LA SCUOLA AL TEMPO DELLA CRISI
Praticare la cittadinanza
RENDERE CAPACI
Gli ultimi avvenimenti confermano un’immagine ormai nota: la crisi.
Fatto indiscutibile non solo sul piano economico, ma anche sul piano del rapporto di noi cittadini con lo Stato e le sue istituzioni.
Numerose ricerche demoscopiche evidenziano la scollatura tra Stato e società e il basso livello di fiducia non solo verso gli organismi economico-finanziari ( banche, Bce e Fmi), ma anche verso i vari attori della democrazia partecipativa ( partiti, movimenti) e le rappresentanze delle categorie sociali ( sindacati, associazioni di categoria).
Il tema del rapporto tra educazione e democrazia possiede oggi una rinnovata valenza educativa e sollecita riflessioni sulla centralità dell’educazione alla cittadinanza per investire sul riaffermarsi del valore della partecipazione consapevole di tutti al bene comune; perchè al tempo della crisi, la tendenza è di rinchiudersi nel privato e di rinunciare all’impegno sociale.
Per dirla con Martha C. Nussbaum la democrazia non è una realtà compiuta ma un processo in continuo divenire che va curato e sostenuto:
“Dove va oggi l’istruzione? Non si tratta di una domanda da poco. Una democrazia si regge o cade grazie al suo popolo e al suo atteggiamento mentale e l’istruzione è ciò che crea quell’atteggiamento mentale…Come Socrate sapeva molti secoli fa, la democrazia è un cavallo nobile ma indolente. Per tenerla sveglia occorre un pensiero vigile. Ciò significa che i cittadini devono coltivare la capacità per la quale Socrate diede la vita: quella di criticare la tradizione e l’autorità, di continuare ad analizzare se stessi e gli altri, di non accettare discorsi o proposte senza averli sottoposti al vaglio del proprio ragionamento”
Dal decimo congresso PASSAGGI: LA SCUOLA NEL TEMPO DELLA CRISI. Esperienze a confronto per una cittadinanza attiva e responsabile
Se tra i nuclei significativi discussi in “10 anni di Passaggi”( contemporaneità, complessità, integrazione e costruzione dei saperi, scuola/territorio, discipline come aree tematiche, relazione educativa…) il valore all’esercizio della piena cittadinanza è sempre stato presente, talvolta in modo tacito ma trasversale, oggi il tema della vita associata e dell’esercizio alla democrazia, come orizzonte formativo che orienta scelte educative e curricolari, diventa il TEMA.
Le scuole presenti al convegno condividono l’idea che il tema della cittadinanza non sia semplicemente una “parte” del programma da svolgere sotto l’etichetta di educazione al civismo (conoscenza delle istituzioni politiche e dei diversi modi di gestire la dimensione collettiva della società) oppure sotto il tema-problema civiltà (leggi, regolamenti, norme, costumi…) ma diventi lo sfondo integratore del curricolo del Liceo Scienze Umane, perché come dice Paolo Cinque “non possiamo non dirci sociali”, sociale è ciò che rende l’uomo-uomo.
Ma la società deve entrare in tutte le classi, deve essere un dispositivo transdisciplinare che connota tutti i curricoli, fin dalle scuole primarie.
DECLINARE LA CITTADINANZA
Il concetto di cittadinanza è polisemico (possiede molteplici connotazioni filosofiche, giuridiche, sociali, educative…), dinamico e continuamente ridiscusso, ma per farne il nucleo fondante di un curricolo occorre condividerne alcune connotazioni, ovviamente ricorsive.
Propongo una prima lista, un punto di partenza.
Cittadinanza come
Dimensione emancipatrice
il riferimento è ad Amartya Sen e ai suoi funzionamenti ,a ciò che rende gli uomini “agenti” e non “pazienti.”
Cittadinanza come
Dimensione cognitiva/affettiva e relazionale
il riferimento è a tutti quegli Autori che hanno dichiarato il “superamento dell’errore di Cartesio” e riflettono sul valore cognitivo delle emozioni e sull’inscindibilità tra l’agire razionale e l’agire relazionale.
Cittadinanza come
Dimensione critico-scientifica
il riferimento è all’intervento di Tagliagambe - Decimo Congresso di Passaggi a Latina- che pone l’accento sul possesso delle capacità logico-scientifiche necessarie per un approccio analitico, critico e costruttivo ai problemi relativi alla cittadinanza.
Cittadinanza come:
Dimensione dell’azione
Il riferimento è alle riflessioni conclusive del nostro Convegno di Latina: la cittadinanza non si studia, si pratica.
Cittadinanza come azione del
Cittadinanza e curricolo
Se questa prima bozza di connotazioni può servire a circoscrivere l’ambito della cittadinanza alla dimensione pedagogica/educativa, ora occorre ragionare sul cosa e sul come insegnare.
Eccoci, è un invito alla Rete a lavorare e collaborare.