Sociologia dei digital media

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Marco Centorrino, Angelo Romeo
Sociologia dei digital media
Franco Angeli, Milano 2012

 
Perché leggerlo

I digital media hanno invaso ogni esperienza della vita collettiva, ridefinendo spazi e tempi della comunicazione, e, più in generale, della quotidianità. Hanno comportato la nascita di nuovi luoghi d’incontro, divenendo spazi privilegiati per molti individui, e hanno dato vita a un nuovo modo non solo di interagire, ma anche di guardare la tv, ascoltare la musica, leggere un giornale, fare formazione.

Come dice nella prefazione Junji Tsuchiya, professore di Sociologia nella Waseda University di Tokio, «questo libro è stato pensato come base per comprendere i ‘nuovi media’, con una critica introduzione alla cultura, alla storia, alle tecnologie e alle teorie sui ‘nuovi media’, evidenziando una volta per tutte il fatto che una rivoluzione tecnologica e mediatica ha preso piede, formulando dunque nuovi modelli e teorie di analisi per il campo dei ‘media studies’, per rispondere ai cambiamenti innescati dalle nuove tecnologie. … I lettori di questo libro, attraverso le articolate interpretazioni degli autori, saranno facilmente guidati verso la storia teoretica del campo di studi in questione. … Tutto il materiale fornito aiuterà a considerare molti temi, e, quindi, diverrà fonte di ulteriore approfondimento. Questo libro rivela da dove le importanti idee di oggi vengono e dà una base per comprenderle più a fondo.»

Dunque un utile strumento di formazione e aggiornamento sia per i docenti di Scienze Umane che affrontano i problemi della comunicazione sul versante sociologico, sia, in genere, per tutti coloro che vogliono ulteriori spunti di riflessione per confrontarsi con l’universo giovanile da un lato e con i vertiginosi mutamenti dell’ universo globalizzato dall’ altro.

 

Di che cosa parla

Il testo tratta parallelamente i mutamenti tecnologici e quelli della struttura sociale, partendo dall’ idea della stretta correlazione tra i due fenomeni. A una prima parte dedicata allo sviluppo delle prime teorie formulate fino a oggi segue l’analisi di alcune questioni fondamentali, come l’ identità in rete, il digital divide, la comunicazione politica e la nascita delle nuove industrie culturali nell’ epoca del web 2.0.
Viene esaminata la frattura che si è prodotta tra la seconda metà del Novecento e l’inizio di questo secolo con mutamenti di portata talmente ampia da chiamarci ad usare una nuova categoria interpretativa per definire la condizione odierna, e cioè quella della postmodernità. Siamo in un’era – ci dicono gli autori - in cui la valenza delle dimensioni spazio-temporali è incredibilmente diminuita e le relazioni e gli scambi a livello mondiale hanno assunto dimensioni mai raggiunte nella storia dell’uomo.

Dopo aver sinteticamente ripercorso il cammino dai media tradizionali ai digital media, dal medium nucleare alla rivoluzione digitale, dall’agorà al blog, ed essersi soffermati su concetti quali reticolarità e globalizzazione, converging set e villaggio globale, realtà virtuale e accesso all’esperienza, copie e universi valoriali, gli autori ci introducono alla sociologia dei digital media a partire dai primi studi e approcci metodologici fino alle tappe più significative nello sviluppo degli Internet studies.

I digital media vengono osservati nei loro effetti più palesi, tra creatività, vita quotidiana e condivisione. Viene messo in evidenza – passando in rassegna il pensiero dei principali studiosi del settore - come essi siano divenuti contesti di fruizione d’ informazione  ma anche spazi alternativi alla realtà quotidiana per momenti di svago e tempo libero, e come il loro avvento abbia generato una ridefinizione di alcune categorie classiche quali lo spazio e il tempo. La loro influenza sulle relazioni sociali – si osserva – si è riflessa anche sulle pratiche tradizionali, ha generato mutamenti che sembrano aver toccato l’essenza stessa dell’individuo, tanto da stimolare l’elaborazione di nuove teorie sull’identità.

Si passa poi alla realtà ed alla riflessione sulle conseguenze cui operativamente si trovano di fronte tanto gli studiosi di scienze umane quanto gli educatori. Interessanti paragrafi sono dedicati ai social network, da Second Life a Facebook e Twitter, all’ apprendimento digitale, alla comunicazione e formazione a distanza, al  blended learning , ai digitali nativi. Si osserva infine come cambiano gli scenari mediali, con occhi attenti verso  le nuove industrie culturali, giochi e videogiochi, l’iperrealtà, la tv digitale e gli  scenari post-televisivi, il  giornalismo e il sistema dell’informazione.

L’ intento è quello di offrire a studenti e studiosi dei scienze sociali e della comunicazione uno strumento che permetta loro di approfondire, soprattutto in chiave didattica, tematiche di attualità, senza eccessivi tecnicismi e con forti agganci  a quelle teorie che sono ormai da considerarsi  “classiche” nell’ ambito dell’analisi sui nuovi scenari sociali.

Amelia Stancanelli