Il documento è agli atti del convegno tenutosi a Pinerolo il 21 gennaio 2019, a cui SISUS ha dato il proprio patrocinio e concesso il logo.
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Premessa
Il Liceo delle Scienze Umane - opzione economico sociale, o semplicemente LES, rappresenta un modello di licealità centrato sulla comprensione della contemporaneità. Le sue categorie epistemologiche di riferimento sono la complessità, la didattica per competenze, la relazione tra scuola e territorio. La presenza di due lingue straniere risulta centrale in quest'ottica.
La sfida, nuova per il sistema scolastico italiano, che questo liceo ha sposato, è coniugare il Diritto e l'Economia politica con la Sociologia, l'Antropologia e la Psicologia. Una novità tra le più rilevanti della riforma, e radicale per la scuola italiana, che lo differenzia in modo sostanziale dal Liceo delle Scienze Umane.
La centralità della didattica per competenze sviluppata sull'articolazione dei saperi per macroaree e lo sconfinamento disciplinare comportano in questo indirizzo il ripensamento della struttura delle discipline apprese spesso in Italia soltanto tramite il loro sviluppo storico mentre nel LES si lavora riorganizzando i saperi per problemi e macroaree. Va sottolineato che, ben prima dell' Alternanza Scuola Lavoro, in questo indirizzo e nelle sperimentazioni che lo hanno preceduto la relazione tra scuola e territorio, tra sapere e saper fare, sono stati centrali, con le esperienze dello stage e di transizione scuola lavoro.
Il LES, servendosi di teorie e metodologie delle discipline d’indirizzo, orienta gli studenti a leggere, interpretare e comprendere i fenomeni sociali. Al di là della denominazione, l'autonomia di questo indirizzo di studi è data da questi tre pilastri: studio della contemporaneità, didattica per competenze, rapporto scuola-territorio. Si tratta di un modello di licealità all'avanguardia, che il sistema scolastico italiano e le famiglie ancora hanno bisogno di conoscere, superando pregiudizi e vecchi steccati disciplinari.
SISUS, come ente che ha collaborato sin dalla nascita alla costruzione di questo profilo liceale, si inserisce in questo dibattito con la volontà di accogliere la fecondità delle diverse riflessioni.
Non si tratta di considerare solo la presenza o l'assenza di alcune discipline o il“peso” ad esse assegnato ma soprattutto di assicurare all’interno del curricolo la presenza e la coerenza di alcuni snodi problematici in cui i diversi saperi possano dialogare. Questa deve essere infatti la vera novità di questo Liceo: non solo attuare una didattica per competenze (che, è, o dovrebbe essere, patrimonio di tutti gli ordini di scuola) ma porre al centro dell’educazione l’ideale di humanitas innestandola nel paradigma della complessità.
- Rivedere il curricolo complessivo e definire gli intrecci tra le discipline. Auspichiamo la creazione di una apposita commissione che possa mettere mano alla revisione degli OSA.
- Evitare nel quadro orario la rigida divisione delle discipline, mantenendo la dizione “Scienze Umane e Sociali” e invitare le scuole a presentare alla commissione una loro ipotesi di articolazione del curricolo, salvaguardando e valorizzando la loro autonomia e le esigenze dei territori.
- Rafforzare l’insegnamento di Metodologia della Ricerca al quarto e quinto anno e prevedere lavori di ricerca con l’uso di metodologie attive e laboratoriali come quelle dell’Alternanza Scuola Lavoro.
- una attività guidata di progettazione per competenze da essere poi condivisa nei dipartimenti e nei consigli di classe delle singole reti di scuole;
- una formazione comune per i docenti di Economia e Diritto, Scienze Umane e Sociali e Statistica.