I gruppi di lavoro

Durante la giornata del 30 marzo, i partecipanti si sono divisi in quattro gruppi per approfondire vari contesti come da programma

 

Gruppo 1

 

Gruppo  1

 
 
GRUPPO DIRIGENTI - “Proposte nuovi quadri orari e utilizzo quota autonomia”
coordinatrice Mara Salvi - Liceo Classico “Ariosto” di Ferrara
 
VERBALE
 
Il giorno 30 marzo alle ore 15.00 si riunisce il gruppo di lavoro dei dirigenti.
La coordinatrice illustra ai colleghi una scaletta di lavoro che prevede i seguenti steps:
  1. gli strumenti normativi: - Regolamento autonomia (D.P.R. 275/99) - Regolamenti licei (febbraio 2010)
  2. lettura dei dati raccolti circa le scelte dei Collegi dei docenti delle 17 scuole che hanno risposto al sondaggio
  3. possibili orizzonti per l’uso della quota di autonomia e della flessibilità.
 
Accolta la proposta presentata, la coordinatrice introduce i due ospiti facenti parte della Cabina di regia per la riforma dei licei del M.I.U.R., dott. Azzollini Luca e prof. Giovannetti Roberto presenti al convegno a nome del consigliere Max Bruschi.
A questi viene richiesto un aggiornamento sullo stato dei lavori circa la riforma dei licei.
 
AZZOLLINI:
sono state pubblicate sul sito del M.I.U.R. le indicazioni nazionali i cui contenuti saranno sottoposti al parere del C.N.P.I. e di tutti coloro che vorranno, attraverso il sito, intervenire nel merito. Chiusa la fase interlocutoria il ministro, presumibilmente entro aprile, potrà firmare il decreto relativo alle indicazioni nazionali. Dovrebbe, invece, essere pubblicato entro l’inizio del prossimo anno scolastico a cura del M.I.U.R. un documento relativo alla valutazione/autovalutazione di istituto. Per quanto riguarda le classi di concorso pare che per il 2010/11 si utilizzeranno le vecchie classi di concorso facendo confluire in esse i nuovi insegnamenti.
 
Seguono gli interventi dei presenti:
 
PARISI:
gli organici regionali saranno calcolati tenendo conto dei diversi gradi scolastici? E’ possibile accettare che alcune scuole abbiano proposto alle famiglie un’infinità di quadri orari diversi per lo stesso indirizzo e unità orarie di diversa durata per inserire nuove materie?
 
SGHERRI:
l’obiettivo della riforma era di ricondurre ad un curricolo maggiormente snello attraverso la riduzione delle materie. In questo modo si rischia di ritornare al punto di partenza.
 
QUINTABA’:
a Bologna l’orientamento alle famiglie è stato gestito in collaborazione tra l’ASABO e la Provincia, utilizzando i soli quadri ministeriali, poi ogni scuola è intervenuta con minime variazioni. E’ opportuno che lo sguardo passi dal quadro orario al curricolo e al metodo di lavoro.
 
BRUSCHI:
a Mantova l’orientamento è stato fatto in accordo con i colleghi presentando lo stile di lavoro di ciascuna scuola. Purtroppo sta già comparendo nei siti un uso improprio del termine indirizzo per spiegare la piegatura dovuta all’utilizzo della quota di autonomia.
 
STANCANELLI:
tutti sanno che la riforma si basa su scelte di tipo economico e, quindi, ci troviamo di fronte ad un totale disorientamento delle famiglie. Sarebbe opportuno definire un modello orario unico da presentare come scelta di questo convegno.
 
GIOVANNETTI:
la quota di autonomia è nata per garantire il mantenimento delle buone esperienze presenti nelle scuole. Al contrario di quanto succede nei corsi sperimentali, la riforma prevede che la quota dell’autonomia ricadrà nell’organico di diritto.
 
CLEMENTE:
si devono individuare i nuclei fondanti delle scienze umane e su quelli ipotizzare un quadro orario possibile.
 
SGHERRI:
si deve ricordare che il D.P.R. 275/99 voleva disciplinare entro certi argini il dilagare di sperimentazioni. Si deve partire dallo statuto epistemologico dell’indirizzo (identità) e su questo misurare la tenuta delle eventuali modifiche orarie. La quota dell’autonomia non deve servire ad abbellire il curricolo o a salvare la cattedra. Non si può lavorare solo sul metodo ma bisogna individuare l’identità del curricolo definendo delle polarità che possono essere irrobustite con piccoli spostamenti orari.
 
AZZOLLINI:
alle spalle del D.P.R. 275/99 c’era il decentramento amministrativo (Bassanini) e con la modifica del Titolo V le Regioni sono destinate a diventare i veri gestori dell’istruzione. L’autonomia deve servire per ricondurre le scelte delle scuole in una relazione positiva con gli enti locali.
 
DI FALCO:
il problema è lasciare la decisione in mano ai Collegi dei docenti evitando la “guerra civile”.
 
A questo punto la coordinatrice presenta i dati raccolti relativi alle scelte dei Collegi dei docenti delle 17 scuole della Rete che hanno risposto al monitoraggio: di queste, nove hanno mantenuto il quadro orario ministeriale ma hanno previsto ore opzionali aggiuntive nel biennio. Delle rimanenti otto scuole, le modifiche più sostanziali sono state effettuate sul curricolo dell’opzione economico-sociale attraverso la riduzione delle ore di diritto-economia e/o delle lingue straniere a favore delle scienze sociali e delle scienze naturali.
 
BRUSCHI:
è sembrato opportuno, almeno per quest’anno, indicare alle scuole cautela nel modificare i quadri orari ministeriali. La scelta di modificare il quadro orario dell’opzione economico-sociale è dovuta al non-riconoscimento dell’epistemologia del curricolo.
 
QUINTABA’:
poiché nei collegi si rischia che siano portate avanti scelte individualiste (salva cattedre), è opportuno individuare altri luoghi di riflessione dove ripensare all’identità dei percorsi e alla definizione delle competenze.
 
OBER:
in Trentino dal 2006 è partita la riforma Dal Maso, una riforma nella riforma, che ha portato ad una proliferazione degli istituti turistici. L’orientamento è stato molto variegato: da chi ha presentato i quadri orari del M.I.U.R. a chi ha inventato percorsi inesistenti.
 
PARISI:
sarebbe opportuno che ci fosse un controllo puntuale da parte del MIUR delle diverse proposte fatte dalle scuole.
 
PIGNANELLI:
il Collegio dei docenti, prima attendista, ha deciso di inserire la musica. Si è inoltre deciso di organizzare incontri per aree disciplinari.
 
AZZOLLINI:
si chiede se la Rete Passaggi possa “perdonare” la scelta della Cabina di regia di aver cambiato il curricolo in modo così pesante. Considerati i profili in uscita e gli esiti attesi si evidenzia che questo dell’opzione è un nuovo percorso nato per altri possibili utenti. Chiede ai presenti di scommettere su questo nuovo percorso facendo confluire le vecchie scienze sociali nell’attuale liceo delle scienze umane. Il curricolo dell’opzione sta incontrando un certo interesse da parte delle tre università milanesi (Statale, Bocconi, Bicocca) che chiederebbero una maggiore piegatura sull’asse economico-aziendale.
 
BRUSCHI:
esprime un certo disagio, condiviso dai presenti, circa la richiesta del dott. Azzollini che azzera l’esperienza di trent’anni di sperimentazione delle scienze sociali, ma promette che su questo la rete farà una propria riflessione.
 
STANCANELLI:
ricorda a tutti l’importanza dello stage non come alternanza scuola-lavoro ma come luogo di esperienza transdisciplinare che coinvolge l’intero Consiglio di classe.
 
Essendo terminato il tempo a disposizione e raccolte le riflessioni scaturite dal dibattito, la coordinatrice ringrazia i rappresentanti della Cabina di regia per il contributo portato in questo lavoro di gruppo.
L’incontro si chiude alle ore 18.15.
 
 
La coordinatrice del Gruppo Dirigenti
                                                                                           Dott.ssa Mara Salvi
 
 
 

 

 

Gruppo 2

 

Gruppo  2

 
Nuovo quadro orario e profilo: competenze conclusive e del biennio
Coordina Stefania Stefanini – Liceo Pieralli di Perugia
Le competenze nei documenti ufficiali del riordino del 2° ciclo  di cui dobbiamo tenere conto:
  • Schema di regolamento ( recante “Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola  dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione- Schema di regolamento e ai sensi dell'articolo 64 del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133” )
  • Profilo culturale,educativo e professionale dei licei (all.A)
  • Indicazioni nazionali degli obiettivi specifici di apprendimento ( Bozza)
 
Il Core curriculum nazionale e i risultati di apprendimento:
  • la strutturazione del curricolo in saperi minimi necessari e irrinunciabili ( curriculum essenziale)
  • Core curriculum e  valutazione nazionale degli apprendimenti
  • Obbligo scolastico e certificazione del conseguimento  di istruzione decennale ( D.M. 139/07).
 
L’Unione europea e le Raccomandazioni del suo Parlamento: 
  • Quadro europeo delle qualifiche e dei titoli di studio  per il riconoscimento dei titoli di studio
  • Indicazione di 8 competenze per la cittadinanza attiva da parte di qualsiasi cittadino europeo
  • Strategia di Lisbona
 
Osservazioni
 
Cosa possiamo fare ?
 
Autonomia delle scuole e progettazione dei percorsi didattici e formativi per obiettivi di competenze:
  • identità dell’indirizzo e curricolo
  • analisi del profilo in uscita, individuazione di obiettivi di competenze e  revisione dei contenuti  ( tematiche portanti,argomenti prioritari e snodi concettuali in termini di essenzialità – trasversalità- progressività).
  • quali sono le modalità didattiche più utili per  sviluppare le competenze? Come tradurre in azioni concrete l’interdisciplinarità, la ricercazione e la didattica laboratoriale?
  • Indicazioni per la creazione in itinere  di un repertorio di pratiche utilizzabili e di modelli di prove per l’accertamento degli esiti di apprendimento
 
la RETE PASSAGGI e SISUS come luoghi di sussidiarietà per la progettazione del curricolo:
  • scambio e confronto di idee
  • ricerca educativa
  • progettazione di comuni percorsi didattici
  • formazione docenti
Proposte per una comune TAVOLA DI COMPETENZE in una prospettiva operativa.

 

 

Gruppo 3

 

Gruppo  3

 
Nuovo quadro orario e profilo: assi portanti e percorsi integrati.
Coordina Maria Teresa Santacroce – Liceo “Fiore” di Terlizzi
 
Documento: Profilo culturale, educativo e professionale dei licei (all.A)
 
Il Liceo delle Scienze umane “dovrebbe caratterizzarsi” per lo studio e l'analisi dei fenomeni sociali della contemporaneità dove le discipline, come avviene oggi a livello universitario nei dipartimenti di scienze sociali, sociologia, antropologia, psicologia , si devono occupare trasversalmente della lettura dei fenomeni sociali anche in riferimento gli aspetti economici.
Dalla lettura de Il profilo culturale, educativo e professionale dei Licei non si evince tutto questo, manca l’idea di trasversalità dei saperi e sopratutto manca la definizione degli assi portanti intorno ai quali costruire i saperi.
Dal profilo formativo dovrebbero scaturire gli  assi culturali intorno ai quali organizzare in modo coerente il piano di studi.
Gli assi culturali devono collocarsi all’interno del comune orizzonte (potrebbe essere quello storico-antropologico con un approccio scientifico allo studio dei problemi).
I nuclei fondanti devono essere individuati partendo dalle profonde trasformazioni che si sono avute in campo culturale, economico e sociale, trasformazioni che hanno coinvolto tutte le sfere della PERSONA (educativa, economica, sociale, affettiva, relazionale); la metodologia da utilizzare per l’analisi sarà quella mutuata dalla ricerca sociale.
Nella progettazione delle scienze sociali i punti di aggregazione dei saperi,  all’interno dei quali i nuclei fondanti dovevano essere individuati e interrelati, erano i seguenti: 
  • culture, linguaggi, comunicazione;
  • ambiente, popolazione e risorse della terra;
  • conoscenza del territorio di riferimento nei suoi aspetti fisici e antropici;
  • individuo e interazione sociale;
  • processi economici di produzione e distribuzione;
  • processi politici e istituzioni giuridiche.
 
Cosa fare
Il gruppo dovrà interrogarsi su come trasferire questo patrimonio di esperienze nella nuova tipologia di Licei al fine di avere una proposta comune in riferimento agli Assi Portanti e ai Percorsi integrati.
 
Nonché su come continuare nella ristrutturazione innovativa della didattica, nei contenuti e nei metodi, in coerenza con il processo di attuazione dell’autonomia scolastica

 

Gruppo 4

 

Gruppo  4

 
 

 

 

 

PROGETTARE PERCORSI COMUNI: LE SCUOLE DELLA RETE SI INCONTRANO
Guido Marinuzzi Liceo Carducci Trieste
 
In che modo il viaggio agisce come una forza che muta il corso della storia umana ?
Come può un semplice spostamento influenzare gli individui, plasmare i gruppi sociali e modificare quelle durature strutture di significato che chiamiamo cultura?
 
IL VIAGGIO È UNA FORZA CHE TRASFORMA LE PERSONALITÀ INDIVIDUALI, LE MENTALITÀ, I RAPPORTI SOCIALI.
 
GLI EFFETTI SOCIALI DEL VIAGGIO
Il viaggio in generale va considerato come una fonte primaria del “nuovo” nella storia, perchè genera cose esotiche (fuori posto) e rarità, è il canale della comparsa di estranei in varie forme e sembianze, genera una specie di soggettività (oggettività) sempre nuove e crea nuovi rapporti e legami sociali tra i popoli. É una attività che ha la caratteristica particolare di generare situazioni di socialità e socializzazione oltre a essere un mezzo di trasformazione dell'identità sociali.
 
È l'esperienza umana che genera le necessità, le situazioni danno origine agli scopi, gli eventi formano e articolano le motivazioni. Se le nostre passioni, esigenze e scopi rappresentano per noi l'intero contenuto dell'espressione “natura umana”, allora questa natura evolve attraverso gli eventi, le esperienze e le situazioni che generano scopi e motivazioni. La motivazione è vista qui come qualcosa che segue l'azione e viene colta nell'evento, invece che come un dato che la precede necessariamente ed è in qualche modo radicato nelle necessità originarie dell'organismo.
 
PARTENZA sull'aspettativa
La realtà del viaggio non è quella che ci aspettiamo. La realtà del viaggio è diversa.
Le fantasie artistiche o anticipatorie omettono e comprimono, tagliano le parentesi di noia e dirigono la nostra attenzione verso momenti cruciali, conferendo all'esistenza, senza per questo abbellirla o mentire, una coerenza e una pregnanza di cui il presente, nella sua disorientante vaghezza, non di rado manca.
 
Alain De Botton, “L'arte del viaggiare”, Guanda
Eric J. Leed, “La mente del viaggiatore”, Il Mulino.
 
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