Hanno partecipato al seminario le/gli insegnanti:
Massino Ariati
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Istituto "L. Ariosto’ Ferrara
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Carla Borciani
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Istituto "L. Ariosto’ Ferrara
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Leonello Bettin
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Istituto "L. Ariosto’ Ferrara
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Maurizia Camurani
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Sigonio Modena
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Giacomo Camuri
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Maffeo Vegio’ Lodi
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Paolo Cinque
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G. Bruno Roma
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Josette Clemenza
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Ainis Messina
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Nuccia Farina
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V. Almanza’ Pantelleria (Trapani)
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Luigi Mantuano
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De Magistris Sezze (Latina)
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Lucia Marchetti
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L.Ariosto Ferrara
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Antonio Ronco
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N. Machiavelli’ Lucca
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Stefania Stefanini
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A. Pieralli Perugia
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Emilia Vianello
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G. Bertacchi Lecco
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Giovanni Fioravanti
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Istituto Einaudi Ferrara (osservatore)
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Giulio Tortello
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Istituto G. Pertini Genova (esperto)
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Hanno partecipato per alcune sessioni:
Francesca Bergamante ricercatrice Consiglio italiano delle scienze sociali
Giancarlo Mori preside Istituto Ariosto Ferrara
Giuseppe Mantovani Università di Padova (esperto)
Anna Sgherri Ispettrice
Si riportano di seguito le decisioni e i punti di acquisizione del seminario relativi a:
1. L’associazione
Il primo giorno il preside Mori ha sottolineato come questo volesse essere un seminario fondativo di un’associazione che si propone come primo scopo quello di non disperdere la storia di scuole che, a partire dal 1974, hanno fatto innovazione in Italia e hanno praticato ricerca didattica. Dall’altro lato questa associazione vuole realizzare lo spirito dell’autonomia e puntare sulla professionalità dei docenti. Si vuole costruire una rete ‘leggera’ di scuole e di persone che progettano e fanno buone pratiche e che una volta l’anno si incontrano per confrontarsi e discutere.
Il terzo giorno il seminario ha letto la bozza di statuto e ha valutato l’opportunità di sostituire la denominazione e il logo con un nome più sintetico e più pregnante/allusivo all’oggetto del nostro indirizzo - la contemporaneità / complessità / nomadismo / soglia - magari sul modello del titolo della rivista ‘Sensate Esperienze’, con un sottotitolo ‘le scienze umane e sociali in classe’. Su questo sottotitolo si è discusso perché per alcuni è meglio ampliare la denominazione, per altri no.
Sono stati proposti emendamenti alla bozza di statuto all’art.2 nel senso di diminuire l’enfasi sui processi di innovazione che non sembrano forti in questa fase e di accentuare l’aspetto del rapporto tra il nostro indirizzo e la realtà sociale che necessita di radicamento e di capacità di cambiamento. Emendamenti sono stati proposti anche all’art.4, comma 1, sia sulla durata del seminario (non tassativamente due giorni) sia sulla sede (non tassativamente Ferrara). Per tutte queste procedure ci si è dati il termine di un mese.
Si è, inoltre, valutata la necessità di reperire finanziamenti (circa 5.000 euro l’anno) e si sono impegnati in questo senso Lucia Marchetti, Maurizia Camurani, Luigi Mantuano e Antonio Ronco.
Sulla questione dell’identità dell’associazione, oltre a quanto viene detto nello statuto, è stata ribadita la caratteristica di un gruppo di ricerca-laboratorio su aspetti rilevanti del curricolo. Si individuerà un tema per anno e ci si incontrerà prevedibilmente a fine Marzo (il periodo pare buono per tutti) per mettere a confronto i risultati, secondo una modalità che tenga insieme il pensare e il fare e il procedere, quindi, verso livelli più consolidati di costruzione dell’indirizzo.
2. I temi affrontati:
riassetto curricolo, linguaggi della contemporaneità,
asse storico-antropologico.
Su ciascuno dei temi saranno stese le relazioni da parte dei colleghi e delle colleghe,
comprensive del dibattito. Ciò che qui va riportato è che da tutti è stato riconosciuto un passo in avanti nel riassetto del curricolo delineato dal documento nazionale del febbraio 2000 secondo la chiave storico-antropologica. Questa prospettiva, che nel documento era solo enunciata, è diventata per molte delle nostre esperienze una lente attraverso la quale abbiamo cominciato a progettare e a leggere il curricolo e le pratiche. Ne abbiamo ricavato
7 indicatori procedurali di decodificazione della contemporaneità.
(Dice Mantovani che dobbiamo costruirci una teoria e forse questo è un primo tassello, ndr).
Un altro aspetto che è stato condiviso da tutti i presenti è la necessità di far entrare in modo più pervasivo l’uso dei nuovi linguaggi nella pratica quotidiana di insegnamento nel nostro indirizzo e Tortello ce ne ha mostrato la imprescindibilità e le diverse possibilità, così come la prospettiva di un lavoro in rete.
3. Il prossimo seminario
Su proposta di Camuri il gruppo dei presenti ha messo a tema del prossimo seminario
la relazione così come è stata prospettata dai diversi interventi di Mantovani e che Luigi Mantuano ha suggerito come uno dei 7 indicatori procedurali in chiave storico-antropologica del nostro curricolo. Su questo tema riserviamo una sessione alla relazione che Luigi Mantuano farà su Michel de Certeau e una sessione al confronto sulle esperienze didattiche, mentre lasciamo aperte le altre due sessioni, una alla discussione finale sui punti acquisiti e un’altra alle questioni contingenti che si riveleranno interessanti fra un anno.
A cura di Lucia Marchetti
Ferrara, Aprile 2004