IMPUTATO ALLA SBARRA ASSENTE

 

A centinaia sopra e sotto le onde, a centinaia con gli occhi ribaltati indietro, a centinaia respinti e ammazzati come niente fosse, tanto i veri responsabili che non sono soltanto gli scafisti, tutt’altro, avranno deliri di onnipotenza sufficienti per non pagare mai il giusto dazio. C’è gara a stabilire se questa nuova tragedia è più miserabile delle precedenti, se tanti bambini imbullonati alla stiva del peschereccio son rimasti schiacciati dalle dimenticanze, indifferenze, dalla politica d’accatto che oramai non risparmia alcuno. Queste piccole vite azzerate dai soliti noti trafficanti, dagli altrettanti soliti noti del respingimento a prescindere, degli SoS volutamente non raccolti, mentre i bambini annegavano senza riuscire a destare un sussulto di dignità, di coscienza, di umanità.

Lo scarica barile è iniziato, le accuse incrociate pure, nessuno che intende fare ammenda, tutti o quasi a nascondersi dietro il proprio strapotere dei ricatti e dei confini armati fino ai denti. La giustizia è costretta ad arrancare, a rimanere sconfitta e pure trafitta. Tutti i protagonisti di tanta innominabile scelleratezza sono bravissimi a recitare la preghierina di cordoglio, a declinare di rimbalzo e di sponda versioni bugiarde fino all’inverosimile, addirittura accusando i migranti poi tutti o quasi morti affogati di non avere accettato le offerte di accoglienza, di aiuto.

Se Dio ha visto quello scempio, ha ascoltato il pianto di quei bimbi solitudinarizzati e cancellati, non potrà sottrarsi dall’espletare la più giusta delle riparazioni possibili. La più giusta. Bambini senza più respiro strozzato in gola, umanità presa a calci in bocca, dentro una metodologia che non è per niente inaspettata, dentro un mare contenitore di accadimenti efferati e colpevoli quanto questo ennesimo affondamento annunciato da giorni senza che nessuno prendesse la decisione più consona e soprattutto condivisa: salvare e accogliere vite in procinto di essere destinate al macero. I bambini dormivano quando la barcaccia è affondata, verrebbe da dire è stata fatta affondare dall’incuria e dalla troppa indifferenza, non si sono accorti di niente, quindi la coscienza e la dignità di qualcuno stanno in buone mani.

Di fronte a tanta sfrontata viltà d’animo, c’è chi dall’alto del proprio scranno ammonisce, inveisce, badando bene però di non essere scortese nell’accusare chi si è voltato nuovamente dall’altra parte. 

 

 

Commenti

Ritratto di Alberto Facchini

Questa tragedia immensa mi ha provocato una riflessione un po’ acrobatica ma, secondo me, non così balzana. 
Ogni anno in Cina vengono condannati a morte centinaia di esseri umani (uso volutamente questo termine). 
Questa cosa ci fa giustamente inorridire.
Ogni anno nel mediterraneo condanniamo a morte (noi europei) centinaia di esseri umani innocenti, a causa di leggi atroci che spingono le autorità deputate a ignorare gli appelli e le richieste d’aiuto delle bagnarole cariche di migranti.
E sempre più gente non arriva nemmeno a inorridire. Stiamo a guardare le navi che affondano. Ce la prendiamo con le ONG che cercano di salvarli. Diciamo che sono in combutta. Che sono la causa del problema.
E intanto gettiamo soldi a fondo perduto a tiranni malfattori in Libia e in Tunisia. Gente che gestisce lager dove si stupra e si tortura ogni giorno uomini donne e bambini.
Prima di inorridire per la malvagità di certe dittature, forse dovremmo affrontare finalmente il cinismo e la perfidia dei nostri governi, e di una Unione Europea incapace di gestire la questione migratoria, se non attraverso leggi repressive che tendono a respingere tali esseri umani al mittente.