Coordinatore dei lavori: Angelo Morales, Stefania Stefanini
Relazione di Gabriella Peracchi
Il lavoro si è sviluppato prendendo in considerazione due punti principali:
A) Competenze di cittadinanza
Le ragioni riguardanti il tema delle Competenze di Cittadinanza nascono a Bologna in un incontro del direttivo Passaggi, che inizialmente aveva scelto come argomento del Convegno “La scuola al tempo della crisi”.
Questo titolo però sembrava porre troppa attenzione al concetto di crisi”, già in tempo di “crisi”di valori e di economia, etc... Si pensò allora di cambiare decidendo di parlare della Scuola come luogo in cui si è in grado di controllare i processi del nostro conoscere e dove si esercitano capacità adattive, proprio in un momento di “crisi”. E così nacque l’idea di sostituire il precedente tema con “ La società in classe”, proprio a voler sottolineare la sequenza: “Scuola - Crisi - Competenze - Cittadinanza - Adattamento al cambiamento”.
Questo poteva essere un punto fermo per iniziare un discorso educativo sulla scuola e sulle Competenze di Cittadinanza, intese come “il rendere capaci di…”
La tematica inevitabilmente induce la rete Passaggi ad allargarsi ai diversi indirizzi di scuole, proprio perché i molti problemi dei Licei delle Scienze Umane sono comuni a tutte le scuole e perché parlare della società “dentro la classe” significa sottolineare il motivo conduttore e cioè portare i problemi della società all’interno della scuola .
Il tema è : la vita associata
L’obiettivo è: esercizio alla democrazia .”Far valere senza prescrivere” (promozione dei valori democratici).
La professoressa Stefanini coordina il gruppo e introduce il concetto di Cittadinanza e il suo valore educativo “al tempo della crisi”: non come civismo o civiltà o disciplina da insegnare, studiare e valutare, ma riflessione sulla società per cogliere i problemi e formare cittadini attivi con sguardo critico e costruttivo verso sé e gli altri.
La cittadinanza è uno sfondo integratore dei curricula , trasversale a tutte le discipline, asse educativo che coinvolge i diversi Consigli di classe per “rendere capaci di..”.
La dimensione pedagogica-educativa della Cittadinanza vede l’educare e il praticare la cittadinanza sulla stessa linea di azione, è empowerment che dà la possibilità di esercitare diritti e doveri, è capacità di scelta nel vivere quotidiano come metodo e fine.
E rispetto a questi punti il gruppo di lavoro si sofferma per interrogarsi quanto gli insegnanti stessi “agiscano” realmente questa cittadinanza e quanto la categoria insegnante, a differenza degli studenti, soprattutto negli ultimi mesi di questo inverno, non sia stata in grado di praticarla .
Un altro argomento di discussione riguarda la possibilità di valutazione delle competenze di Cittadinanza e se il voto di condotta può essere associato a questa valutazione.
Già le premesse precedentemente elencate ci inducono ad una risposta negativa: perché la griglia di valutazione mortifica , perché la cittadinanza presuppone la necessita’ di indicatori che conducono alla partecipazione e non alla semplice assunzione del “voto”.(1)
Il nodo principale della discussione riguarda comunque la definizione delle competenze di cittadinanza e i diritti.
In proposito l’antropologa G. Di Cristofaro Longo, docente presso l’ Università “La Sapienza” di Roma, riferisce come molto spesso ci si sofferma sulla cornice e si trascura il disegno del tema in oggetto e prova così a dare una definizione di Cittadinanza .
“Essa è consapevolezza che una persona fa del proprio agire quotidiano, è riflessione sullo stesso nell’ottica del miglioramento. Educare alla cittadinanza è praticare la cittadinanza (e molto spesso molti di noi non sanno quali sono i propri diritti ed i propri doveri).”
1) In proposito, interessante è stata la presentazione di una proposta di progetto del Liceo Cobianchi di Verbania che ha indicato per le classi prime e seconde i seguenti obiettivi, es: mettere in atto strategie per l’apprendimento, collaborare e partecipare , lavorare, agire in modo autonomo e responsabile ; e le seguenti attività, es: assemblee di classe, accoglienza, metodo di studio, mimicry, progettare un’uscita, lavoro di gruppo, agorà)
Cittadinanza come
Dimensione emancipatrice
il riferimento è ad Amartya Sen e ai suoi funzionamenti ,a ciò che rende gli uomini “agenti” e non “pazienti.”
Cittadinanza come
Dimensione cognitiva/affettiva e relazionale
il riferimento è a tutti quegli Autori che hanno dichiarato il “superamento dell’errore di Cartesio” e riflettono sul valore cognitivo delle emozioni e sull’inscindibilità tra l’agire razionale e l’agire relazionale.
Cittadinanza come
Dimensione critico-scientifica
il riferimento è all’intervento di Tagliagambe - Decimo Congresso di Passaggi a Latina- che pone l’accento sul possesso delle capacità logico-scientifiche necessarie per un approccio analitico, critico e costruttivo ai problemi relativi alla cittadinanza.
Cittadinanza come:
Dimensione dell’azione
Il riferimento è alle riflessioni conclusive del nostro Convegno di Latina: la cittadinanza non si studia, si pratica.
Cittadinanza come azione del
Cittadinanza e curricolo
Se questa prima bozza di connotazioni può servire a circoscrivere l’ambito della cittadinanza alla dimensione pedagogica/educativa, ora occorre ragionare sul cosa e sul come insegnare.
Eccoci, è un invito alla Rete a lavorare e collaborare.
I punti sono da riferirsi alla relazione della Prof.ssa S.Stefanini
B) Criticità relative ai curricula
del Liceo Scienze Umane e Liceo Scienze Umane, opzione economico-sociale
Sorgono i seguenti problemi puntualizzati da Angelo Morales: