Questo il messaggio completo della Commissione:
«La VII Commissione (Cultura, Scienza e Istruzione) della Camera dei deputati è impegnata nell'esame, in sede consultiva, del disegno di legge C. 1341, di iniziativa del Governo, recante disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy. Al fine di esprimere un parere che possa essere preso in considerazione dalla X Commissione (Attività produttive, commercio e turismo) - competente in sede primaria - prima che la stessa abbia concluso l'esame in sede referente, è intenzione dei componenti la VII Commissione concludere l'esame entro la settimana successiva alla prossima. Ciò stante, nell'impossibilità - data la ristrettezza dei tempi - di procedere alla Vostra audizione, siamo a richiederVi di trasmettere quanto prima possibile alla scrivente Segreteria un contributo scritto da mettere a disposizione dei deputati membri della Commissione e da acquisire agli atti della Commissione medesima.»
Ed ecco il testo del documento inviato da SISUS :
La nostra proposta, concordemente con quanto espresso dalla Rete Nazionale dei Licei economico sociali del MIM, da tutte le sigle sindacali e dal Comitato Nazionale Salviamo il LES, è l’abrogazione del comma 4 dell’articolo 13 del ddl C. 1341. (Il comma 4 dispone, a partire dalle classi prime funzionanti nell’a.s.2024/2025, la confluenza dell’opzione economico-sociale del liceo delle scienze umane, subordinatamente alla sussistenza delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente, nell’opzione «made in Italy», ferma restando, per le classi successive alla prima, la prosecuzione, ad esaurimento, dell’opzione economico-sociale, senza determinare situazioni di esubero di personale e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica).
Concepito come “liceo della contemporaneità”, il LES è stato inserito nel panorama dell’offerta formativa nel 2010, con Decreto del Presidente della Repubblica N. 89. Vera “novità” della riforma dei Licei, questo indirizzo di studi ha introdotto discipline e “buone pratiche” di carattere socio-antropologico, fino ad allora inediti nel repertorio curricolare delle scuole italiane, se non in via sperimentale. Si veniva a colmare un vuoto rispetto ai modelli educativi europei. Da anni questo indirizzo ha avuto una notevole crescita delle iscrizioni a conferma della sua riuscita e ha espresso una classe docente di profonda innovazione e capacità di autoformazione per adeguare l’insegnamento alle esigenze della modernità e al legame con i territori.
Dalle ipotesi di curriculo del nuovo liceo prevista dal ddl C. 1341 emerge una palese contraddizione interna: si afferma la necessità di proporre un corso di studi che abbia una forte connessione con il tessuto socio-economico locale, ma, al contempo, non si fa alcun accenno, tra le competenze perseguite, alle Scienze Sociali, saperi indispensabili per comprendere le istanze della contemporaneità, ivi comprese le nuove prospettive della sostenibilità. Qualsiasi nuovo indirizzo, che sia il “Made in Italy” o un percorso di studi finalizzato alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale italiano, non può ignorare i mutamenti storico-antropologici e le dinamiche complesse in cui si iscrivono le scelte dei singoli paesi.
Riteniamo che l’ampliamento dell’offerta formativa dei licei non debba tradursi in un impoverimento, né sottrarre agli studenti la possibilità di scegliere un indirizzo di studi che risponde alla necessità di comprendere le interazioni complesse tra contesti nazionali e sovranazionali.
Questi scopi vanno ben oltre l’acquisizione di conoscenze e competenze connesse genericamente ad una valorizzazione del made in Italy, per affrontare la quale esistono già i curricula degli Istituti tecnici e professionali e dell’Istruzione Tecnica Superiore, in cui potrebbe trovare una più coerente collocazione un indirizzo che ha come obiettivo prioritario la promozione delle eccellenze italiane. Come comunità educante formata da docenti, ricercatori, intellettuali, terzo settore chiediamo con forza di salvaguardare il Liceo Economico-sociale