LE SCIENZE SOCIALI E IL LICEO DELLA CONTEMPORANEITÀ
La Società Italiana Scienze Umane e Sociali (SISUS) ha appreso con sorpresa e sconcerto la proposta, inserita nella bozza del ddl “Disposizioni organiche per la valorizzazione, promozione e tutela del made in Italy”, di sopprimere il Liceo Economico- sociale (LES), per sostituirlo con un nuovo percorso liceale denominato del “Made in Italy”.
Non si vuole qui entrare nel merito della nuova proposta, ma è allarmante che senza alcun confronto su quanto l’esperienza di questo liceo - attualmente in crescita - ha prodotto nei territori, si intenda eliminare una realtà culturale di significativo spessore.
Dalle ipotesi di curriculo del nuovo liceo, inoltre, emerge una palese contraddizione interna: si afferma la necessità di proporre un corso di studi che abbia una forte connessione con il tessuto socio-economico locale, ma, al contempo, non si fa alcun accenno, tra le competenze perseguite, alle Scienze Sociali, saperi indispensabili per comprendere le istanze della contemporaneità, ivi comprese le nuove prospettive della sostenibilità.
IL LES ha sempre avuto, come punti di forza (derivati dallo statuto epistemologico delle discipline di indirizzo), la creazione di un habitus mentale interdisciplinare e l’attitudine a “far entrare” il mondo in aula per affrontarne la complessità.
Come comunità educante formata da docenti, ricercatori, intellettuali, terzo settore chiediamo con forza di salvaguardare il Liceo Economico-sociale scongiurando l’eliminazione delle Scienze Sociali, senza le quali è difficile anche solo “pensare” un’autentica crescita e uno sviluppo economico e civile del patrimonio italiano.