Intenzionalità, ripetitività, asimmetria, le tre caratteristiche che contraddistinguono i guerrieri di cartone, i famosi per forza, piccoli e insignificanti pezzettini di edilizia scolastica.
Bulli sparsi quà e là, senza un briciolo di dignità, violentano, sottomettono, umiliano, chi non può difendersi nè reclamare pietà per la troppa paura e indifferenza all'intorno.
Oggi non ho intenzione di scivolare in sociologie di vario taglio ed effetto, in discorsi da cattedra e scienza inesatta, fin'anche incompiuta.
Vorrei tentare di rilevare che forse c'è una contraddizione in termini su quanto accaduto a Vigevano, come a Milano, a Roma, in tante città senza più difese, perchè chi fa male veramente a un coetaneo, chi usa la violenza per dare sofferenza davvero, quanti recidono speranza e vita, forse non sono soltanto piccoli idioti immaturi sprovvisti di conoscenza della libertà, del rispetto, della responsabilità.
Chissà forse da una iniziale condizione di trasgressione sono già viaggiatori a pieno titolo della devianza sopraggiunta.
A quanti pensano che tanto queste brutte cose non accadranno mai al proprio figlio, posso soltanto dire che anche quei genitori pensavano la stessa cosa.
Forse è il caso di non fare più spallucce.