a.s. 2002/2003

anno scolastico 2002/2003 

ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE 

CORSO SPERIMENTALE – Progetto “SCIENZE SOCIALI” 

Tema di SCIENZE SOCIALI


 

Il candidato svolga, a sua scelta, due dei quattro argomenti proposti. 

 

I° 

La mobilità sociale

…Le società industrializzate presentano tassi diversi di mobilità intragenerazionale e intergenerazionale, cioè possibilità di cambiare posizione sociale durante la vita lavorativa o di avere una posizione sociale diversa da quella del padre, poiché industrializzazione e terziarizzazione creano nuove posizioni sociali e quindi mobilità, talora anche in misura consistente. L’istruzione è il principale “merito” che in una società sviluppata è atto a consentire una mobilità sociale…

AA.VV. Manuale di sociologia, dir.Luciano Gallino, Torino 1994

Alla luce del brano sopra riportato:

› illustra il concetto di mobilità sociale;

› spiega le differenze fra società a mobilità sociale elevata e società a mobilità sociale bassa;

› illustra l'evoluzione storica del fenomeno della mobilità sociale nel nostro paese nell’età contemporanea;

› individua i fattori più significativi di mobilità sociale nella società contemporanea. 

 

 

II° 

“Il giornalismo, per un verso è industria, per l’altro servizio pubblico; in un certo senso è cultura, cioè ricerca per quanto possibile disinteressata della verità, dall’altro è ‘cultura socializzata’ e quindi politica e quindi calcolo, ricerca finalizzata. Dividere con un taglio netto questi diversi piani è impossibile, risolverli in una sintesi soddisfacente è molto più arduo di quanto ritengano i moralisti o coloro che, per comodità o vocazione, hanno scelto una volta per tutte di attestarsi sulla dimensione dell’industria, della cultura socializzata, della politica”

Enzo Forcella, Prefazione a A.Del Boca, Giornali in crisi, Torino, Ed. AEDA, 1968

Riflettendo sull’affermazione citata e basandoti sulle tue conoscenze, chiarisce:

  1. il ruolo della stampa nella società;
  2. se è possibile una obiettività assoluta o sono inevitabili i condizionamenti;
  3. cosa intende l’autore per “cultura socializzata” e per “industria culturale”. 

 

III° 

Il sentimento di precarietà prevale nei giovani – generazione di “frontiera”, soggetta ad una fase di ingente cambiamento – che paiono sempre più vivere in una prospettiva di breve termine, che nei casi estremi si concretizza nel muoversi giorno per giorno, limitando la naturale tendenza a progettare…Alla cultura della provvisorietà fa da corollario la tendenza alla variabilità continua, alla reversibilità delle scelte, che diventa, in un certo senso, mito della società contemporanea”.

G.Lazzarini, Le generazioni tra competizione e complementarietà in Risorse e generazioni a cura di G.Lazzarini e A.Cugno, Milano, Angeli 1973

Illustra il passo proposto alla luce delle tue conoscenze ed esperienze soffermandoti su:

  1. i fattori di natura sociale che concorrono a determinare il “sentimento di precarietà”;
  2. le motivazioni di natura psicologica che possono limitare la “naturale tendenza a progettare”
  3. i motivi per cui la reversibilità delle scelte può diventare “un mito” per i giovani d’oggi;
  4. le conseguenze sociali che sentimento della precarietà e aspirazione alla reversibilità delle scelte possono determinare, ad esempio, nella famiglia e nel lavoro. 

 

IV° 

“Signor B- Dobbiamo favorire la conservazione delle culture, ed evitare la loro distruzione. Contemporaneamente però, dobbiamo far sì che le culture si evolvano per spinte interne. Ciò che va salvato è la diversità, la ricchezza e la varietà delle esperienze umane.

Signor A – Dobbiamo però aggiungere che il sentimento della diversità non deve essere fonte di nazionalismi o regionalismi. La soluzione del problema è complessa!

Signor B – Tuttavia essa passa anche attraverso la consapevolezza che la ricchezza dell’umanità è nella sua diversità e complessità. Tutte le culture, le lingue, i dialetti, i generi di vita, gli esperimenti politici e sociali sono una potenziale fonte di novità. Con la diffusione delle informazioni, non sappiamo dove nascerà il Galileo del futuro, né se egli troverà spunto da una cultura che ha germi vitali sopiti sotto la cenere”

G. Mezzetti, Il sistema mondo, La Nuova Italia, Firenze 1985

Ispirandoti al dialogo immaginario del brano e basandoti sulle tue conoscenze es esperienze, illustra, anche attraverso esempi:

  • il concetto di diversità dal punto di vista antropologico e sociale: aspetti positivi e eventuali limiti;
  • le possibili contraddizioni globalità/localismo, esigenza di conservare le diversità/rischio di frenare l’evoluzione moderna delle varie culture e situazioni sociali;
  • il ruolo dei mezzi di comunicazione di massa nello sviluppo e nelle soluzioni del problema. 

 


Durata massima della prova: 6 ore

E’ consentito soltanto l’uso del vocabolario della lingua italiana.

Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.

 

Commenti

anno scolastico 2002/2003

commenti alla seconda prova pervenuti al sito manzoniweb.it


 

Tracce poco spregiudicate, identiche nella forma agli argomenti del pedagogico, suggeriscono un’immagine della contemporaneità un po’ datata. 

Non voglio sparare sul pianista e unirmi a coloro che passano al microscopio le tracce d’esame, alla ricerca di peli nell’uovo. Ci mancherebbe altro. Anzi, sento un moto di umana comprensione per chi si è sobbarcato il compito di stendere le tracce della II prova. Portare a sintesi l’effervescenza immaginifica dei programmi e delle esperienze del Liceo delle Scienze Sociali non deve essere stato facile. E provo anche un po’ di gratitudine, visto che tutti gli argomenti usciti dalla busta n° 2 sono stati affrontati dagli studenti del corso dove ho lavorato con esiti, a giudizio della commissione, nel complesso confortanti; segno che le tematiche proposte erano, se non altro, accessibili.

Detto ciò, occorre comunque riflettere sul materiale offerto dal Ministero. Infatti, c’è da scommettere che i testi inviati da Roma saranno letti con cura speciale da chi lavora in un indirizzo in cui le indicazioni ministeriali sui programmi sono assenti. Ed è a partire da queste tracce che si rimodelleranno i programmi e i modi di lavorare del liceo.

Dunque, a botta calda, ecco una prima annotazione: le tracce replicano il modello del socio–psico–pedagogico. Gli argomenti proposti sono diversi nel contenuto, ma uguali nella forma. Per salvaguardare l’originalità dell’indirizzo sarebbe stato auspicabile, a mio parere, un novero di scelte più ampio, affiancando agli argomenti proposti temi specifici, corredati con materiali originali. Ad esempio: definire e commentare un quadro psico-sociale a partire da una tabella statistica da leggere e interpretare, oppure, con riferimento allo stage formativo, formulare una semplice ipotesi di inchiesta da completare con i metodi di ricerca più adatti, o ancora riflettere sui linguaggi multimediali con materiali tratti dai “nuovi” media. Un segno di originalità e di discontinuità avrebbe aggiunto un po’ di pepe ad un indirizzo che rischia di modellarsi sullo psicopedagogico e di configurarsi come una sua versione semplificata e avrebbe altresì fornito indicazioni di carattere metodologico per il futuro.

Poi vorrei soffermarmi sulle date e sulle fonti utilizzate: la contemporaneità ci ha regalato una fiammante formula uno lanciata a tutta velocità, cosicché pochi anni possono corrisponde a cambiamenti sostanziali nella definizione della situazione. 

  • Il primo dei quattro argomenti “la mobilità” è tratto da un testo scritto nei primi anni ’90, che offre dunque un quadro ampiamente superato. Anche il riferimento enfatico di Gallino al merito dell’istruzione lascia più d’una perplessità, si veda a tale proposito il censimento della popolazione, 1991 alla voce “Titolo di studio dei figli per status socio-economico dei genitori” e “Titolo di studio di genitori e figli di due generazioni a confronto”. 
  • Il secondo, sul ruolo della stampa, è un tema dal sapore storico. Oggi, la stampa, più che arrovellarsi sul tema dell’obiettività dell’informazione, è afflitta da una crisi acuta di identità che si traduce nel calo delle vendite; è assediata dai blog di internet, dalle news sui cellulari, dalla tv on demand e dalla seconda giovinezza della radio. Non a caso le nostre scuole sono oggetto di grande attenzione da parte dei quotidiani che, con una strategia di abitudine all’uso, tentano di colmare la distanza che li separa dalle nuove generazioni. 
  • Il tema della precarietà è, a mio parere, apprezzabile per il taglio pluridisciplinare dei quesiti che pone. Tuttavia il testo che fornisce lo spunto per la riflessione è stato steso nei primi anni ’70, dell’epoca aleggia l’odore stantio di termini mai entrati nel vocabolario di nessuna delle scienze sociali, a cui si somma il punto c) dei quesiti, che ha dato da pensare per trovare un’interpretazione plausibile: “I motivi per cui la reversibilità delle scelte può diventare “un mito” per i giovani di oggi” 
  • Nel dialogo proposto nel quarto argomento, tratto da un manuale di geografia per il biennio, due interlocutori sottolineano entrambi l’aspetto problematico del contatto con la diversità ed esaltano la ricchezza delle opportunità che questa offre. Qui si propongono quesiti a maglie larghe che lasciano un buon margine alla libera interpretazione dei candidati. 

Chiudo queste righe invitando i colleghi ad una riflessione che vada al di là dei contenuti e affronti problemi di metodo che ritengo centrali. Il diplomato del Liceo delle Scienze Sociali, a mio modo di vedere, dovrebbe essere in grado di leggere la contemporaneità a partire dalla capacità di decodificarne i documenti nella pluralità dei linguaggi e dei codici con cui essa si manifesta. 

Giulio Tortello

(pubblicato l'8 settembre 2003)

 


 

ISTITUTO MAGISTRALE STATALE “C. ALVARO”  LICEO DELLE SCIENZE SOCIALI - P A L M I (RC) 

Riflessioni e sintesi sulla seconda prova scritta della classe V sez. C

Prof. Baldessarro Maria Teresa

Anno scolastico 2002/2003

 

Le tracce della seconda prova scritta (scienze sociali) sono state coerenti alla programmazione effettuata nel corso dell’anno scolastico.

Per tale motivo le allieve, nonostante un primo momento di perplessità dovuto al timore per l’incognita delle tracce, dopo un’attenta lettura dei quattro quesiti oggetto d’esame, si sono subito rassicurate e messe nelle condizioni psicologiche di svolgere il compito.

Le allieve, infatti, hanno lavorato costantemente con senso di responsabilità, maturità ed autonomia, limitandosi a richiedere l’intervento dei docenti solo per eventuali chiarimenti riguardanti alcune interpretazioni delle tracce.

La scelta dei quesiti è stata distribuita in modo equilibrato poiché gli argomenti, in particolare due di essi, sono stati ampiamente sviluppati nel corso dell’anno scolastico ed approfonditi ulteriormente nelle ore di compresenza.

Alla fine della prova le allieve sono apparse soddisfatte e compiaciute del proprio lavoro, poiché in esso si è concretizzato l’obiettivo di tutto il percorso didattico intrapreso nel triennio. 

 

Percorso didattico

Sulla spinta delle richieste e curiosità avanzate dagli allievi nel corso del 4° anno scolastico ho deciso di fornire un’esposizione chiara ed esauriente dei concetti fondamentali della teoria psicoanalitica, dando un’impronta di carattere professionale (psichiatria, psicologo, assistente sociale, cultore di scienze sociali) come compete al loro corso di studi.

Dopo un’introduzione dei concetti fondamentali della psicoanalisi, siamo passati al funzionamento mentale sia normale che patologico, orientandoci verso una prospettiva antropologica.

Ciò si è concretizzato nella lettura e riflessione di alcuni articoli della rivista” Storia e medicina popolare” frutto di un convegno multidisciplinare di “Psichiatria, magia e medicina popolare” tenutosi nel 1991.

In tale prospettiva è apparso chiaro l’intreccio tra psichiatria e antropologia con particolare riferimento a quelli che sono i riti e le credenze popolari del nostro territorio.

Per definire ed approfondire tale aspetto abbiamo dedicato alcune ore alla lettura, commento e riflessione del testo “Sud e magia” di Ernesto De Martino.

A questo punto è stato automatico passare alla trattazione dell’antropologia come scienze dell’uomo.

Abbiamo considerato il rapporto uomo-ambiente fisico e di come quest’ultimo in modo considerevole influenzi non solo le culture ma anche le diverse razze.

Dopo avere analizzato l’equivoco storico “razze diverse-capacità intellettuali diverse, sul quale si è innescato tutto il complesso dei pregiudizi razziali fino ad arrivare alla punta estrema che è stato l’antisemitismo, abbiamo voluto soffermarci su un importante interrogativo: esistono i presupposti per un gran dialogo?

In un mondo sempre più globalizzato, dove il fenomeno dell’immigrazione vede in aumento, in modo irreversibile, il contatto tra diverse culture ha senso parlare di tradizioni, usi e costumi locali?

In quale modo può avvenire l’integrazione tra le diverse culture senza correre il rischio di dover perdere quello che c’è di positivo e originale in ognuna di esse?

E’ giusto che gli stati occidentali intervengano a proposito di situazioni derivanti da fattori culturali ma che nel concreto ledono i principali diritti umani? ( vedi il caso di Amina, l’infibulazione, ecc...)

Tutti questi sono stati gli interrogativi messi in campo durante il percorso didattico, per i quali si è lasciata libertà di interpretazione agli allievi.

Tali tematiche sono state ulteriormente approfondite nelle ore di compresenza con filosofia dove si è data maggiore attenzione all’aspetto psicologico riguardante l’accettazione delle diverse etnie.

Dopo avere esaminato i rapporti tra individuo e gruppo presso le società primarie ci siamo soffermati sul processo di socializzazione per individuare i meccanismi di trasmissione del patrimonio culturale.

Sulla scia della corrente di pensiero del Positivismo abbiamo chiarito il senso della sociologia come disciplina scientifica con un approccio teorico e pratico al normale procedimento di ricerca nell’indagine sociologica ed ai principali metodi di rilevazione.

Abbiamo infine affrontato lo “stato del benessere” o ”welfare state” nelle sue origini, nel suo sviluppo e nella sua crisi che ha visto la nascita del terzo settore.

Ambito nel quale è stato inserito il progetto “Diogene, alla scoperta dell’altro” che nel quinto anno ha affrontato la condizione dell’anziano e del portatore di handicap.

Nelle tesine individuali presentate all’esame gli allievi si sono orientati in modo abbastanza eterogeneo, come dimostrano gli argomenti affrontati:

1. La sociologia come disciplina scientifica.

2. La ricerca sociale con simulazione di interviste.

3. Freud e lo sviluppo psicosessuale con un riferimento specifico all’omosessualità.

4. L’angoscia come reazione alla perdita di certezze.

5. La sottomissione: aspetto psicologico e sociologico. 

 

COLLOQUIO ORALE

Titoli dei percorsi, materie coinvolte e relative tematiche. 

BAGALA’ ILARIA
IL NEOREALISMO

Italiano: Moravia, Gadda e Calvino

Scienze Sociali: Neorealismo nel cinema

Filosofia: Scuola di Francoforte

Storia: La seconda guerra mondiale e ricostruzione

Francese: Le théâtre de l’absurde,E. Ionesco

Inglese :Absurd and Anger, Samuel Beckett

 

BASILE LAURA
DECADENTISMO (lavoro multimediale)

Italiano : D’Annunzio

Scienze Sociali : Freud e la psicoanalisi

Filosofia: Crisi del positivismo, Nietzsche

Storia: I guerra mondiale, Fascismo, Nazismo, II guerra mondiale

Francese: Baudelaire

Inglese: Oscar Wilde

 

CARBONE DANIELA, PALMIERI MARIA TERESA
L’ OMOSESSUALITA’

Italiano: Sandro Penna (Le nere scale della mia taverna, Mi nasconda la notte e il dolce vento); P.P. Pasolini (Amado mio, Atti impuri)

Scienze sociali: L’ omosessualità nell’ adolescenza, Freud e l’ omosessualità

Filosofia: Le teorie freudiane

Storia: Il razzismo nei regimi totalitari, Fascismo e Nazismo al potere

Francese: L’ individualisme de Andre Gide

Inglese: The personality of Oscar Wilde

Diritto: leggi e contraddizioni 

 

COGLIANDRO FRANCESCA
CRISI E ANGOSCIA ESISTENZIALE DELL’ UOMO NEI PRIMI ANNI DEL ‘900

Italiano: Moravia, Pirandello

Scienze sociali: Sigmund Freud e la psicoanalisi

Filosofia: Nietzchie, Schoopenaur

Storia: Nazismo

Francese: Eugene Ionesco, Baudelaire

Inglese : The Modern Age (1890-1930)

Storia dell’ arte : “L’ urlo” di Munch 

 

DEBORAH ELENA IANNINO

IL PRIMO NOVECENTO E LA CRISI DELLE CERTEZZE

Italiano : I Futuristi e D’Annunzio (l’ ideale del super uomo)

Scienze sociali : L’ angoscia come reazione alla perdita di certezze

Filosofia: Nietzchie

Storia: La prima Guerra Mondiale cause- effetti

Francese : Baudelaire (lo spleen - angoscia)

Inglese : The Modern Age

Matematica : Le funzioni (definizioni) 

 

LONGO VALENTINA
CONFLITTI E CONFLITTUALITA’

Italiano : Kafka e Svevo

Scienze sociali : Freud e le tre fasi : Orale- Anale- Fallica

Filosofia : Sartre

Storia : I e II Guerra Mondiale

Francese : Camus

Inglese : Joyce 

 

LOPREVITE DANIELA
SOCIETA’, CULTURA E POLITICA NELL’ ETA’ DEL REALISMO

Italiano : Verismo- la rivoluzione stilistica e tematica di G.Verga- Rosso Malpelo

Scienze sociali : Precursore della sociologia : A. Comte – la sociologia come disciplina scientifica

Filosofia : l’ età del positivismo e la filosofia di A. Comte

Storia : L’ Imperialismo e le politiche coloniali a cavallo tra i due secoli

Francese : Le Naturalisme et son maitre : E. Zola sa vie et ses œuvres

Inglese : C. Dickens : life and works – Coketown 

 

MUJA’ CARMELA
VIAGGIO

Italiano: Il viaggio nella letteratura da Omero a internet ,viaggio senza speranza : “Se questo è un uomo” Primo Levi

Scienze sociali: viaggio di speranza : l’immigrazione

Filosofia : viaggio demistificatore (Nietzsche)

Storia : i viaggi nel dopoguerra

Francese : il viaggio spirituale (Baudelaire)

Inglese : il viaggio di Ulisse (Joyce)

Progetto triennale “Diogene” : il viaggio come scoperta dell’ altro e di noi stessi 

 

PAGANO ROSA

LA GUERRA

Italiano : Ermetismo- Ungaretti- Montale- Quasimodo

Scienze sociali : La guerra come psicoterapia di gruppo- guerra e pace tra animali

Filosofia : Nietzsche e Sartre

Storia : I e II Guerra Mondiale

Francese : Exsistentilisme- Albert Camus

Inglese : The Second World War and the war writers 

 

RIGANATI VALENTINA

IL FEMMINISMO E LE SUE CONQUISTE (lavoro multimediale)

Scienze sociali: Introduzione.Le differenze, le mutilazioni sessuali, il caso Amina

Italiano: La donna in Gadda e Moravia

Filosofia: Anna Haredt e le filosofe di Diotima

La donna nella storia italiana e americana

Inglese :women’s Liberation Movement in England – Emily Bronte

Francese : le nouveau roman et Marguerite Duras 

 

SERRAO ANTONELLA

1968

Introduzione : la società del benessere- le rivoluzioni studentesche

Italiano : l’ intellettuale degli anni ’60, il Menabò - Paolo Volponi

Scienze sociali : intervista ai sessantottini – la ricerca sociale

Filosofia : la scuola di Francoforte Marcuse

Storia : il 68 in Italia

Francese : Le nouveau roman Margherite Duras

Inglese : Contemporary literature 

 

SCULLI ANNA
DECADENTISMO

Italiano : Svevo (la figura dell’ inetto), D’Annunzio (la figura del superuomo)

Scienze sociali : sottomissione aspetto sociologico e psicologico

Filosofia : Nietzsche

Storia : Hitler

Francese : Boudelaire

Inglese : decadentismo 

 

VACCARI PASQUALINA
LA SECONDA META’ DELL’800

Italiano : Verga e il Verismo

Scienze sociali : la sociologia

Filosofia : Comte e il Positivismo

Storia : i problemi dell’Italia tra il 1860-1880

Francese : Emile Zola

Inglese : C.Dickens.

 

(pubblicato il 1 settembre 2003)

 


 

Scrivo per raccontarvi i miei esami.

Si, proprio i miei e non quelli della mia quinta del Liceo delle scienze sociali di Messina.
La mattina del 19 Giugno infatti, ero io sotto esame e (consentitemi il coinvolgimento) tutti noi che in questi cinque anni di sperimentazione abbiamo cercato di tradurre in un curricolo coerente:

  • le indicazioni didattiche che ci provenivano dal gruppo di lavoro nazionale;
  • le diverse esperienze vissute in questi anni di formazione;
  • le riflessioni personali che scaturivano dalle nuove letture;
  • la ricchezza proveniente dai confronti con colleghi di diverse parti d'Italia
  • e tutto l'entusiasmo e la fatica che abbiamo riversato in questo nuovo indirizzo, nato con passo incerto sulle ceneri del Magistrale ma cresciuto "in sapienza e intelligenza" abbastanza in fretta.

La serenità o il panico con cui i nostri alunni/e avrebbero affrontato la seconda prova ci avrebbero detto se le carte giocate erano quelle giuste o se avevamo bluffato. Non a caso parlo di carte, perché la sensazione provata mentre la preside "spizzicava" la busta con i quesiti di scienze sociali era proprio quella di chi si aspetta l'ultima carta di cuori per completare il prezioso colore che tiene già in mano. Devo dire che il mio sorriso è stato per i ragazzi il miglior "in bocca al lupo" che potessero ricevere. I quesiti, infatti, erano adeguati e pertinenti all'indirizzo, tutti ponevano argomenti affrontati e metabolizzati dalla classe, inoltre anche la presentazione delle tracce non lasciava spazio a fraintendimenti: la prova è di scienze sociali e non di pedagogia, non scimmiotta il vecchio magistrale o altri indirizzi (psico-pedagogico Brocca o pedagogico) ma rispetta pienamente il lavoro svolto in questi anni.

La seconda sorpresa positiva ( dopo quella ministeriale) mi è giunta dagli alunni/e, non posso parlare dei compiti (che mi appresto a correggere) ma della sensazione di sereno impegno con cui i ragazzi/e hanno imbracciato la penna e cominciato a scrivere; da alcune indicazioni ho percepito che tutte le tracce (salvo la terza) hanno riscosso successo e sono state affrontate utilizzando diverse prospettive delle scienze sociali. Il primo quesito per esempio, che riguardava la "mobilità sociale" poteva essere svolto servendosi soltanto del sapere sociologico, invece alcuni hanno introdotto anche riflessioni di tipo antropologico suggerendo confronti con culture non occidentali; il quesito sul giornalismo (ben formulato perché poneva l'accento sugli aspetti meno banali del fenomeno) ha consentito di mettere a frutto i risultati di un progetto triennale della nostra scuola che ha spaziato su diversi aspetti : dalla sociologia della comunicazione all'economia aziendale , dall'uso significativo del linguaggio giornalistico alla riflessione sul metalinguaggio dei media, dai condizionamenti culturali all'analisi critica della società .; il quarto quesito proponendo il tema della diversità culturale (proposto anche questo senza concessioni a discorsi superficiali sul razzismo e sulla società multietnica) ha permesso a tutti gli alunni (anche i meno dotati) di affrontare la prova "muovendosi" entro acque tranquille e note.

Il terzo quesito (bellissimo!) sulla reversibilità delle scelte non ha ricevuto uguale attenzione dai miei ragazzi che (giustamente) hanno preferito non rischiare di cadere in una argomentazione troppo personale e priva di sufficienti riferimenti scientifici.
La seconda prova è andata, adesso... appuntamento agli orali!
Buon lavoro a tutti

Josette Clemenza (Istituto AINIS Messina)

(giugno 2003)

 


 

Mi sembra che i nostri studenti abbiano affrontato in maniera
serena la seconda prova. Anche quelli che fanno più fatica hanno
riconosciuto che avevano gli elementi necessari per affrontare i quesiti
proposti, segno che la direzione in cui ci siamo mossi era buona.
Personalmente ritengo che le tracce nella loro forma generale siano
congruenti all'indirizzo delle scienze sociali, anche se mi hanno lasciato
un po' perplesso le fonti, evidentemente molto datate, soprattutto quella
relativa alla cultura giovanile -1973 siamo nel periodo del riflusso!!

ignorando le fonti IARD, ...mah!..

Antonio Lionello

(giugno 2003)