Per tutta l'Età dei Lumi, e da lì ancora più avanti nel tempo, si è perpetrato il connubio tra spazio e educazione. Da Shaftesbury a Nietzsche le rive di un fiume, un'altura coperta di boschi, le strade alberate dove incamminarsi ragionando di universo e di comportamenti, delle forme e delle leggi del primo e degli atteggiamenti e degli stili di vita umani, hanno rappresentato i luoghi ideali dove approntare il cammino della conoscenza e i percorsi di una formazione degnamente umana.
Chi sale lungo la strada in collina che conduce a Rondine e chi giuntovi scopre a ridosso di un bosco il piccolo borgo d'antica fondazione medievale, arroccato su un'ansa dell'Arno, non può non stupirsi della corrispondenza tra la realtà del luogo, ove è ubicata la Cittadella della Pace, e l'idealità dei luoghi immaginati dai pionieri del pensiero moderno per ubicarvi le buone pratiche di una scuola di vita.
Il primo settembre a Rondine, dove da diciotto anni risiede lo Studentato Internazionale creato per ospitare giovani desiderosi di perfezionare la propria formazione accademica e professionale provenienti da Paesi in conflitto, è suonata dopo molti anni d'abbandono la campanella della 'scuolina' rimessa a nuovo nelle pareti e nelle più avanzate tecnologie digitali. Le aule si sono riaperte per i ventisette ragazzi, tra studentesse e studenti delle diverse regioni italiane, selezionati per dar vita a un progetto unico e ambizioso per la complessità dell'impianto curricolare e la ricaduta sul piano pedagogico e sociale: il Quarto Anno Liceale d'Eccellenza articolato in tre indirizzi di studio (classico, scientifico e scienze umane) accomunati da una progettualità che, sin dal titolo, Percorso Ulisse, ancora le conoscenze ad un itinerario multiplo di consapevolezza, storicamente contestualizzata nel contemporaneo, del Sé e dell'Altro.
Ad inaugurare il primo giorno di scuola, una scuola di vita del tutto particolare per l'ambientazione nel paesaggio di una riserva naturale e ancor più per il contesto di una comunità impegnata in una pratica di pace, un uomo che della vita, delle sue gioie e dei suoi drammi, ha saputo fare un'arte, Alex Zanardi, il pilota d'automobilismo che, giunto alla soglia del successo, si è ritrovato dopo un incidente senza gambe e da lì ha ritrovato forza e ragioni per ripensare l'intero suo progetto di vita. “La motivazione e il superamento delle grandi sfide” è stato il tema della lectio magistralis che Zanardi, ora Presidente della Fondazione Vodafone Italia, cui si deve in gran parte la rinascita della 'scuolina', ha tenuto sul filo di un discorso profondo e penetrante, lucido e nel contempo denso di passione. Un richiamo forte alle straordinarie opportunità offerte dalle tecnologie della comunicazione ma anche la consapevolezza della loro nullità senza il governo di menti capaci di orientarne l'uso verso fini di senso.
Attorno al senso della vita, all'inderogabile necessità umana di interrogarsi per scoprirne l'individuale unicità, si è sviluppata la lectio, che attingendo a frammenti d'esperienza autobiografica (la curiosità infantile, le lezioni del padre idraulico, i sogni d'adolescente, le corse, il successo, l'incombenza della morte, il confronto con il limite, le inattese opportunità di una ripresa conquistata nel lavoro quotidiano) e ad altre storie di rinascite ha centrato il problema del valore iniziatico della scuola, insostituibile proprio per la gestione e per il superamento personale dei limiti, che grazie all'ascolto e all'esempio degli altri possono portare all'acquisizione di nuovi e fondanti punti di vista.
Sincronizzare la mente con il cuore è il messaggio che Zanardi ha lanciato alle studentesse e agli studenti del Quarto Anno, insigniti al termine dell'inaugurazione da parte dei giovani dello Studentato Internazionale della spilla della Rondine d'argento, segno della nuova cittadinanza. A ciascun nuovo residente della Cittadella della Pace, località fuori dal mondo ma con il mondo al centro del suo cuore per dirla con le parole di Giulia, una delle ragazze del Quarto Anno provenienti dalla Sicilia, Zanardi ha donato un tablet e un foglio di carta riciclata, simboli delle due culture che per eredità e per innovazioni declinano la storia del presente.
Una storia, quella attuale, che, per voce del Ministro dell'Ambiente on. Luca Galletti, cui si deve tra l'altro il merito d'aver avviato la collaborazione tra Rondine e MIUR, risulta sempre più vincolata agli scenari di una doppia e inestricabile emergenza: la questione ambientale con il precipitare della desertificazione e l'esodo inarrestabile delle popolazioni, di cui il dramma dei rifugiati è solo l'annuncio. Da qui l'invito e l'impegno del Ministro a fare della Scuola, a partire da Rondine che diverrà Cittadella della Pace ecosostenibile, un laboratorio di umana convivialità, di pratiche d'accoglienza e di inclusioni, ben lontane dai richiami di pericolosi e antisociali populismi, e un centro di formazione strategica per lo sviluppo di stili e di atteggiamenti di vita coerenti con i problemi d'ordine scientifico e culturali imposti dagli squilibri ambientali.
Coordinati da Franco Vaccari, presidente dell'Associazione Rondine Cittadella della Pace, e da Alessandro Garuglieri, psicologo e formatore in Rondine, sono intervenuti all'inaugurazione con testimonianze e riflessioni d'alto livello i rappresentanti delle Fondazioni, degli Enti e delle Associazioni che hanno reso possibile la realizzazione di un progetto avveniristico, che nei primi anni del duemila, così ha ricordato Vittorio Sozzi del Progetto Culturale della Conferenza Episcopale Italiana, sembrava allora irrealizzabile. Foriere di particolare auspicio e di fattivo impegno sono state le parole di Rosa De Pasquale, responsabile del Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione del MIUR, e di Marina Sereni, vicepresidente della Camera dei Deputati, firmataria della candidatura di Ronde al Nobel per la Pace. Accanto a Spinella Dellavanzato responsabile del progetto, al direttore di Rondine e alla coordinatrice dello Studentato Internazionale erano presenti all'inaugurazione tra i docenti del Quarto Anno e i collaboratori a sostegno del progetto due membri di SISUS, Antonella Fatai e Giacomo Camuri.
a cura di Giacomo Camuri