Public History tra scuola e università

Come ci  dice Serge Noiret nel suo saggio La Public History: una disciplina fantasma?, "la Public History è una disciplina con più di trent’anni di vita negli Stati Uniti. In Europa fuori dall’accademia, le imprese, i musei, gli archivi, le biblioteche, le istituzioni culturali private e pubbliche praticano forme di Public History. La Public History utilizza sistematicamente i media per diffondere la storia, ma è soprattutto il Web che, cannibalizzando tutti gli altri media, permette di promuovere al meglio la Digital Public History. Praticata molto spesso inconsciamente da storici di formazione, la Public History è una realtà professionale interdisciplinare e globale, che predilige il lavoro di gruppo. Questa disciplina si rivolge a pubblici eterogenei spesso non specialisti, ma interessati alla storia e alla memoria. ... Il Public Historian ripudia la distinzione fatta dagli storici accademici tra “storiografia e memoria” (sia individuali che collettive) perché ritiene che entrambe siano manifestazioni del passato da custodire, analizzare e promuovere nella loro complessità: la memoria non è una forma di cecità e di impermeabilità alla storia “vera”, unica versione colta e scientifica della lettura del passato che viene identificata con la storiografia prodotta alla luce delle fonti tradizionali. L’attività storiografica degli storici accademici e quella più interdisciplinare, multi-mediale e sensibile alla memoria della Public History si rivolgono, con metodo scientifico, a pubblici diversi per offrire loro la ricostruzione del passato."

Da tempo anche SISUS si è interessata a questo stimolante ambito di lavoro e ricerca, ospitando esperti nelle proprie iniziative, e collaborando attivamente con il Centro Interuniversitario per la Ricerca e lo Sviluppo sulla Public History (CISPH)  nel recente Seminario di Formia (precedentemente previsto a Ventotene e "dirottato" per il maltempo).

Adesso l'Università Roma Tre organizza una due giorni - 11 e 12 novembre 2022 - interamente dedicata all'interessante dibattito, in un incontro con, appunto, il CISPH,  al Dipartimento di Studi Umanistici per riflettere sull rapporto tra Public History, Scuola e Università, a cui parteciperà anche SISUS con l'impegno della Presidente, Maria Teresa Santacroce, e del vicepresidente, Luigi Mantuano. 

Questo il programma :

Venerdì 11 novembre

 ore 10:30 Introduzione ai lavori interdisciplinari: Competenze e contenuti della formazione. Esempio di un modulo di educazione civica e public history

  • Enrica Salvatori e Manfredi Merluzzi, CISPH
  • Mariateresa Santacroce, SISUS (Società Italiana Scienze Umane e Sociali)
  • Luigi Mantuano (SISUS)
  • Manfredi Merluzzi (CISPH)

ore 12:00 Impostazione dei gruppi di lavoro: 

Partecipano: Lorenzo Bertucelli, Licia Bianchi, Paolo Carusi, Vittoria Fiorelli, Silvia Mantini, Giordana Merlo, Manfredi Merluzzi, Cecilia Novelli, Deborah Paci, Sabina Pavone, Marcello Ravveduto, Giampaolo Salice, Enrica Salvatori, Daniele Santarelli, Aurora Savelli, Manfredi Scanagatta, Gabriella Starinieri, Camilla Zucchi

ore 15:00 Continuazione dei gruppi di lavoro

ore 16:30 Assemblea (modalità mista)

ore 18:00 Presentazione e discussione sul volume Il Medievista come Public Historian ( a cura di E. Salvatori, ISIME, 2022 )

Antonio Musarra, Enrica Salvatori e Tommaso di Carpegna Falconieri ne discutono con Silvia Orlandi, Manfredi Merluzzi e Paolo Carusi

 

Sabato 12 novembre

ore 9:00-12:00 Continuazione dei gruppi di lavoro

ore 12:00- 13:30 Restituzione dei lavori