Educazione al cinema all'I.I.S di Sezze

"ANCORA BELLA"

ESPLICITAZIONE DEL PERCORSO DIDATTICO

Il lavoro è stato realizzato dagli studenti delle classi 4A, 4B, 5B del liceo di scienze umane dell'ISISS Pacifici e de Magistris di Sezze, coordinati dal prof. Luigi Mantuano e si inserisce nel piano di educazione al cinema e all’utilizzo degli audiovisivi che viene portato avanti da anni dall’istituto di Sezze.

In particolare si ricordano le ultime attività delle quali il presente lavoro è in qualche modo il frutto: la partecipazione degli studenti da anni alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, la realizzazione nel 2013-2014 di alcune video interviste per il progetto “Banca della memoria” curato in collaborazione con “La scatola magica” e la Regione Lazio, gli incontri nell’ultimo anno scolastico con Simona Marchini, Aureliano Amadei regista di “20 sigarette”, Steve della Casa, autore della trasmissione su Radio 3 “Hollywood party” dedicata al cinema.

Gli studenti si sono quindi cimentati nella realizzazione di un cortometraggio sul tema della salvaguardia della bellezza del paesaggio nel loro territorio. Il liceo delle scienze umane di Sezze ha dedicato uno spazio particolare nella programmazione di sociologia alla riflessione e conoscenza del territorio di Sezze Romano, millenario centro dei monti Lepini, diviso tra Roma e le città di fondazione Latina e Sabaudia. I giovani si sentono inseriti in un’osmosi tra il vecchio e il nuovo, l’antico ed il moderno, il locale ed il globale. E tutto ciò si ripercuote, nel bene e nel male, nell’architettura in trasformazione del paese in cui vivono: dalle mura ciclopiche che circondano il paese i Setini osservano all’orizzonte il mare e il promontorio di Circe, memori di una bellezza struggente che si para davanti ai loro occhi spesso deturpata da un abusivismo folle o da scelte urbanistiche- amministrative devastanti.

Com’è il paesaggio in cui viviamo e che ancora amiamo? Perché viene così devastato da scelte incomprensibili?

Gli studenti del triennio nella prima parte del lavoro hanno svolto lezioni con un architetto che li ha guidati nella visione insolita del loro paese, prima e dopo, com’era 50 anni fa ed ora. La sconvolgente visione del paesaggio deturpato ha indotto gli studenti ad approfondire le cause sociali e politiche di quanto accaduto, accompagnate da una riflessione sulla loro identità “glocale” e sulla speranza del cambiamento. In questo contesto è nato il cortometraggio, prendendo spunto da una storia vera dei nonni di uno degli studenti: come si erano conosciuti - in un luogo storico del paese, un bellissimo anfiteatro all’aperto dal quale si domina il paesaggio sulla pianura fino al mare – mentre facevano le comparse per un film degli anni ’50 di Bregaglia girato a Sezze. Oggi quel luogo è deturpato da un ecomostro.

DESCRIZIONE DEL CONTENUTO

Due ragazzi fuggono dall'assemblea d'istituto e vanno al mare con la macchina. Si baciano e si riappacificano dopo l'ultima discussione. Lui le comunica che vuole presentarla ai suoi, a partire dalla nonna, per lui determinante.

A casa di Anna, la nonna di Matteo, i due ragazzi si fanno raccontare l'inizio della storia d'amore di Anna col marito. Anna racconta che il loro amore è nato durante le riprese del film "La spada e la croce" di Carlo Ludovico Bragaglia, girato all'Anfiteatro di Sezze nel 1959. Anna faceva la comparsa nella scena della crocifissione,è la donna che sta sul pozzo davanti al Calvario, il marito era uno dei soldati romani. Lì si sono conosciuti.

I due ragazzi vanno all'Anfiteatro.Discutono del loro amore in bilico.

Lì scoprono che ancora c'è intatta la scena del film raccontato dalla nonna con lo stesso scenario naturale.

Ma vedono anche che lo splendido teatro naturale è stato devastato da un ecomostro, un enorme teatro in cemento incompiuto costruito al centro dell'Anfiteatro, ormai impraticabile e lasciato alle erbacce.

I due ragazzi si abbracciano, lei quasi piange, lui – ricalcando fedelmente la scena finale del "Raggio verde" di Eric Rohmer – le fa guardare l'incantevole panorama che si vede dall'Anfiteatro devastato, con tutta la pianura Pontina che si estende fino al mare all'orizzonte. 

Partendo da un vero aneddoto di cinema legato al loro paese – citato con le sequenze originali del film - i ragazzi hanno voluto raccontare lo scempio operato su uno dei più significativi teatri naturali del Lazio, ma anche la speranza e la bellezza di continuare ad amarsi in una terra ancora bella.

Dal soggetto alla sceneggiatura, dalla musica la montaggio, il lavoro è opera degli studenti affiancati dal docente.

Guarda il video

La produzione è della cooperativa di transizione scuola-lavoro IACS (acronimo di informatica-animazione-cinema-sport) formata da studenti e docenti del Pacifici e de Magistris di Sezze nel 2004 con un progetto del Miur - Ministero dell’Economia e Lavoro.