Il tema del convegno 2008

5° Convegno nazionale Rete di scuole “Passaggi – le scienze sociali in classe”

 

INNOVARE NELLA SCUOLA. SI PUO'.

Da un’esperienza di frontiera un paradigma di scuola possibile

2/5 Aprile 2008, MESSINA

 

(in fondo ala pagina è possibile scaricare il programma del convegno)

  

Innovare nella scuola: si può?

 

A questa domanda, rimasta sospesa tra i fili aggrovigliati di riforme annunciate, procrastinate e poi archiviate, cerca di rispondere il convegno nazionale di studi indetto dalla Rete dei Licei di scienze sociali “Passaggi”.

La realtà, che la Rete rappresenta, potrebbe essere già la risposta attesa.

Infatti, il vuoto educativo e legislativo, che continua a tenere la scuola secondaria italiana ostaggio di logiche di insegnamento/apprendimento ormai desuete, viene riempito da esperienze significative, spesso tacite, in atto su tutto il territorio nazionale grazie alla “resistenza”di docenti che non si sono rassegnati al ruolo di passivi divulgatori, ma ricercano nuovi modelli di scuola.

 

La lunga storia delle sperimentazioni nei Licei di scienze sociali è mantenuta in vita dalla volontà di alcuni docenti e dirigenti che hanno investito le loro risorse professionali ed etiche in un progetto formativo reso necessario dalle urgenze della società contemporanea.

Questo gruppo ha sostenuto la sperimentazione anche quando la politica e le istituzioni scolastiche hanno smesso di crederci o non hanno avuto più la forza di portare avanti un’idea di scuola che coniuga la licealità con l’esigenza di una scuola di tutti e per tutti.

La vita che scorre nelle scuole (1) presenta un nuovo modello di scuola che, muovendo dalla riflessione sui fondamenti epistemologici delle discipline e dalla necessità di ripensare i saperi, si esprime in un curricolo “snello” che ruota intorno all’asse storico-antropologico (2).

 

La necessità di dialogare con l’oggetto di studio dell’indirizzo – la società contemporanea - ha costretto i docenti a tradurre linguaggi e pratiche quotidiane in strumenti didattici, dotandosi di un metodo/metodi per affrontare, senza rischio di naufragare tra schegge insignificanti, il flusso della complessità.

Docenti e allievi sono co-protagonisti del percorso formativo che si realizza in laboratori aperti al territorio nel momento centrale dello stage che permette di riconoscersi nell’articolazione del fare e pensare. Lo stage (3) è anche un banco di prova per i docenti che provano ad esporre alla luce esterna all’aula il curricolo. Proprio come in un laboratorio fotografico i saperi appresi si sviluppano cambiando “colore” e mostrando una immagine diversa della realtà.

 

Nei diversi contesti territoriali e culturali la scuola promuove anche un’azione “politica” di cui è essa stessa motore propulsivo e non semplice concessionaria di franchising per la mercificazione dell’educazione proposta da tante agenzie esterne.

E’ un modello “alto” di fare scuola che ha richiesto e richiede un forte impegno nella formazione (spesso lacunosa e antiquata) dei docenti: formazione che è stata assunta dalla Rete “Passaggi” per assicurare un sostegno fluido a chi intraprende ora il suo cammino professionale senza poter fare ricorso al “salvagente” dei programmi ministeriali.

Anche in questo la rete “Passaggi” è un’avanguardia perchè trasferisce nella scuola e nella mentalità dei docenti (troppo a lungo malati di autorefenzialità) una modalità di relazione che non indugia in sterili autoritarismi ma si fortifica nell’affrontare problemi e divergenze come necessari predicati della dialettica tra vecchio e nuovo.

Può questo modello di scuola essere divulgato? Può diventare un virus che contagi altre scuole i cui indirizzi e programmi, difficilmente superano un impianto monocorde mettendo in relazione più discipline e rendendole capaci di dialogare con le nuove generazioni?

 

Il convegno nazionale dei Licei di scienze sociali accoglie questa sfida proponendo una riflessione comune che, ri-definendo l’identità dell’indirizzo, si confronti con l’identità di altri istituti secondari. La ricerca della reciprocità tra identità e alterità farà sorgere un comune bisogno di abbandonare vecchi paradigmi e distinzioni per proporsi come agenti di cambiamento nella scuola di tutti.

 

 

 


 

1 Documentata dalla recente pubblicazione a cura di C. Pontecorvo, L. Marchetti “Nuovi saperi nella scuola”, Marsilio, 2007

2 cfr. Documento nazionale Febbraio 2000 in www.scienzesocialiweb.t

3 cfr. Don’t worry. Lo stage formativo nell’indirizzo di scienze sociali, a cura di L. Marchetti