Il diario di bordo

Lunedì mattina 27 Marzo

Riunione riservata ai dirigenti e ai referenti delle scuole della rete Passaggi per la revisione del Regolamento. Sono presenti la DS di Sezze Iole Giorgetta, la DS di Messina Amelia Stancanelli, il prof. Mantuano di Sezze, la prof.ssa Marchetti di Ferrara, la prof.ssa Clemenza di Messina, la prof.ssa Stefanini di Perugia, il prof. Cinque di Roma.

Dopo i saluti di benvenuto di Giorgetta, Stancanelli vuole precisare di avere appreso dalla lettura del Regolamento che il suo istituto è stato individuato come sede organizzativa, accetta con piacere, anche se non l’ha sollecitato. Stefanini ricostruisce la storia della costituzione della rete di scuole e fa presente le difficoltà che si sono presentate sul piano organizzativo nel passaggio tra Ferrara, Perugia,lo scorso anno e, quest’anno da Perugia a Sezze. Sulla base di questa esperienza e dell’ambiguità fra il ruolo di un’associazione e quello di una rete si è giunti alla decisione di rivedere il Regolamento. Il DS di Ferrara, prof. Mori, ha assunto il compito di riscriverlo e Marchetti ne ha portato copia che verrà letta in questa sede.

 

 partecipanti al seminario di Sezze 

partecipanti al seminario di Sezze

 

Seguono diversi interventi che sottolineano i seguenti aspetti:

  • in questi anni noi non abbiamo solo costruito il liceo delle scienze sociali, abbiamo lavorato a un possibile modello di ‘buona’ scuola per tutti;
  • necessità di superare il vuoto di rappresentanza;
  • necessità di riprendere l’organizzazione dei poli con punti di responsabilità decentrati;
  • necessità di un raccordo con l’università e di costruire una comunità di ricerca; 

partecipanti al convegno

 

Si chiarisce innanzitutto che si sceglie la forma istituzionale della Rete di scuole come espressione dell’Autonomia e si abbandona la forma dell’associazione.

Si considererà nella giornata successiva l’opportunità di fondare un’associazione disciplinare che possa rappresentare le scienze sociali e che possa costituire un riferimento per docenti di scuola secondaria, per universitari e cultori della materia.

Si passa alla lettura del Regolamento e si apportano le seguenti variazioni:

  1. per dare forza e legittimità all’adesione alla rete si aggiunge che sia votata dal Collegio e inserita nel POF;
  2. si allarga il numero di istituti che svolgono funzioni permanenti da 2 (FE, ME) a 4 (Sezze e Suzzara), Sezze per il raccordo con l’università e Suzzara per la gestione del sito. Il sito infatti in questi anni di ‘vacanza’ di un centro organizzatore e di un sostegno da parte delle scuole-polo è rimasto l’unico riferimento a livello nazionale.
  3. si sottolinea la necessità di un riconoscimento economico per questo servizio ricavato dai fondi versati dalle scuole delle rete.

Il Regolamento così modificato è approvato all’unanimità. 

 

Lunedì pomeriggio

Comincia ufficialmente il convegno. Sono rappresentate 40 scuole. La DS Giorgetta introduce i lavori. Dopo i saluti della Provincia (che ha finanziato il seminario) e del Comune, si procede con la relazione del prof. Mauro Dorato, docente di filosofia della scienza, Un metodo per pensare la complessità, tra scienze fisico-matematiche e scienze sociali.

 

 Mauro Dorato

Mauro Dorato

 

Individua punti di continuità tra scienze dure e scienze sociali, per esempio sul piano del metodo e si concentra su possibili punti di attrito che individua in 1.valori, 2. libertà e necessità, 3. spiegare/comprendere, 4. il problema delle leggi, 5. il ruolo della storia: unicità e individualità.

Seguono alcuni interventi, in particolare di insegnanti di matematica sui problemi dell’insegnamento di questa disciplina nel liceo delle scienze sociali. Vengono in seguito presentate tre esperienze di insegnamento integrato:

  • Sezze, un modulo di compresenza tra filosofia, scienze sociali, fisica e scienze naturali;
  • Ferrara, un curricolo quinquennale di insegnamento integrato fra scienze naturali e scienze sociali;
  • Modena, un’esperienza di insegnamento integrato fra scienze sociali e scienze naturali sull’etologia con interventi di un docente universitario di etologia. 

 

Martedì mattina 28 Marzo

Questa sessione viene riservata ai problemi di organizzazione della rete di scuole e alla proposta di un’associazione disciplinare. La prof.ssa Stefanini, che presiede la sessione, introduce i lavori con una comunicazione dal titolo Modelli, sistemi, reti che riporta un’esperienza svolta nel suo istituto in forma integrata tra scienze sociali e scienze fisiche sulle forme organizzative distintive della società complessa, forme sistemiche, a legame debole, i centri nodali e i continui riassestamenti di un sistema. Passa in seguito ad applicare questa teoria alla nostra rete e ragiona con noi sulla possibile realizzazione di una rete di scuole a legame debole, ma con punti forti rappresentati da alcune scuole che fanno da riferimento e rinforzo.

 

 Stefania Stefanini e Lucia Marchetti

Stefania Stefanini e Lucia Marchetti

 

E’ il momento perché tutte le scuole si presentino e, rispetto agli anni precedenti (Ferrara 10 scuole, Perugia 26) si arriva a 40 scuole. E’ probabile che il numero sia dovuto anche al fatto che il seminario è a costo zero per le scuole, salvo le spese di trasporto, ma è comunque importante che un docente sia stato sollevato dalle lezioni in tempi così difficili sia sul piano economico sia su quello delle supplenze. Non è secondario il fatto che il docente abbia espresso il desiderio di venire, perché il tutto implica fatica e sacrifici. Dagli interventi si coglie un atteggiamento di collaborazione e partecipazione motivata ai lavori. Alcuni hanno portato esperienze che desiderano mettere in comune e tutti passano il materiale ad Alberto Facchini, il webmaster del sito di Suzzara che viene pubblicamente ringraziato. La sua presenza si rivela particolarmente importante perché molti si rivolgono a lui per aiuto nella comunicazione telematica, ma anche perché fissa i diversi momenti del seminario in immagini che verranno poi messe nel sito.

 

 i docenti di Verbania

i docenti di Verbania

 

Si passa alla lettura del Regolamento che ognuno porterà ai propri dirigenti e la DS Stancanelli si impegna a scrivere una lettera ad ogni scuola in cui spiegherà la nuova forma organizzativa che ci accingiamo a costruire.

 

La prof.ssa Stefanini illustra in seguito le caratteristiche che potrebbe avere un’associazione disciplinare che manca nel nostro settore e si impegna a individuare il procedimento sul piano burocratico per poterla realizzare.

 

La seconda parte della mattina, è occupata dall’esposizione da parte di tre docenti del Cobianchi di Verbania sui temi della peer education, sulle esperienze di responsabilizzazione degli studenti e su pratiche di costituzione delle classi da parte degli studenti stessi. I colleghi portano grafici e dati sui risultati e sul rapporto tra la scuola e la comunità e consegnano le pubblicazioni ormai numerose sulle loro esperienze.

 

 la presentazione dell'istituto di Lamezia Terme

la presentazione dell'istituto di Lamezia Terme

 

Nell’ultimo scorcio della mattina il prof. Ronco coordina il confronto sulla sede del prossimo seminario e sul tema da mettere al centro. Si propongono due candidature: Lucca e Messina. Si valutano i pro e i contro e si rimanda la decisione per dare il tempo di considerare diversi fattori e opportunità. Per quanto riguarda il tema, sulla scorta degli stimoli emersi da vari interventi, si pensa di proporre “un modello di scuola” a partire dai punti forti che il liceo delle scienze sociali ha messo in luce.

 

Paolo Cinque

Paolo Cinque

 

I lavori di questa sessione sono conclusi dalla lettura da parte del prof. Cinque del Documento conclusivo del seminario che verrà presentato l’indomani al senatore D’Andrea. Il documento viene votato all’unanimità.

 

Martedì pomeriggio

 Paola Di Cori

Paola Di Cori

 

Si tengono due relazioni, la prof.ssa Di Cori, dell’Università di Urbino, Scienze sociali in mutamento, per una discussione, in cui ricostruisce la storia semantica dei termini ‘umano’ e ‘sociale’ e sostiene che si tratta di accentuazioni di un periodo rispetto ad un altro, ma che nulla hanno a che fare con le divisioni tutte italiane e tutte accademiche. Esistono continui scivolamenti da un campo semantico ad un altro.

 

 Giacomo Camuri

Giacomo Camuri

 

Il prof. Camuri, Orientarsi nella complessità. Saperi e competenze per il liceo delle scienze sociali in cui prospetta la necessità di porre come condizione d’avvio per un serio lavoro di progettazione di un curricolo di scienze sociali il chiarimento del concetto di complessità. Le due relazioni sono dense e profonde e sono a disposizione in cartaceo e lo saranno nel sito, e a quelle rimando.

 

 Josetta Clemenza

Josette Clemenza

 

La seconda parte del pomeriggio, dopo un dibattito sulle relazioni, vede due interventi. Il primo di Josette Clemenza che illustra l’esperienza Gli occhi sulla città della durata di tre anni e in particolare si sofferma sul secondo anno in cui è avvenuto l’incontro tra le sue allieve e i servizi della città di Ferrara. I temi della complessità si concretizzano nelle infinite sfaccettature delle realtà a confronto e degli infiniti modi di vivere la città.

 

progetto Teatroterapia

progetto Teatroterapia

 

Il secondo dell’istituto di Sezze su un progetto di teatro e musicoterapia per disabili. Il racconto da parte degli operatori, attori, terapisti e di un ragazzo coinvolto, le immagini e le storie, destano commozione e forte partecipazione.

 

Mercoledì mattina 29 Marzo

Il seminario si conclude con una tavola rotonda, Il liceo delle scienze sociali: una proposta culturale e politica per progettare la scuola italiana.
Coordina l’ispettrice Anna Sgherri.

 

 Anna Sgherri, Clotilde Pontecorvo e Umberto Melotti

Anna Sgherri, Clotilde Pontecorvo e Umberto Melotti

Partecipano: un rappresentante dell’Amministrazione provinciale che, dopo i saluti, lascia il convegno per un incontro con il Prefetto; La prof.ssa Clotilde Pontecorvo, ordinario di psicologia dell’apprendimento a La Sapienza, il prof. Umberto Melotti, ordinario di sociologia politica a La Sapienza, il senatore Giampaolo Vittorio D’Andrea (Margherita-DL-U) componente della 7° commissione al Senato, la prof.ssa Lucia Marchetti, insegnante del Liceo ‘L. Ariosto’ di Ferrara.

 

Dopo un’introduzione di Sgherri sulla storia di questo indirizzo e il richiamo alle questioni sul tappeto in questa fase politica, Melotti richiama le vicende della sociologia nel nostro paese e sottolinea la necessità di un raccordo tra istituti secondari e università alla luce delle carenze sul piano dei contenuti che vengono spesso evidenziate.

 

Pontecorvo dice di essere felice di incontrare di nuovo i docenti dei licei delle scienze sociali perché si sente una specie di madre putativa di questo indirizzo, ha contribuito alla sua costruzione e sottolinea il particolare la sua insistenza perché fosse collocato nell’ area scientifica. Il seminario di questi giorni lo ha confermato. Indica quelli che a suo parere sono i punti forti del liceo delle scienze sociali, che ne fanno un possibile modello di scuola riformata: la costruzione del curricolo, lo stage, il lavoro integrato tra docenti, la lettura diretta dei testi e la progressiva sostituzione dei manuali. Auspica che questo patrimonio di esperienze e di riflessione sui saperi e sulla didattica non venga cancellato.

 

 Lucia Marchetti

Lucia Marchetti

 

Marchetti riprende l’intervento precedente e aggiunge che, oltre gli aspetti messi in luce da Pontecorvo, questo liceo delle scienze sociali ha lavorato per un’apertura della scuola alle istituzioni del territorio, ha costituito per molte comunità un punto di riferimento culturale e sociale, ha elaborato pratiche significative sul tema della relazione educativa e sulla necessità di dare responsabilità vere agli studenti, ha cercato una connessione permanente tra saperi e identità. Riferisce i primi risultati di una ricerca curata dal dott. Prandini del dipartimento di psicologia dell’università di Bologna in cui si evidenzia come il liceo delle scienze sociali migliori la percezione di benessere e le strategie di coping dal primo al quarto anno, al contrario di quanto avviene per gli altri licei. Di tutto questo chiede conto alla politica, una politica che negli ultimi cinque anni non ha voluto sentire le scuole e non ha mostrato alcun rispetto per un mondo che , invece, aveva proceduto con le forme del confronto e del dialogo continuo. Il liceo delle scienze umane non può essere in alcun modo un contenitore per il liceo delle scienze sociali.

 

 

 Giampaolo D'Andrea

Giampaolo D'Andrea

 

Il senatore D’Andrea afferma che prima di tutto va recuperata la fiducia da parte degli insegnanti e delle scuole perché in questi anni sono stati esclusi da ogni confronto sulla riforma, né sono stati ascoltati i pareri contrari che da ogni parte –associazioni, sindacati, enti locali – venivano pronunciati. La riforma è passata, ma si potrà-dovrà sospendere il decreto applicativo. Occorre rilanciare la centralità dell’autonomia nel senso di darle effettiva capacità di agire, con finanziamenti adeguati. Occorre togliere la rigidità al sistema –per esempio rivedere le cattedre a 18 ore – per offrire reale possibilità ai collegi di programmare attività che prevedano flessibilità e modificazioni dell’organizzazione del lavoro. Infine si dichiara colpito da quanto ha letto nelle nostre carte e dice che questa rete andrà sostenuta e assistita anche a livello centrale.

 

I tempi ristretti consentono pochi interventi, alcuni tuttavia insistono sulla necessità di intendere correttamente l’autonomia, qualcuno infatti l’ha interpretata come la possibilità di fare quel che si vuole, di fare contratti con chiunque pur di acquisire denari. Altri chiedono quali canali possiamo utilizzare per tenere i contatti con il senatore, altri ancora sottolineano l’interesse che questo convegno ha avuto nel mettere al centro il problema dell’insegnamento delle materie scientifiche, un problema non solo italiano. E sostengono che il liceo delle scienze sociali è una buona palestra per costruire esperienze di integrazione tra i due versanti, ma anche per spingere le discipline ‘dure’ ad interrogarsi sulla propria didattica e ad aprirsi ad altri saperi.

 

Il senatore riprende brevemente la parola per accogliere tutte le richieste e condividere le nostre posizioni, si dice disponibile a collaborare e indica come via più veloce la posta elettronica.

 

L’ispettrice Sgherri sottolinea la responsabilità che si è assunto e dice che ne terremo conto. Ringrazia tutti e dà appuntamento al prossimo seminario. Segue il saluto della DS Giorgetta che ha seguito i lavori per tutta la durata del seminario.

 

La referente
Lucia Marchetti

Ferrara, 31 Marzo 2006

 

 scorcio sui lavori

scorcio sui lavori