di prima necessità". Andare dal parrucchiere. Comprare una nuova borsa. Curiosare per ore in un centro commerciale …
Il valore del tempo.
L'uso 'umano' delle tecnologie
Forse, quando tutto finirà, (e finirà), saremo diventati un pochino migliori.
Forse la globalizzazione dell'angoscia e della paura sconfiggerà … almeno un poco … la globalizzazione dell'indifferenza.